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 da................643
tu se' solo colui da cu' io tolsi 086 INFERNO 01
aiutami da lei, famoso saggio, 089 INFERNO 01
da le fatiche loro; e io sol uno 003 INFERNO 02
«l'anima tua è da viltade offesa; 045 INFERNO 02
Da questa tema acciò che tu ti solve, 049 INFERNO 02
"Da che tu vuo' saver cotanto a dentro, 085 INFERNO 02
I' son fatta da Dio, sua mercé, tale, 091 INFERNO 02
da mosconi e da vespe ch'eran ivi. 066 INFERNO 03
da mosconi e da vespe ch'eran ivi. 066 INFERNO 03
da fastidiosi vermi era ricolto. 069 INFERNO 03
pàrtiti da cotesti che son morti». 089 INFERNO 03
Da ch'ebber ragionato insieme alquanto, 097 INFERNO 04
Traemmoci così da l'un de' canti, 115 INFERNO 04
da l'altra parte vidi 'l re Latino 125 INFERNO 04
vede qual loco d'inferno è da essa; 010 INFERNO 05
se da contrari venti è combattuto. 030 INFERNO 05
ombre portate da la detta briga; 049 INFERNO 05
Queste parole da lor ci fuor porte. 108 INFERNO 05
esser basciato da cotanto amante, 134 INFERNO 05
questi, che mai da me non fia diviso, 135 INFERNO 05
da ogne mano a l'opposito punto, 032 INFERNO 07
pur da color che le dovrien dar lode, 092 INFERNO 07
per un fossato che da lei deriva. 102 INFERNO 07
Venimmo al piè d'una torre al da sezzo. 130 INFERNO 07
e un'altra da lungi render cenno, 005 INFERNO 08
Corda non pinse mai da sé saetta 013 INFERNO 08
da ciel piovuti, che stizzosamente 083 INFERNO 08
non ci può tòrre alcun: da tal n'è dato. 105 INFERNO 08
e già di qua da lei discende l'erta, 128 INFERNO 08
congiurato da quella Eritón cruda 023 INFERNO 09
Ben m'accorsi ch'elli era da ciel messo, 085 INFERNO 09
che, seppellite dentro da quell' arche, 125 INFERNO 09
Suo cimitero da questa parte hanno 013 INFERNO 10
da la cintola in sù tutto 'l vedrai». 033 INFERNO 10
E io a lui: «Da me stesso non vegno: 061 INFERNO 10
fia nostra conoscenza da quel punto 107 INFERNO 10
da lei saprai di tua vita il vïaggio». 132 INFERNO 10
«Figliuol mio, dentro da cotesti sassi», 016 INFERNO 11
perché non dentro da la città roggia 073 INFERNO 11
disse, «lo 'ngegno tuo da quel che sòle? 077 INFERNO 11
tu vedrai ben perché da questi felli 088 INFERNO 11
dal divino 'ntelletto e da sua arte; 100 INFERNO 11
Da queste due, se tu ti rechi a mente 106 INFERNO 11
di qua da Trento l'Adice percosse, 005 INFERNO 12
che da cima del monte, onde si mosse, 007 INFERNO 12
ammaestrato da la tua sorella, 020 INFERNO 12
da quell' ira bestial ch'i' ora spensi. 033 INFERNO 12
da tutte parti l'alta valle feda 040 INFERNO 12
e l'un gridò da lungi: «A qual martiro 061 INFERNO 12
Tal si partì da cantare alleluia 088 INFERNO 12
è Opizzo da Esti, il qual per vero 111 INFERNO 12
Mostrocci un'ombra da l'un canto sola, 118 INFERNO 12
«Sì come tu da questa parte vedi 127 INFERNO 12
che da quest' altra a più a più giù prema 130 INFERNO 12
a Rinier da Corneto, a Rinier Pazzo, 137 INFERNO 12
che da neun sentiero era segnato. 003 INFERNO 13
da gente che per noi si nascondesse. 027 INFERNO 13
e colsi un ramicel da un gran pruno; 032 INFERNO 13
Da che fatto fu poi di sangue bruno, 034 INFERNO 13
da l'un de' capi, che da l'altro geme 041 INFERNO 13
da l'un de' capi, che da l'altro geme 041 INFERNO 13
La meretrice che mai da l'ospizio 064 INFERNO 13
Un poco attese, e poi «Da ch'el si tace», 079 INFERNO 13
Ed ecco due da la sinistra costa, 115 INFERNO 13
«O Iacopo», dicea, «da Santo Andrea, 133 INFERNO 13
c'ha le mie fronde sì da me disgiunte, 141 INFERNO 13
che fu da' piè di Caton già soppressa. 015 INFERNO 14
esser temuta da ciascun che legge 017 INFERNO 14
escotendo da sé l'arsura fresca. 042 INFERNO 14
Se Giove stanchi 'l suo fabbro da cui 052 INFERNO 14
cosa non fu da li tuoi occhi scorta 088 INFERNO 14
da indi in giuso è tutto ferro eletto, 109 INFERNO 14
Poi disse: «Omai è tempo da scostarsi 139 INFERNO 14
Già eravam da la selva rimossi 013 INFERNO 15
ci riguardava come suol da sera 018 INFERNO 15
Così adocchiato da cotal famiglia, 022 INFERNO 15
fui conosciuto da un, che mi prese 023 INFERNO 15
ricenti e vecchie, da le fiamme incese! 011 INFERNO 16
da la sinistra costa d'Apennino, 096 INFERNO 16
Poscia ch'io l'ebbi tutta da me sciolta, 109 INFERNO 16
