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 linguaggio........3
dal principio nel foco, in suo linguaggio 014 INFERNO 27
pur un linguaggio nel mondo non s'usa. 078 INFERNO 31
ché così è a lui ciascun linguaggio 080 INFERNO 31
 
 lingue............6
Diverse lingue, orribili favelle, 025 INFERNO 03
e che s'incontran con sì aspre lingue, 072 INFERNO 11
che tante lingue non son ora apprese 060 INFERNO 18
le lingue lor non si sentono stanche. 090 INFERNO 22
non ne potran tener le lingue mute. 087 PRADISO 17
Se mo sonasser tutte quelle lingue 055 PRADISO 23
 
 lino..............2
Tulïo e Lino e Seneca morale; 141 INFERNO 04
Quando Làchesis non ha più del lino, 079 PGTORIO 25
 
 lïoncel...........1
conduce il lïoncel dal nido bianco, 050 INFERNO 27
 
 liqua.............1
Benigna volontade in che si liqua 001 PRADISO 15
 
 liquefatta........1
poi, liquefatta, in sé stessa trapela, 088 PGTORIO 30
 
 liquor............2
cadea de l'alta roccia un liquor chiaro 137 PGTORIO 22
che pur con cibi di liquor d'ulivi 115 PRADISO 21
 
 lira..............2
silenzio puose a quella dolce lira, 004 PRADISO 15
comparata al sonar di quella lira 100 PRADISO 23
 
 liscia............1
leccando come bestia che si liscia. 102 PGTORIO 08
 
 lista.............4
de' quai cadeva al petto doppia lista. 036 PGTORIO 01
che da mezzo quadrante a centro lista. 042 PGTORIO 04
moversi per lo raggio onde si lista 115 PRADISO 14
ma per la lista radïal trascorse, 023 PRADISO 15
 
 liste.............3
Fersi le braccia due di quattro liste; 073 INFERNO 25
di sette liste, tutte in quei colori 077 PGTORIO 29
tra la mezzana e le tre e tre liste, 110 PGTORIO 29
 
 litare............1
esso litare stato accetto e fausto; 093 PRADISO 14
 
 lite..............1
del cui nome ne' dèi fu tanta lite, 098 PGTORIO 15
 
 liti..............6
che l'ali sue, tra liti sì lontani. 033 PGTORIO 02
Li occhi prima drizzai ai bassi liti; 055 PGTORIO 04
tornate a riveder li vostri liti: 004 PRADISO 02
tra ' discordanti liti contra 'l sole 085 PRADISO 09
cuopre e discuopre i liti sanza posa, 083 PRADISO 16
«Tra ' due liti d'Italia surgon sassi, 106 PRADISO 21
 
 lito..............7
gittansi di quel lito ad una ad una, 116 INFERNO 03
L'un lito e l'altro vidi infin la Spagna, 103 INFERNO 26
Venimmo poi in sul lito diserto, 130 PGTORIO 01
per la pineta in su 'l lito di Chiassi, 020 PGTORIO 28
Con costui corse infino al lito rubro; 079 PRADISO 06
di Nostra Donna in sul lito adriano. 123 PRADISO 21
folle d'Ulisse, e di qua presso il lito 083 PRADISO 27
 
 litorano..........1
Di quella valle fu' io litorano 088 PRADISO 09
 
 litterati.........1
e litterati grandi e di gran fama, 107 INFERNO 15
 
 livida............2
al nocchier de la livida palude, 098 INFERNO 03
piena la pietra livida di fóri, 014 INFERNO 19
 
 livide............1
livide, insin là dove appar vergogna 034 INFERNO 32
 
 livido............2
livido e nero come gran di pepe; 084 INFERNO 25
col livido color de la petraia. 009 PGTORIO 13
 
 livïo.............1
come Livïo scrive, che non erra, 012 INFERNO 28
 
 livore............2
visto m'avresti di livore sparso. 084 PGTORIO 14
ogne livore, ardendo in sé, sfavilla 065 PRADISO 07
 
 lizio.............1
Ov' è 'l buon Lizio e Arrigo Mainardi? 097 PGTORIO 14
 
 lo................593
si volse a retro a rimirar lo passo 026 INFERNO 01
e giugne 'l tempo che perder lo face, 056 INFERNO 01
che m'ha fatto cercar lo tuo volume. 084 INFERNO 01
Tu se' lo mio maestro e 'l mio autore, 085 INFERNO 01
lo bello stilo che m'ha fatto onore. 087 INFERNO 01
ma tanto lo 'mpedisce che l'uccide; 096 INFERNO 01
fin che l'avrà rimessa ne lo 'nferno, 110 INFERNO 01
Ond' io per lo tuo me' penso e discerno 112 INFERNO 01
Lo giorno se n'andava, e l'aere bruno 001 INFERNO 02
la quale e 'l quale, a voler dir lo vero, 022 INFERNO 02
fu stabilita per lo loco santo 023 INFERNO 02
Andovvi poi lo Vas d'elezïone, 028 INFERNO 02
sì che d'onrata impresa lo rivolve, 047 INFERNO 02
de lo scender qua giuso in questo centro 083 INFERNO 02
di te, e io a te lo raccomando--. 099 INFERNO 02
intrai per lo cammino alto e silvestro. 142 INFERNO 02
lo profondo inferno li riceve, 041 INFERNO 03
com' i' discerno per lo fioco lume». 075 INFERNO 03
Non isperate mai veder lo cielo: 085 INFERNO 03
e pronti sono a trapassar lo rio, 124 INFERNO 03
tremò sì forte, che de lo spavento 131 INFERNO 03
per conoscer lo loco dov' io fossi. 006 INFERNO 04
tanto che, per ficcar lo viso a fondo, 011 INFERNO 04
Lo buon maestro a me: «Tu non dimandi 031 INFERNO 04
Gran duol mi prese al cor quando lo 'ntesi, 043 INFERNO 04
Israèl con lo padre e co' suoi nati 059 INFERNO 04
Lo buon maestro cominciò a dire: 085 INFERNO 04
Tutti lo miran, tutti onor li fanno: 133 INFERNO 04
Non impedir lo suo fatale andare: 022 INFERNO 05
di Lancialotto come amor lo strinse; 128 INFERNO 05
Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse: 137 INFERNO 05
de lo demonio Cerbero, che 'ntrona 032 INFERNO 06
se 'l ciel li addolcia o lo 'nferno li attosca». 084 INFERNO 06
non ci torrà lo scender questa roccia». 006 INFERNO 07
Così tornavan per lo cerchio tetro 031 INFERNO 07
per lo suo mezzo cerchio a l'altra giostra. 035 INFERNO 07
E io, ch'avea lo cor quasi compunto, 036 INFERNO 07
Mal dare e mal tener lo mondo pulcro 058 INFERNO 07
Colui lo cui saver tutto trascende, 073 INFERNO 07
seguendo lo giudicio di costei, 083 INFERNO 07
Lo buon maestro disse: «Figlio, or vedi 115 INFERNO 07
disse lo mio segnore, «a questa volta: 020 INFERNO 08
Lo duca mio discese ne la barca, 025 INFERNO 08
per che 'l maestro accorto lo sospinse, 041 INFERNO 08
Lo collo poi con le braccia mi cinse; 043 INFERNO 08
Lo buon maestro disse: «Omai, figliuolo, 067 INFERNO 08
va per lo regno de la morta gente?». 085 INFERNO 08
Ma qui m'attendi, e lo spirito lasso 106 INFERNO 08
lo dolce padre, e io rimagno in forse, 110 INFERNO 08
lo cominciar con l'altro che poi venne, 011 INFERNO 09
«Volgiti 'n dietro e tien lo viso chiuso; 055 INFERNO 09
lo mio maestro, e io dopo le spalle. 003 INFERNO 10
non fiere li occhi suoi lo dolce lume?». 069 INFERNO 10
Ond' io a lui: «Lo strazio e 'l grande scempio 085 INFERNO 10
per ch'i' pregai lo spirto più avaccio 116 INFERNO 10
lasciammo il muro e gimmo inver' lo mezzo 134 INFERNO 10
lo qual trasse Fotin de la via dritta'. 009 INFERNO 11