e alquanto di lunge da la sponda 113 INFERNO 16
che 'n sù si stende e da piè si rattrappa. 136 INFERNO 16
o da pulci o da mosche o da tafani. 051 INFERNO 17
o da pulci o da mosche o da tafani. 051 INFERNO 17
o da pulci o da mosche o da tafani. 051 INFERNO 17
torna'mi in dietro da l'anime lasse. 078 INFERNO 17
Io sentia già da la man destra il gorgo 118 INFERNO 17
che s'appressavan da diversi canti. 126 INFERNO 17
per cento rote, e da lunge si pone 131 INFERNO 17
si dileguò come da corda cocca. 136 INFERNO 17
e come a tai fortezze da' lor sogli 014 INFERNO 18
così da imo de la roccia scogli 016 INFERNO 18
che da l'un lato tutti hanno la fronte 031 INFERNO 18
da l'altra sponda vanno verso 'l monte. 033 INFERNO 18
ruffian! qui non son femmine da conio». 066 INFERNO 18
da quelle cerchie etterne ci partimmo. 072 INFERNO 18
che venìa verso noi da l'altra banda, 080 INFERNO 18
Con lui sen va chi da tal parte inganna; 097 INFERNO 18
che da li uman privadi parea mosso. 114 INFERNO 18
e se' Alessio Interminei da Lucca: 122 INFERNO 18
da lui saprai di sé e de' suoi torti». 036 INFERNO 19
Nostro Segnore in prima da san Pietro 091 INFERNO 19
e da le diece corna ebbe argomento, 110 INFERNO 19
e che altro è da voi a l'idolatre, 113 INFERNO 19
che da te prese il primo ricco patre!». 117 INFERNO 19
ché da le reni era tornato 'l volto, 013 INFERNO 20
da fronteggiar Bresciani e Bergamaschi, 071 INFERNO 20
per lo pantan ch'avea da tutte parti. 090 INFERNO 20
prima che la mattia da Casalodi 095 INFERNO 20
da Pinamonte inganno ricevesse. 096 INFERNO 20
Allor mi disse: «Quel che da la gota 106 INFERNO 20
chi ribatte da proda e chi da poppa; 013 INFERNO 21
chi ribatte da proda e chi da poppa; 013 INFERNO 21
«sicuro già da tutti vostri schermi, 081 INFERNO 21
da la sembianza lor ch'era non buona. 099 INFERNO 21
saper da lui, prima ch'altri 'l disfaccia». 063 INFERNO 22
poco è, da un che fu di là vicino. 067 INFERNO 22
«Chi fu colui da cui mala partita 079 INFERNO 22
ciascun da l'altra costa li occhi volse, 119 INFERNO 22
quattro ne fé volar da l'altra costa 146 INFERNO 22
ch'eran già cotti dentro da la crosta. 150 INFERNO 22
Forse ch'avrai da me quel che tu chiedi». 079 INFERNO 23
nomati, e da tua terra insieme presi 105 INFERNO 23
s'appressa un sasso che da la gran cerchia 134 INFERNO 23
ond' io da li 'ncarcati mi parti' 147 INFERNO 23
Non era via da vestito di cappa, 031 INFERNO 24
E se non fosse che da quel precinto 034 INFERNO 24
più che da l'altro era la costa corta, 035 INFERNO 24
non basta da costoro esser partito. 056 INFERNO 24
da l'altro cinghio e dismontiam lo muro; 073 INFERNO 24
Noi discendemmo il ponte da la testa 079 INFERNO 24
Ed ecco a un ch'era da nostra proda, 097 INFERNO 24
se mai sarai di fuor da' luoghi bui, 141 INFERNO 24
Da indi in qua mi fuor le serpi amiche, 004 INFERNO 25
non quel che cadde a Tebe giù da' muri. 015 INFERNO 25
Sovra le spalle, dietro da la coppa, 022 INFERNO 25
come procede innanzi da l'ardore, 064 INFERNO 25
per l'una parte e da l'altra il dipela, 120 INFERNO 25
tu sentirai, di qua da picciol tempo, 008 INFERNO 26
Così foss' ei, da che pur esser dee! 011 INFERNO 26
e dentro da la lor fiamma si geme 058 INFERNO 26
«S'ei posson dentro da quelle faville 064 INFERNO 26
mi diparti' da Circe, che sottrasse 091 INFERNO 26
picciola da la qual non fui diserto. 102 INFERNO 26
da la man destra mi lasciai Sibilia, 110 INFERNO 26
da l'altra già m'avea lasciata Setta. 111 INFERNO 26
lo lume era di sotto da la luna, 131 INFERNO 26
per non dir più, e già da noi sen gia 002 INFERNO 27
l'aguglia da Polenta la si cova, 041 INFERNO 27
E 'l mastin vecchio e 'l nuovo da Verrucchio, 046 INFERNO 27
che muta parte da la state al verno. 051 INFERNO 27
e dissi: "Padre, da che tu mi lavi 108 INFERNO 27
ciascun Pugliese, e là da Tagliacozzo, 017 INFERNO 28
rimembriti di Pier da Medicina, 073 INFERNO 28
che da Vercelli a Marcabò dichina. 075 INFERNO 28
E fa saper a' due miglior da Fano, 076 INFERNO 28
non da pirate, non da gente argolica. 084 INFERNO 28
non da pirate, non da gente argolica. 084 INFERNO 28
chi è colui da la veduta amara». 093 INFERNO 28
e altro è da veder che tu non vedi». 012 INFERNO 29
lo tuo pensier da qui innanzi sovr' ello. 023 INFERNO 29
del lungo scoglio, pur da man sinistra; 053 INFERNO 29
nel primo mondo da l'umane menti, 104 INFERNO 29
«Io fui d'Arezzo, e Albero da Siena», 109 INFERNO 29
andar carcata da ciascuna mano, 006 INFERNO 30
tronca da l'altro che l'uomo ha forcuto. 051 INFERNO 30
per le tenebre troppo da la lungi, 023 INFERNO 31
e son nel pozzo intorno da la ripa 032 INFERNO 31
da l'umbilico in giuso tutti quanti». 033 INFERNO 31
ché non è impresa da pigliare a gabbo 007 INFERNO 32
da lingua che chiami mamma o babbo. 009 INFERNO 32
non avria pur da l'orlo fatto cricchi. 030 INFERNO 32
da bocca il freddo, e da li occhi il cor tristo 038 INFERNO 32
da bocca il freddo, e da li occhi il cor tristo 038 INFERNO 32
"Io vidi", potrai dir, "quel da Duera 116 INFERNO 32
Noi eravam partiti già da ello, 124 INFERNO 32
Breve pertugio dentro da la Muda, 022 INFERNO 33
s'avea messi dinanzi da la fronte. 033 INFERNO 33
i' son quel da le frutta del mal orto, 119 INFERNO 33
da un demonio, che poscia il governa 131 INFERNO 33
da mezzo 'l petto uscia fuor de la ghiaccia; 029 INFERNO 34
ben dee da lui procedere ogne lutto. 036 INFERNO 34
sì che tre venti si movean da ello: 051 INFERNO 34
Da ogne bocca dirompea co' denti 055 INFERNO 34
è da partir, ché tutto avem veduto». 069 INFERNO 34
«conviensi dipartir da tanto male». 084 INFERNO 34
da sera a mane ha fatto il sol tragitto?». 105 INFERNO 34
Qui è da man, quando di là è sera; 118 INFERNO 34
Da questa parte cadde giù dal cielo; 121 INFERNO 34
Luogo è là giù da Belzebù remoto 127 INFERNO 34
Com' io da loro sguardo fui partito, 028 PGTORIO 01
Poscia rispuose lui: «Da me non venni: 052 PGTORIO 01
Ma da ch'è tuo voler che più si spieghi 055 PGTORIO 01
«che quante grazie volse da me, fei. 087 PGTORIO 01
per che l'occhio da presso nol sostenne, 039 PGTORIO 02
Da poppa stava il celestial nocchiero, 043 PGTORIO 02
Da tutte parti saettava il giorno 055 PGTORIO 02
veramente da tre mesi elli ha tolto 098 PGTORIO 02
benignamente fu' da lui ricolto. 102 PGTORIO 02
perch' assaliti son da maggior cura; 129 PGTORIO 02
El mi parea da sé stesso rimorso: 007 PGTORIO 03
Napoli l'ha, e da Brandizio è tolto. 027 PGTORIO 03
«Or chi sa da qual man la costa cala», 052 PGTORIO 03
da man sinistra m'apparì una gente 058 PGTORIO 03
se tu da te medesmo aver nol puoi». 063 PGTORIO 03
sì che l'ombra era da me a la grotta, 090 PGTORIO 03
che non sanza virtù che da ciel vegna 098 PGTORIO 03
star li convien da questa ripa in fore, 138 PGTORIO 03
come da noi la schiera si partìne. 024 PGTORIO 04
che da mezzo quadrante a centro lista. 042 PGTORIO 04
che da quel lato il poggio tutto gira. 048 PGTORIO 04
che da sinistra n'eravam feriti. 057 PGTORIO 04
da l'un, quando a colui da l'altro fianco, 074 PGTORIO 04
da l'un, quando a colui da l'altro fianco, 074 PGTORIO 04
da l'omero sinistro il carro mena?». 120 PGTORIO 04
di fuor da essa, quanto fece in vita, 131 PGTORIO 04
Io era già da quell' ombre partito, 001 PGTORIO 05
lo raggio da sinistra a quel di sotto, 005 PGTORIO 05
sovra pensier, da sé dilunga il segno, 017 PGTORIO 05
quel da Esti il fé far, che m'avea in ira 077 PGTORIO 05
da Pratomagno al gran giogo coperse 116 PGTORIO 05
e così da la calca si difende. 009 PGTORIO 06
e promettendo mi sciogliea da essa. 012 PGTORIO 06
Quiv' era l'Aretin che da le braccia 013 PGTORIO 06
Federigo Novello, e quel da Pisa 017 PGTORIO 06
Pier da la Broccia dico; e qui proveggia, 022 PGTORIO 06
Come libero fui da tutte quante 025 PGTORIO 06
perché 'l priego da Dio era disgiunto. 042 PGTORIO 06
Cerca, misera, intorno da le prode 085 PGTORIO 06
per non esser corretta da li sproni, 095 PGTORIO 06
giusto giudicio da le stelle caggia 100 PGTORIO 06
che fosser da l'umana colpa essenti; 033 PGTORIO 07
da l'erba e da li fior, dentr' a quel seno 076 PGTORIO 07
da l'erba e da li fior, dentr' a quel seno 076 PGTORIO 07
quei che la dà, perché da lui si chiami. 123 PGTORIO 07
erano in veste, che da verdi penne 029 PGTORIO 08
quando sarai di là da le larghe onde, 070 PGTORIO 08
Da quella parte onde non ha riparo 097 PGTORIO 08
punto non fu da me guardare sciolta. 111 PGTORIO 08