«Lo nostro scender conviene esser tardo, 010 INFERNO 11
lo giron primo per diverse schiere. 039 INFERNO 11
e però lo minor giron suggella 049 INFERNO 11
pur lo vinco d'amor che fa natura; 056 INFERNO 11
disse, «lo 'ngegno tuo da quel che sòle? 077 INFERNO 11
come natura lo suo corso prende 099 INFERNO 11
lo Genesì dal principio, convene 107 INFERNO 11
Era lo loco ov' a scender la riva 001 INFERNO 12
Lo savio mio inver' lui gridò: «Forse 016 INFERNO 12
vid' io lo Minotauro far cotale; 025 INFERNO 12
Così prendemmo via giù per lo scarco 028 INFERNO 12
sotto i miei piedi per lo novo carco. 030 INFERNO 12
sentisse amor, per lo qual è chi creda 042 INFERNO 12
Lo mio maestro disse: «La risposta 064 INFERNO 12
lo cor che 'n su Tamisi ancor si cola». 120 INFERNO 12
lo bulicame che sempre si scema», 128 INFERNO 12
lo fondo suo, infin ch'el si raggiunge 131 INFERNO 12
siete a veder lo strazio disonesto 140 INFERNO 13
lo secondo giron dal terzo, e dove 005 INFERNO 14
Lo spazzo era una rena arida e spessa, 013 INFERNO 14
per ch'ei provide a scalpitar lo suolo 034 INFERNO 14
con le sue schiere, acciò che lo vapore 035 INFERNO 14
sotto focile, a doppiar lo dolore. 039 INFERNO 14
lo 'ncendio e giace dispettoso e torto, 047 INFERNO 14
lo cui rossore ancor mi raccapriccia. 078 INFERNO 14
Lo fondo suo e ambo le pendici 082 INFERNO 14
lo cui sogliare a nessuno è negato, 087 INFERNO 14
tu lo vedrai, però qui non si conta». 120 INFERNO 14
fanno lo schermo perché 'l mar si fuggia; 006 INFERNO 15
qual che si fosse, lo maestro félli. 012 INFERNO 15
per lo lembo e gridò: «Qual maraviglia!». 024 INFERNO 15
ficcaï li occhi per lo cotto aspetto, 026 INFERNO 15
Lo mio maestro allora in su la gota 097 INFERNO 15
così sicuro per lo 'nferno freghi. 033 INFERNO 16
Lascio lo fele e vo per dolci pomi 061 INFERNO 16
promessi a me per lo verace duca; 062 INFERNO 16
Io lo seguiva, e poco eravam iti, 091 INFERNO 16
Ond' ei si volse inver' lo destro lato, 112 INFERNO 16
Sì cominciò lo mio duca a parlarmi; 004 INFERNO 17
lo dosso e 'l petto e ambedue le coste 014 INFERNO 17
lo bivero s'assetta a far sua guerra, 022 INFERNO 17
Lo duca disse: «Or convien che si torca 028 INFERNO 17
e diece passi femmo in su lo stremo, 032 INFERNO 17
segnato avea lo suo sacchetto bianco, 065 INFERNO 17
le rote larghe, e lo scender sia poco; 098 INFERNO 17
Allor fu' io più timido a lo stoscio, 121 INFERNO 17
lo scendere e 'l girar per li gran mali 125 INFERNO 17
l'anno del giubileo, su per lo ponte 029 INFERNO 18
Di qua, di là, su per lo sasso tetro 034 INFERNO 18
Ed elli a me: «Mal volontier lo dico; 052 INFERNO 18
lo duca disse: «Attienti, e fa che feggia 075 INFERNO 18
lo viso in te di quest' altri mal nati, 076 INFERNO 18
Già eravam là 've lo stretto calle 100 INFERNO 18
Lo fondo è cupo sì, che non ci basta 109 INFERNO 18
de l'arco, ove lo scoglio più sovrasta. 111 INFERNO 18
Appresso ciò lo duca «Fa che pinghe», 127 INFERNO 18
montati de lo scoglio in quella parte 008 INFERNO 19
Io vidi per le coste e per lo fondo 013 INFERNO 19
Lo buon maestro ancor de la sua anca 043 INFERNO 19