più da la carne e men da' pensier presa, 017 PGTORIO 09
più da la carne e men da' pensier presa, 017 PGTORIO 09
abbandonati i suoi da Ganimede, 023 PGTORIO 09
quando la madre da Chirón a Schiro 037 PGTORIO 09
che mi scoss' io, sì come da la faccia 040 PGTORIO 09
e di sotto da quel trasse due chiavi. 117 PGTORIO 09
Da Pier le tegno; e dissemi ch'i' erri 127 PGTORIO 09
Da la sua sponda, ove confina il vano, 022 PGTORIO 10
da quella parte onde 'l cuore ha la gente. 048 PGTORIO 10
di retro da Maria, da quella costa 050 PGTORIO 10
di retro da Maria, da quella costa 050 PGTORIO 10
per avvisar da presso un'altra istoria, 071 PGTORIO 10
da ogne creatura, com' è degno 005 PGTORIO 11
ché noi ad essa non potem da noi, 008 PGTORIO 11
ma libera da lui che sì la sprona. 021 PGTORIO 11
da quei c'hanno al voler buona radice? 033 PGTORIO 11
mostrate da qual mano inver' la scala 040 PGTORIO 11
non fur da cui venisser manifeste; 048 PGTORIO 11
se non è giunta da l'etati grosse! 093 PGTORIO 11
da te la carne, che se fossi morto 104 PGTORIO 11
folgoreggiando scender, da l'un lato. 027 PGTORIO 12
celestïal giacer, da l'altra parte, 029 PGTORIO 12
quivi ben ratta da l'altro girone; 107 PGTORIO 12
da l'infernali! ché quivi per canti 113 PGTORIO 12
levata s'è da me, che nulla quasi 119 PGTORIO 12
con cosa in capo non da lor saputa, 128 PGTORIO 12
quel da le chiavi a me sovra le tempie: 135 PGTORIO 12
dicendo: 'Amate da cui male aveste'. 036 PGTORIO 13
e tutti da la ripa eran sofferti. 060 PGTORIO 13
Virgilio mi venìa da quella banda 079 PGTORIO 13
perché da nulla sponda s'inghirlanda; 081 PGTORIO 13
da l'altra parte m'eran le divote 082 PGTORIO 13
da tutti come biscia, o per sventura 038 PGTORIO 14
e da lor disdegnosa torce il muso. 048 PGTORIO 14
da qual che parte il periglio l'assanni, 069 PGTORIO 14
Ma da che Dio in te vuol che traluca 079 PGTORIO 14
de la casa da Calboli, ove nullo 089 PGTORIO 14
quando rimembro, con Guido da Prata, 104 PGTORIO 14
Ben faranno i Pagan, da che 'l demonio 118 PGTORIO 14
è 'l nome tuo, da che più non s'aspetta 122 PGTORIO 14
Come da lei l'udir nostro ebbe triegua, 136 PGTORIO 14
Come quando da l'acqua o da lo specchio 016 PGTORIO 15
Come quando da l'acqua o da lo specchio 016 PGTORIO 15
così mi parve da luce rifratta 022 PGTORIO 15
di sé che se da pochi è posseduto?». 063 PGTORIO 15
più v'è da bene amare, e più vi s'ama, 074 PGTORIO 15
che da l'etterno fonte son diffuse. 132 PGTORIO 15
da quello era loco da cansarsi. 144 PGTORIO 15
né da quello era loco da cansarsi. 144 PGTORIO 15
pur: «Guarda che da me tu non sia mozzo». 015 PGTORIO 16
lo mondo è cieco, e tu vien ben da lui. 066 PGTORIO 16
salvo che, mossa da lieto fattore, 089 PGTORIO 16
Currado da Palazzo e 'l buon Gherardo 124 PGTORIO 16
e Guido da Castel, che mei si noma, 125 PGTORIO 16
s'io nol togliessi da sua figlia Gaia. 140 PGTORIO 16
dentro da sé, che di fuor non venìa 023 PGTORIO 17
cosa che fosse allor da lei ricetta. 024 PGTORIO 17
che da ogne altro intento mi rimosse; 048 PGTORIO 17
via da ir sù ne drizza sanza prego, 056 PGTORIO 17
che le stelle apparivan da più lati. 072 PGTORIO 17
Or, perché mai non può da la salute 106 PGTORIO 17
da l'odio proprio son le cose tute; 108 PGTORIO 17
da quello odiare ogne effetto è deciso. 111 PGTORIO 17
Vostra apprensiva da esser verace 022 PGTORIO 18
dir ti poss' io; da indi in là t'aspetta 047 PGTORIO 18
è da matera ed è con lei unita, 050 PGTORIO 18
che 'l sole infiamma allor che quel da Roma 080 PGTORIO 18
subitamente da gente che dopo 089 PGTORIO 18
da voi per tepidezza in ben far messo, 108 PGTORIO 18
tant' era già di là da noi trascorso; 128 PGTORIO 18
Poi quando fuor da noi tanto divise 139 PGTORIO 18
vinto da terra, e talor da Saturno 003 PGTORIO 19
vinto da terra, e talor da Saturno 003 PGTORIO 19
da lei avrei mio intento rivolto. 018 PGTORIO 19
poco amendue da l'angel sormontati. 054 PGTORIO 19
vedesti come l'uom da lei si slega. 060 PGTORIO 19
da Dio anima fui, del tutto avara; 113 PGTORIO 19
buona da sé, pur che la nostra casa 143 PGTORIO 19
da l'altra parte in fuor troppo s'approccia. 009 PGTORIO 20
dianzi non era io sol; ma qui da presso 122 PGTORIO 20
Noi eravam partiti già da esso, 124 PGTORIO 20
Poi cominciò da tutte parti un grido 133 PGTORIO 20
dicean, per quel ch'io da' vicin compresi, 137 PGTORIO 20
Libero è qui da ogne alterazione: 043 PGTORIO 21
di quel che 'l ciel da sé in sé riceve 044 PGTORIO 21
onde da l'ora che tra noi discese 013 PGTORIO 22
troppo da me, e questa dismisura 035 PGTORIO 22
e progenïe scende da ciel nova'. 072 PGTORIO 22
liberi da saliri e da pareti; 117 PGTORIO 22
liberi da saliri e da pareti; 117 PGTORIO 22
che da l'ossa la pelle s'informava. 024 PGTORIO 23
E io a lui: «Forese, da quel dì 076 PGTORIO 23
lo vostro regno, che da sé lo sgombra». 133 PGTORIO 23
sì come nave pinta da buon vento; 003 PGTORIO 24
dimmi s'io veggio da notar persona 011 PGTORIO 24
di nominar ciascun, da ch'è sì munta 017 PGTORIO 24
Bonagiunta da Lucca; e quella faccia 020 PGTORIO 24
di là da lui più che l'altre trapunta 021 PGTORIO 24
Ubaldin da la Pila e Bonifazio 029 PGTORIO 24
più d'un che d'altro, fei a quel da Lucca, 035 PGTORIO 24
non vede più da l'uno a l'altro stilo»; 062 PGTORIO 24
tal si partì da noi con maggior valchi; 097 PGTORIO 24
legno è più sù che fu morso da Eva, 116 PGTORIO 24
e questa pianta si levò da esso». 117 PGTORIO 24
seguite già da miseri guadagni. 129 PGTORIO 24
tutta impregnata da l'erba e da' fiori; 147 PGTORIO 24
tutta impregnata da l'erba e da' fiori; 147 PGTORIO 24
da l'assetate vene, e si rimane 038 PGTORIO 25
da l'anima il possibile intelletto, 065 PGTORIO 25
perché da lui non vide organo assunto. 066 PGTORIO 25
solvesi da la carne, e in virtute 080 PGTORIO 25
che la reflette e via da lei sequestra; 114 PGTORIO 25
che la piaga da sezzo si ricuscia. 139 PGTORIO 25
di morte intrato dentro da la rete». 024 PGTORIO 26
e l'onde in Gange da nona rïarse, 004 PGTORIO 27
le tenebre fuggian da tutti lati, 112 PGTORIO 27
che qui la terra sol da sé produce. 135 PGTORIO 27
e cantando e scegliendo fior da fiore 041 PGTORIO 28
bagnate già da l'onde del bel fiume, 062 PGTORIO 28
Ella ridea da l'altra riva dritta, 067 PGTORIO 28
più odio da Leandro non sofferse 073 PGTORIO 28
che quel da me perch' allor non s'aperse. 075 PGTORIO 28
Perché 'l turbar che sotto da sé fanno 097 PGTORIO 28
quant' ella versa da due parti aperta. 126 PGTORIO 28
Da questa parte con virtù discende 127 PGTORIO 28
da l'altra d'ogne ben fatto la rende. 129 PGTORIO 28
Quinci Letè; così da l'altro lato 130 PGTORIO 28
da tutte parti per la gran foresta, 017 PGTORIO 29
che foran vinte da novelle spose. 060 PGTORIO 29
Quand' io da la mia riva ebbi tal posta, 070 PGTORIO 29
a rimpetto di me da l'altra sponda 089 PGTORIO 29
libere fuor da quelle genti elette, 090 PGTORIO 29
come li vide da la fredda parte 101 PGTORIO 29
Giovanni è meco e da lui si diparte. 105 PGTORIO 29
Tre donne in giro da la destra rota 121 PGTORIO 29
e or parëan da la bianca tratte, 127 PGTORIO 29
or da la rossa; e dal canto di questa 128 PGTORIO 29
Da la sinistra quattro facean festa, 130 PGTORIO 29
e di retro da tutti un vecchio solo 143 PGTORIO 29
che tutti ardesser di sopra da' cigli. 150 PGTORIO 29
e un di loro, quasi da ciel messo, 010 PGTORIO 30
che da le mani angeliche saliva 029 PGTORIO 30
per occulta virtù che da lei mosse, 038 PGTORIO 30
soffiata e stretta da li venti schiavi, 087 PGTORIO 30
che da li organi suoi fosse dischiusa. 009 PGTORIO 31
in te non sono ancor da l'acqua offense». 012 PGTORIO 31
da troppa tesa, la sua corda e l'arco, 017 PGTORIO 31
la colpa tua: da tal giudice sassi! 039 PGTORIO 31
ma dinanzi da li occhi d'i pennuti 062 PGTORIO 31
da loro aspersïon l'occhio comprese; 078 PGTORIO 31
ver' la sinistra mia da quelle dee, 008 PGTORIO 32
perch' io udi' da loro un «Troppo fiso!»; 009 PGTORIO 32
più quanto più è sù, fora da l'Indi 041 PGTORIO 32
da la qual furon maggior sonni rotti, 078 PGTORIO 32
da quel confine che più va remoto, 111 PGTORIO 32
vinta da l'onda, or da poggia, or da orza. 117 PGTORIO 32
vinta da l'onda, or da poggia, or da orza. 117 PGTORIO 32
vinta da l'onda, or da poggia, or da orza. 117 PGTORIO 32
Quel che rimase, come da gramigna 136 PGTORIO 32
vivace terra, da la piuma, offerta 137 PGTORIO 32
Ed ella a me: «Da tema e da vergogna 031 PGTORIO 33