lo perfido assessin, che, poi ch'è fitto, 050 INFERNO 19
Di parecchi anni mi mentì lo scritto. 054 INFERNO 19
per lo qual non temesti tòrre a 'nganno 056 INFERNO 19
Per che lo spirto tutti storse i piedi; 064 INFERNO 19
E se non fosse ch'ancor lo mi vieta 100 INFERNO 19
lo suon de le parole vere espresse. 123 INFERNO 19
soave per lo scoglio sconcio ed erto 131 INFERNO 19
a riguardar ne lo scoperto fondo, 005 INFERNO 20
e vidi gente per lo vallon tondo 007 INFERNO 20
com' io potea tener lo viso asciutto, 021 INFERNO 20
le natiche bagnava per lo fesso. 024 INFERNO 20
lo Carrarese che di sotto alberga, 048 INFERNO 20
questa gran tempo per lo mondo gio. 060 INFERNO 20
per lo pantan ch'avea da tutte parti. 090 INFERNO 20
ben lo sai tu che la sai tutta quanta. 114 INFERNO 20
ch'avere inteso al cuoio e a lo spago 119 INFERNO 20
lo duca mio, dicendo «Guarda, guarda!», 023 INFERNO 21
correndo su per lo scoglio venire. 030 INFERNO 21
Là giù 'l buttò, e per lo scoglio duro 043 INFERNO 21
con tanta fretta a seguitar lo furo. 045 INFERNO 21
Lo buon maestro «Acciò che non si paia 058 INFERNO 21
li unghioni a dosso, sì che tu lo scuoi!», 041 INFERNO 22
che tu sappi chi è lo sciagurato 044 INFERNO 22
Lo duca mio li s'accostò allato; 046 INFERNO 22
e disse: «State in là, mentr' io lo 'nforco». 060 INFERNO 22
Lo duca dunque: «Or dì: de li altri rii 064 INFERNO 22
ricominciò lo spaürato appresso, 098 INFERNO 22
Lo Navarrese ben suo tempo colse; 121 INFERNO 22
Lo caldo sghermitor sùbito fue; 142 INFERNO 22
lo mio pensier per la presente rissa, 005 INFERNO 23
Lo duca mio di sùbito mi prese, 037 INFERNO 23
ma per lo peso quella gente stanca 070 INFERNO 23
porre un uom per lo popolo a' martìri. 117 INFERNO 23
Lo duca stette un poco a testa china; 139 INFERNO 23
lo villanello a cui la roba manca, 007 INFERNO 24
Così mi fece sbigottir lo mastro 016 INFERNO 24
e così tosto al mal giunse lo 'mpiastro; 018 INFERNO 24
lo duca a me si volse con quel piglio 020 INFERNO 24
lo sito di ciascuna valle porta 039 INFERNO 24
Su per lo scoglio prendemmo la via, 061 INFERNO 24
non poteano ire al fondo per lo scuro; 071 INFERNO 24
da l'altro cinghio e dismontiam lo muro; 073 INFERNO 24
se non lo far; ché la dimanda onesta 077 INFERNO 24
Lo duca il domandò poi chi ello era; 121 INFERNO 24
Per tutt' i cerchi de lo 'nferno scuri 013 INFERNO 25
Lo mio maestro disse: «Questi è Caco, 025 INFERNO 25
per lo furto che frodolente fece 029 INFERNO 25
per lo papiro suso, un color bruno 065 INFERNO 25
Lo trafitto 'l mirò, ma nulla disse; 088 INFERNO 25
converte poetando, io non lo 'nvidio; 099 INFERNO 25
diventaron lo membro che l'uom cela, 116 INFERNO 25
e per lo 'nferno tuo nome si spande! 003 INFERNO 26
tra le schegge e tra ' rocchi de lo scoglio 017 INFERNO 26
lo piè sanza la man non si spedia. 018 INFERNO 26
e più lo 'ngegno affreno ch'i' non soglio, 021 INFERNO 26
Lo maggior corno de la fiamma antica 085 INFERNO 26
lo qual dovea Penelopè far lieta, 096 INFERNO 26
lo lume era di sotto da la luna, 131 INFERNO 26
Lo principe d'i novi Farisei, 085 INFERNO 27
Lo ciel poss' io serrare e diserrare, 103 INFERNO 27
su per lo scoglio infino in su l'altr' arco 134 INFERNO 27
per lo nostro sermone e per la mente 005 INFERNO 28
Ma tu chi se' che 'n su lo scoglio muse, 043 INFERNO 28
per lo 'nferno qua giù di giro in giro; 050 INFERNO 28
indi a partirsi in terra lo distese. 063 INFERNO 28
se mai torni a veder lo dolce piano 074 INFERNO 28
Ma io rimasi a riguardar lo stuolo, 112 INFERNO 28
Così s'osserva in me lo contrapasso». 142 INFERNO 28
che de lo stare a piangere eran vaghe. 003 INFERNO 29
lo tempo è poco omai che n'è concesso, 011 INFERNO 29
forse m'avresti ancor lo star dimesso». 015 INFERNO 29
lo duca, già faccendo la risposta, 017 INFERNO 29
lo tuo pensier da qui innanzi sovr' ello. 023 INFERNO 29
che de lo scoglio l'altra valle mostra, 038 INFERNO 29
giù ver' lo fondo, la 've la ministra 055 INFERNO 29
si trasmutava per lo tristo calle. 069 INFERNO 29
e di mostrar lo 'nferno a lui intendo». 096 INFERNO 29
Allor si ruppe lo comun rincalzo; 097 INFERNO 29
Lo buon maestro a me tutto s'accolse, 100 INFERNO 29
io sarei messo già per lo sentiero, 084 INFERNO 30
lo muover per le membra che son gravi, 107 INFERNO 30
e per leccar lo specchio di Narcisso, 128 INFERNO 30
lo sguardo a poco a poco raffigura 035 INFERNO 31
questi è Nembrotto per lo cui mal coto 077 INFERNO 31
dal collo in giù, sì che 'n su lo scoperto 089 INFERNO 31
che de lo smisurato Brïareo 098 INFERNO 31
però ti china e non torcer lo grifo. 126 INFERNO 31
E mentre ch'andavamo inver' lo mezzo 073 INFERNO 32
Lo duca stette, e io dissi a colui 085 INFERNO 32
Allor lo presi per la cuticagna 097 INFERNO 32
m'avea mostrato per lo suo forame 025 INFERNO 33
lo padre e ' figli, e con l'agute scane 035 INFERNO 33
ambo le man per lo dolor mi morsi; 058 INFERNO 33
lo dì e l'altro stemmo tutti muti; 065 INFERNO 33
Lo pianto stesso lì pianger non lascia, 094 INFERNO 33
e forse pare ancor lo corpo suso 134 INFERNO 33
poi per lo vento mi ristrinsi retro 008 INFERNO 34
nol dimandar, lettor, ch'i' non lo scrivo, 023 INFERNO 34
Lo 'mperador del doloroso regno 028 INFERNO 34
lo duca, con fatica e con angoscia, 078 INFERNO 34
Poi uscì fuor per lo fóro d'un sasso 085 INFERNO 34
Lo duca e io per quel cammino ascoso 133 INFERNO 34
lo colpo tal, che disperar perdono. 012 PGTORIO 01
Lo bel pianeto che d'amar conforta 019 PGTORIO 01
Lo duca mio allor mi diè di piglio, 049 PGTORIO 01
per lo suo amore adunque a noi ti piega. 081 PGTORIO 01
lo sol vi mosterrà, che surge omai, 107 PGTORIO 01
Noi andavam per lo solingo piano 118 PGTORIO 01
lo cui meridïan cerchio coverchia 002 PGTORIO 02
cotal m'apparve, s'io ancor lo veggia, 016 PGTORIO 02
un lume per lo mar venir sì ratto, 017 PGTORIO 02
l'occhio per domandar lo duca mio, 020 PGTORIO 02
Lo mio maestro ancor non facea motto, 025 PGTORIO 02
lo sol, ch'avea con le saette conte 056 PGTORIO 02
che lo salire omai ne parrà gioco». 066 PGTORIO 02
per lo spirare, ch'i' era ancor vivo, 068 PGTORIO 02
che mosse me a far lo somigliante. 078 PGTORIO 02
ché di giusto voler lo suo si face: 097 PGTORIO 02
Lo mio maestro e io e quella gente 115 PGTORIO 02
Correte al monte a spogliarvi lo scoglio 122 PGTORIO 02