Ed ella a me: «Da tema e da vergogna 031 PGTORIO 33
Tu nota; e sì come da me son porte, 052 PGTORIO 33
E io: «Sì come cera da suggello, 079 PGTORIO 33
segnato è or da voi lo mio cervello. 081 PGTORIO 33
e veggi vostra via da la divina 088 PGTORIO 33
da terra il ciel che più alto festina». 090 PGTORIO 33
ch'i' stranïasse me già mai da voi, 092 PGTORIO 33
da un principio e sé da sé lontana?». 117 PGTORIO 33
da un principio e sé da sé lontana?». 117 PGTORIO 33
come fa chi da colpa si dislega, 120 PGTORIO 33
così, poi che da essa preso fui, 133 PGTORIO 33
da scrivere, i' pur cantere' in parte 137 PGTORIO 33
Io ritornai da la santissima onda 142 PGTORIO 33
la lucerna del mondo; ma da quella 038 PRADISO 01
così da questo corso si diparte 130 PRADISO 01
l'atterra torto da falso piacere. 135 PRADISO 01
e vola e da la noce si dischiava, 024 PRADISO 02
Ma dimmi quel che tu da te ne pensi». 058 PRADISO 02
Questo non è: però è da vedere 082 PRADISO 02
esser conviene un termine da onde 086 PRADISO 02
Da questa instanza può deliberarti 094 PRADISO 02
da te d'un modo, e l'altro, più rimosso, 098 PRADISO 02
e torni a te da tutti ripercosso. 102 PRADISO 02
da lui distratte e da lui contenute. 117 PRADISO 02
da lui distratte e da lui contenute. 117 PRADISO 02
le distinzion che dentro da sé hanno 119 PRADISO 02
da' beati motor convien che spiri; 129 PRADISO 02
Da essa vien ciò che da luce a luce 145 PRADISO 02
Da essa vien ciò che da luce a luce 145 PRADISO 02
par differente, non da denso e raro; 146 PRADISO 02
da sé non lascia lor torcer li piedi». 033 PRADISO 03
che vi trasmuta da' primi concetti: 060 PRADISO 03
da indi mi rispuose tanto lieta, 068 PRADISO 03
per apprender da lei qual fu la tela 095 PRADISO 03
da la mia destra parte e che s'accende 110 PRADISO 03
sì che da prima il viso non sofferse; 129 PRADISO 03
da li miei dubbi d'un modo sospinto, 008 PRADISO 04
però che solo da sensato apprende 041 PRADISO 04
con intenzion da non esser derisa. 057 PRADISO 04
non ti poria menar da me altrove. 066 PRADISO 04
e poi potesti da Piccarda udire 097 PRADISO 04
da perfetto veder, che, come apprende, 005 PRADISO 05
qual mi fec' io che pur da mia natura 098 PRADISO 05
e per te vederai come da questi 112 PRADISO 05
Così da un di quelli spirti pii 121 PRADISO 05
detto mi fu; e da Beatrice: «Dì, dì 122 PRADISO 05
di reverenza; e cominciò da l'ora 035 PRADISO 06
Sai quel ch'el fé portato da li egregi 043 PRADISO 06
E quel che fé da Varo infino a Reno, 058 PRADISO 06
Da indi scese folgorando a Iuba; 070 PRADISO 06
da via di verità e da sua vita. 039 PRADISO 07
da via di verità e da sua vita. 039 PRADISO 07
poscia vengiata fu da giusta corte. 051 PRADISO 07
La divina bontà, che da sé sperne 064 PRADISO 07
Ciò che da lei sanza mezzo distilla 067 PRADISO 07
Ciò che da essa sanza mezzo piove 070 PRADISO 07
nel seme suo, da queste dignitadi, 086 PRADISO 07
da poter sodisfar per sé dischiuso. 102 PRADISO 07
da l'operante, quanto più appresenta 107 PRADISO 07
che s'elli avesse sol da sé dimesso; 117 PRADISO 07
esser dovrien da corruzion sicure". 129 PRADISO 07
da creata virtù sono informati. 135 PRADISO 07
e da costei ond' io principio piglio 010 PRADISO 08
che 'l sol vagheggia or da coppa or da ciglio. 012 PRADISO 08
che 'l sol vagheggia or da coppa or da ciglio. 012 PRADISO 08
da ove Tronto e Verde in mare sgorga. 063 PRADISO 08
che riceve da Euro maggior briga, 069 PRADISO 08
sono in la mente ch'è da sé perfetta, 101 PRADISO 08
ma non distingue l'un da l'altro ostello. 129 PRADISO 08
per seme da Iacòb; e vien Quirino 131 PRADISO 08
da sì vil padre, che si rende a Marte. 132 PRADISO 08
e fate re di tal ch'è da sermone; 147 PRADISO 08
Da poi che Carlo tuo, bella Clemenza, 001 PRADISO 09
che da sì fatto ben torcete i cuori, 011 PRADISO 09
fu da Demofoonte, né Alcide 101 PRADISO 09
Da questo cielo, in cui l'ombra s'appunta 118 PRADISO 09
tanto che mai da lei l'occhio non parte. 012 PRADISO 10
Vedi come da indi si dirama 013 PRADISO 10
Quant' esser convenia da sé lucente 040 PRADISO 10
donne mi parver, non da ballo sciolte, 079 PRADISO 10
giuso in Cieldauro; ed essa da martiro 128 PRADISO 10