lasciar lo canto, e fuggir ver' la costa, 131 PGTORIO 02
lo 'ntento rallargò, sì come vaga, 013 PGTORIO 03
Lo sol, che dietro fiammeggiava roggio, 016 PGTORIO 03
lo corpo dentro al quale io facea ombra; 026 PGTORIO 03
semplici e quete, e lo 'mperché non sanno; 084 PGTORIO 03
lo sole, e io non m'era accorto, quando 016 PGTORIO 04
lo duca mio, e io appresso, soli, 023 PGTORIO 04
e d'ogne lato ne stringea lo stremo, 032 PGTORIO 04
Lo sommo er' alto che vincea la vista, 040 PGTORIO 04
se lo 'ntelletto tuo ben chiaro bada». 075 PGTORIO 04
o pur lo modo usato t'ha' ripriso?». 126 PGTORIO 04
lo raggio da sinistra a quel di sotto, 005 PGTORIO 05
per lo mio corpo al trapassar d'i raggi, 026 PGTORIO 05
con lo 'ntelletto, e mosse il fummo e 'l vento 113 PGTORIO 05
ver' lo fiume real tanto veloce 122 PGTORIO 05
Lo corpo mio gelato in su la foce 124 PGTORIO 05
voltòmmi per le ripe e per lo fondo, 128 PGTORIO 05
che fé parer lo buon Marzucco forte. 018 PGTORIO 06
che lume fia tra 'l vero e lo 'ntelletto. 045 PGTORIO 06
sol per lo dolce suon de la sua terra, 080 PGTORIO 06
che 'l giardin de lo 'mperio sia diserto. 105 PGTORIO 06
Molti rifiutan lo comune incarco; 133 PGTORIO 06
lo ciel perdei che per non aver fé». 008 PGTORIO 07
lo giovanetto che retro a lui siede, 116 PGTORIO 07
lo dì c'han detto ai dolci amici addio; 003 PGTORIO 08
e che lo novo peregrin d'amore 004 PGTORIO 08
per lo serpente che verrà vie via». 039 PGTORIO 08
lo suo primo perché, che non lì è guado, 069 PGTORIO 08
sì come rota più presso a lo stelo. 087 PGTORIO 08
e sì lo 'ncendio imaginato cosse, 032 PGTORIO 09
vide me 'l duca mio, su per lo balzo 068 PGTORIO 09
tal ne la faccia ch'io non lo soffersi; 081 PGTORIO 09
Là ne venimmo; e lo scaglion primaio 094 PGTORIO 09
crepata per lo lungo e per traverso. 099 PGTORIO 09
Lo terzo, che di sopra s'ammassiccia, 100 PGTORIO 09
tanto che pria lo scemo de la luna 014 PGTORIO 10
lo carro e ' buoi, traendo l'arca santa, 056 PGTORIO 10
e per lo fabbro loro a veder care, 099 PGTORIO 10
E come noi lo mal ch'avem sofferto 016 PGTORIO 11
benigno, e non guardar lo nostro merto. 018 PGTORIO 11
ché questi che vien meco, per lo 'ncarco 043 PGTORIO 11
mentre ch'io vissi, per lo gran disio 086 PGTORIO 11
tener lo campo, e ora ha Giotto il grido, 095 PGTORIO 11
veder lo letto de le piante tue». 015 PGTORIO 12
grave a la terra per lo mortal gelo. 030 PGTORIO 12
Mostrava ancor lo duro pavimento 049 PGTORIO 12
parer lo sventurato addornamento. 051 PGTORIO 12
sì che i diletti lo 'nvïarci in suso; 083 PGTORIO 12
che per lo pian non mi parea davanti. 117 PGTORIO 12
lo monte che salendo altrui dismala. 003 PGTORIO 13
per lo novo cammin, tu ne conduci», 017 PGTORIO 13
Lo fren vuol esser del contrario suono; 040 PGTORIO 13
non pur per lo sonar de le parole, 065 PGTORIO 13
Ben sapev' ei che volea dir lo muto; 076 PGTORIO 13
lo mento a guisa d'orbo in sù levava. 102 PGTORIO 13
Pace volli con Dio in su lo stremo 124 PGTORIO 13
lo mio dover per penitenza scemo, 126 PGTORIO 13
che già lo 'ncarco di là giù mi pesa». 138 PGTORIO 13
e dolcemente, sì che parli, acco'lo». 006 PGTORIO 14
nel corpo ancora inver' lo ciel ten vai, 011 PGTORIO 14
«Se ben lo 'ntendimento tuo accarno 022 PGTORIO 14
con lo 'ntelletto», allora mi rispuose 023 PGTORIO 14
ne lo stato primaio non si rinselva». 066 PGTORIO 14
Lo dir de l'una e de l'altra la vista 073 PGTORIO 14
per che lo spirto che di pria parlòmi 076 PGTORIO 14
E non pur lo suo sangue è fatto brullo, 091 PGTORIO 14
chi far lo possa, tralignando, scuro. 123 PGTORIO 14
a lo splendore assai più che di prima, 011 PGTORIO 15
Come quando da l'acqua o da lo specchio 016 PGTORIO 15
salta lo raggio a l'opposita parte, 017 PGTORIO 15
salendo su per lo modo parecchio 018 PGTORIO 15
schermar lo viso tanto che mi vaglia», 026 PGTORIO 15
Lo mio maestro e io soli amendue 040 PGTORIO 15
«Che volse dir lo spirto di Romagna, 044 PGTORIO 15
Ecco, dolenti, lo tuo padre e io 091 PGTORIO 15
Lo duca mio, che mi potea vedere 118 PGTORIO 15
d'aprir lo core a l'acque de la pace 131 PGTORIO 15
Noi andavam per lo vespero, attenti 139 PGTORIO 15
partissi ancor lo tempo per calendi?». 027 PGTORIO 16
Lo mondo è ben così tutto diserto 058 PGTORIO 16
lo mondo è cieco, e tu vien ben da lui. 066 PGTORIO 16
Lo cielo i vostri movimenti inizia; 073 PGTORIO 16
ch'ogn' erba si conosce per lo seme. 114 PGTORIO 16
Vedi l'albor che per lo fummo raia 142 PGTORIO 16
lo sole in pria, che già nel corcar era. 009 PGTORIO 17
per sé o per voler che giù lo scorge. 018 PGTORIO 17
Lo naturale è sempre sanza errore, 094 PGTORIO 17
lo troppo dimandar ch'io fo li grava'. 006 PGTORIO 18
de lo 'ntelletto, e fieti manifesto 017 PGTORIO 18
Però, là onde vegna lo 'ntelletto 055 PGTORIO 18
di far lo mele; e questa prima voglia 059 PGTORIO 18
per lo libero arbitrio, e però guarda 074 PGTORIO 18
sotto lo 'mperio del buon Barbarossa, 119 PGTORIO 18
così lo sguardo mio le facea scorta 012 PGTORIO 19
in poco d'ora, e lo smarrito volto, 014 PGTORIO 19
lo rege etterno con le rote magne». 063 PGTORIO 19
per lo disio del pasto che là il tira, 066 PGTORIO 19
lo titol del mio sangue fa sua cima. 102 PGTORIO 19
lo nostro amore, onde operar perdési, 122 PGTORIO 19
s'io ritorno a compiér lo cammin corto 038 PGTORIO 20
veggio in Alagna intrar lo fiordaliso, 086 PGTORIO 20
de lo Spirito Santo e che ti fece 098 PGTORIO 20
di Iosüè qui par ch'ancor lo morda. 111 PGTORIO 20
tremar lo monte; onde mi prese un gelo 128 PGTORIO 20
onde intender lo grido si poteo. 138 PGTORIO 20
spiriti per lo monte render lode 071 PGTORIO 21
nel limbo de lo 'nferno Giovenale, 014 PGTORIO 22
per lo contrario suo m'è incontrato». 054 PGTORIO 22
Cecilio e Plauto e Varro, se lo sai: 098 PGTORIO 22
quando il mio duca: «Io credo ch'a lo stremo 121 PGTORIO 22
Lo secol primo, quant' oro fu bello, 148 PGTORIO 22
quanto per lo Vangelio v'è aperto». 154 PGTORIO 22
lo più che padre mi dicea: «Figliuole, 004 PGTORIO 23
l'odor ch'esce del pomo e de lo sprazzo 068 PGTORIO 23
a ber lo dolce assenzo d'i martìri 086 PGTORIO 23
e addita'lo; «e quest' altro è quell' ombra 131 PGTORIO 23
lo vostro regno, che da sé lo sgombra». 133 PGTORIO 23
lo vostro regno, che da sé lo sgombra». 133 PGTORIO 23
lo cavalier di schiera che cavalchi, 095 PGTORIO 24