e da essilio venne a questa pace. 129 PRADISO 10
quando, da tutte queste cose sciolto, 010 PRADISO 11
da Porta Sole; e di rietro le piange 047 PRADISO 11
Non era ancor molto lontan da l'orto, 055 PRADISO 11
ad Innocenzio aperse, e da lui ebbe 092 PRADISO 11
fu per Onorio da l'Etterno Spiro 098 PRADISO 11
da Cristo prese l'ultimo sigillo, 107 PRADISO 11
e vagabunde più da esso vanno, 128 PRADISO 11
trovato in terra da la sua nutrice, 077 PRADISO 12
ma non fia da Casal né d'Acquasparta, 124 PRADISO 12
da Bagnoregio, che ne' grandi offici 128 PRADISO 12
Ugo da San Vittore è qui con elli, 133 PRADISO 12
poi ch'è tanto di là da nostra usanza, 022 PRADISO 13
e in quel che, forato da la lancia, 040 PRADISO 13
da quel valor che l'uno e l'altro fece; 045 PRADISO 13
da lui né da l'amor ch'a lor s'intrea, 057 PRADISO 13
da lui né da l'amor ch'a lor s'intrea, 057 PRADISO 13
Vie più che 'ndarno da riva si parte, 121 PRADISO 13
Come, da più letizia pinti e tratti, 019 PRADISO 14
tre volte era cantato da ciascuno 031 PRADISO 14
forse qual fu da l'angelo a Maria, 036 PRADISO 14
crescer lo raggio che da esso vene. 051 PRADISO 14
fia vinto in apparenza da la carne 056 PRADISO 14
di fuor da l'altre due circunferenze. 075 PRADISO 14
Come distinta da minori e maggi 097 PRADISO 14
a tal da cui la nota non è intesa, 120 PRADISO 14
così da' lumi che lì m'apparinno 121 PRADISO 14
se non che da la parte ond' e' s'accende 017 PRADISO 15
da quel ch'è primo, così come raia 056 PRADISO 15
da l'un, se si conosce, il cinque e 'l sei; 057 PRADISO 15
Poscia mi disse: «Quel da cui si dice 091 PRADISO 15
Fiorenza dentro da la cerchia antica, 097 PRADISO 15
di cuoio e d'osso, e venir da lo specchio 113 PRADISO 15
Quivi fu' io da quella gente turpa 145 PRADISO 15
dissemi: «Da quel dì che fu detto 'Ave' 034 PRADISO 16
da quei che corre il vostro annüal gioco. 042 PRADISO 16
da poter arme tra Marte e 'l Batista, 047 PRADISO 16
del villan d'Aguglion, di quel da Signa, 056 PRADISO 16
disceso giù da Fiesole, e già era 122 PRADISO 16
che si nomava da quei de la Pera. 126 PRADISO 16
da esso ebbe milizia e privilegio; 130 PRADISO 16
e da Beatrice e da la santa lampa 005 PRADISO 17
e da Beatrice e da la santa lampa 005 PRADISO 17
Da indi, sì come viene ad orecchia 043 PRADISO 17
dolce armonia da organo, mi viene 044 PRADISO 17
nascendo, sì da questa stella forte, 077 PRADISO 17
dubitando, consiglio da persona 104 PRADISO 17
libero fu da ogne altro disire, 015 PRADISO 18
che da lui sia tutta l'anima tolta, 024 PRADISO 18
ma esso guida, e da lui si rammenta 110 PRADISO 18
non pò da sua natura esser possente 055 PRADISO 19
molto di là da quel che l'è parvente. 057 PRADISO 19
che, ben che da la proda veggia il fondo, 061 PRADISO 19
da dubitar sarebbe a maraviglia. 084 PRADISO 19
La prima volontà, ch'è da sé buona, 086 PRADISO 19
da sé, ch'è sommo ben, mai non si mosse. 087 PRADISO 19
movea sospinte da tanti consigli. 096 PRADISO 19
da mia memoria labili e caduci. 012 PRADISO 20
da caldo amore e da viva speranza, 095 PRADISO 20
da caldo amore e da viva speranza, 095 PRADISO 20
L'altra, per grazia che da sì profonda 118 PRADISO 20
da indi il puzzo più del paganesmo; 125 PRADISO 20
che tu vedesti da la destra rota, 128 PRADISO 20
è la radice tua da quelli aspetti 131 PRADISO 20
Così da quella imagine divina, 139 PRADISO 20
e da ogne altro intento s'era tolto. 003 PRADISO 21
che da ogne creata vista è scisso. 096 PRADISO 21
prendendo il cibo da qualunque ostello. 129 PRADISO 21
e ciò che ci si fa vien da buon zelo? 009 PRADISO 22
pur al pensier, da che sì ti riguarde. 036 PRADISO 22
da la gente ingannata e mal disposta; 039 PRADISO 22
da l'empio cólto che 'l mondo sedusse. 045 PRADISO 22
da terra i piedi, e la regola mia 074 PRADISO 22
che segue il Tauro e fui dentro da esso. 111 PRADISO 22
tutta m'apparve da' colli a le foci; 153 PRADISO 22
è virtù da cui nulla si ripara. 036 PRADISO 23
non è pareggio da picciola barca 067 PRADISO 23
da nocchier ch'a sé medesmo parca. 069 PRADISO 23
folgorate di sù da raggi ardenti, 083 PRADISO 23
che mai da me non si partì 'l diletto. 129 PRADISO 23
da quella bella spera mi disleghe». 030 PRADISO 24
comincia' io, «da l'alto primipilo, 059 PRADISO 24
E da questa credenza ci convene 076 PRADISO 24
da indi abbraccia il servo, gratulando 149 PRADISO 24
così vid' ïo l'un da l'altro grande 022 PRADISO 25
Da molte stelle mi vien questa luce; 070 PRADISO 25
quanto da lui a lor di bene è porto». 066 PRADISO 26
che rifulgea da più di mille milia: 078 PRADISO 26
E la mia donna: «Dentro da quei rai 082 PRADISO 26
da te, la voglia tua discerno meglio 104 PRADISO 26
Nel monte che si leva più da l'onda, 139 PRADISO 26
da la prim' ora a quella che seconda, 141 PRADISO 26
silenzio posto avea da ogne parte, 018 PRADISO 27
nube dipigne da sera e da mane, 029 PRADISO 27
nube dipigne da sera e da mane, 029 PRADISO 27
con voce tanto da sé trasmutata, 038 PRADISO 27
parte da l'altra del popol cristiano; 048 PRADISO 27
Da l'ora ch'ïo avea guardato prima 079 PRADISO 27
sì ch'io vedea di là da Gade il varco 082 PRADISO 27
da pigliare occhi, per aver la mente, 092 PRADISO 27
quinci comincia come da sua meta; 108 PRADISO 27
ma li altri son mensurati da questo, 116 PRADISO 27
sì come diece da mezzo e da quinto; 117 PRADISO 27
sì come diece da mezzo e da quinto; 117 PRADISO 27
li miei da ciò che pare in quel volume, 014 PRADISO 28
in numero distante più da l'uno; 036 PRADISO 28
forte sospeso, disse: «Da quel punto 041 PRADISO 28
e intorno da esso t'assottiglia. 063 PRADISO 28
Borea da quella guancia ond' è più leno, 081 PRADISO 28
Ma Gregorio da lui poi si divise; 133 PRADISO 28
infin che l'uno e l'altro da quel cinto, 005 PRADISO 29
da li scrittor de lo Spirito Santo, 041 PRADISO 29
che mai da circüir non si diparte. 054 PRADISO 29
da tutti i pesi del mondo costretto. 057 PRADISO 29
a riconoscer sé da la bontate 059 PRADISO 29
da essa, da cui nulla si nasconde: 078 PRADISO 29
da essa, da cui nulla si nasconde: 078 PRADISO 29
da novo obietto, e però non bisogna 080 PRADISO 29
da' predicanti e 'l Vangelio si tace. 096 PRADISO 29
da sé: però a li Spani e a l'Indi 101 PRADISO 29
parendo inchiuso da quel ch'elli 'nchiude, 012 PRADISO 30
non pur di là da noi, ma certo io credo 020 PRADISO 30
Da questo passo vinto mi concedo 022 PRADISO 30
più che già mai da punto di suo tema 023 PRADISO 30
la mente mia da me medesmo scema. 027 PRADISO 30
da l'atto l'occhio di più forti obietti, 048 PRADISO 30
poi, come inebrïate da li odori, 067 PRADISO 30
Non che da sé sian queste cose acerbe; 079 PRADISO 30
ma è difetto da la parte tua, 080 PRADISO 30
molto tardato da l'usanza sua, 084 PRADISO 30
Ma poco poi sarà da Dio sofferto 145 PRADISO 30
Se i barbari, venendo da tal plaga 031 PRADISO 31
ïo, che al divino da l'umano, 037 PRADISO 31
reflettendo da sé li etterni rai. 072 PRADISO 31
Da quella regïon che più sù tona 073 PRADISO 31
quanto lì da Beatrice la mia vista; 076 PRADISO 31
dal tuo podere e da la tua bontate 083 PRADISO 31
Io levai li occhi; e come da mattina 118 PRADISO 31
quella ch'è tanto bella da' suoi piedi 005 PRADISO 32
siede Rachel di sotto da costei 008 PRADISO 32
Da questa parte onde 'l fiore è maturo 022 PRADISO 32
da l'altra parte onde sono intercisi 025 PRADISO 32
sofferse, e poi l'inferno da due anni; 033 PRADISO 32
ci si risponde da l'anello al dito; 057 PRADISO 32
da tutte parti la beata corte, 098 PRADISO 32
colui che da sinistra le s'aggiusta 121 PRADISO 32
grazia da quella che puote aiutarti; 148 PRADISO 32
Or questi, che da l'infima lacuna 022 PRADISO 33
Li occhi da Dio diletti e venerati, 040 PRADISO 33
de l'alta luce che da sé è vera. 054 PRADISO 33
Da quinci innanzi il mio veder fu maggio 055 PRADISO 33
nel core il dolce che nacque da essa. 063 PRADISO 33
da' concetti mortali, a la mia mente 068 PRADISO 33
se li occhi miei da lui fossero aversi. 078 PRADISO 33
che volgersi da lei per altro aspetto 101 PRADISO 33
e l'un da l'altro come iri da iri 118 PRADISO 33
e l'un da l'altro come iri da iri 118 PRADISO 33
sola t'intendi, e da te intelletta 125 PRADISO 33
da li occhi miei alquanto circunspetta, 129 PRADISO 33
dentro da sé, del suo colore stesso, 130 PRADISO 33
ma non eran da ciò le proprie penne: 139 PRADISO 33
da un fulgore in che sua voglia venne. 141 PRADISO 33

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