lasciato al Tauro e la notte a lo Scorpio: 003 PGTORIO 25
d'abbandonar lo nido, e giù la cala; 012 PGTORIO 25
lo dolce padre mio, ma disse: «Scocca 017 PGTORIO 25
guizza dentro a lo specchio vostra image, 026 PGTORIO 25
per lo perfetto loco onde si preme; 048 PGTORIO 25
lo motor primo a lui si volge lieto 070 PGTORIO 25
segue lo spirto sua forma novella. 099 PGTORIO 25
che per lo monte aver sentiti puoi. 105 PGTORIO 25
Lo duca mio dicea: «Per questo loco 118 PGTORIO 25
ché per lo mezzo del cammino acceso 028 PGTORIO 26
lo montanaro, e rimirando ammuta, 068 PGTORIO 26
lo qual ne li alti cuor tosto s'attuta, 072 PGTORIO 26
per ben dolermi prima ch'a lo stremo». 093 PGTORIO 26
né, per lo foco, in là più m'appressai. 102 PGTORIO 26
che presso avea, disparve per lo foco, 134 PGTORIO 26
e vei jausen lo joi qu'esper, denan. 144 PGTORIO 26
là dove il suo fattor lo sangue sparse, 002 PGTORIO 27
per ch'io divenni tal, quando lo 'ntesi, 014 PGTORIO 27
tant' era ivi lo 'ncendio sanza metro. 051 PGTORIO 27
Lo dolce padre mio, per confortarmi, 052 PGTORIO 27
«Lo sol sen va», soggiunse, «e vien la sera; 061 PGTORIO 27
guardando perché fiera non lo sperga; 084 PGTORIO 27
Per piacermi a lo specchio, qui m'addorno; 103 PGTORIO 27
lei lo vedere, e me l'ovrare appaga». 108 PGTORIO 27
lo tuo piacere omai prendi per duce; 131 PGTORIO 27
Vedi lo sol che 'n fronte ti riluce; 133 PGTORIO 27
su per lo suol che d'ogne parte auliva. 006 PGTORIO 28
Lo sommo Ben, che solo esso a sé piace, 091 PGTORIO 28
qual di veder, qual di fuggir lo sole, 006 PGTORIO 29
Lo spazio dentro a lor quattro contenne 106 PGTORIO 29
E lo spirito mio, che già cotanto 034 PGTORIO 30
per lo dosso d'Italia si congela, 086 PGTORIO 30
avesser: 'Donna, perché sì lo stempre?', 096 PGTORIO 30
lo gel che m'era intorno al cor ristretto, 097 PGTORIO 30
lo rivocai: sì poco a lui ne calse! 135 PGTORIO 30
e la voce allentò per lo suo varco. 021 PGTORIO 31
che ti menavano ad amar lo bene 023 PGTORIO 31
Ben ti dovevi, per lo primo strale 055 PGTORIO 31
che nol so rimembrar, non ch'io lo scriva. 099 PGTORIO 31
Come in lo specchio il sol, non altrimenti 121 PGTORIO 31
di non caler--così lo santo riso 005 PGTORIO 32
lo glorïoso essercito, e tornarsi 017 PGTORIO 32
Io non lo 'ntesi, né qui non si canta 061 PGTORIO 32
E se più fu lo suo parlar diffuso, 091 PGTORIO 32
che per lo carro sù la coda fisse; 132 PGTORIO 32
lo decimo suo passo in terra posto, 017 PGTORIO 33
perch' a lor modo lo 'ntelletto attuia; 048 PGTORIO 33
Dorme lo 'ngegno tuo, se non estima 064 PGTORIO 33
Ma perch' io veggio te ne lo 'ntelletto 073 PGTORIO 33
segnato è or da voi lo mio cervello. 081 PGTORIO 33
lo dolce ber che mai non m'avria sazio; 138 PGTORIO 33
non mi lascia più ir lo fren de l'arte. 141 PGTORIO 33
per lo gran mar de l'essere, e ciascuna 113 PRADISO 01
lo tuo salir, se non come d'un rivo 137 PRADISO 01
Quinci rivolse inver' lo cielo il viso. 142 PRADISO 01
quasi adamante che lo sol ferisse. 033 PRADISO 02
lo qual dal mortal mondo m'ha remoto. 048 PRADISO 02
lo grasso e 'l magro un corpo, così questo 077 PRADISO 02
lo lume come in altro raro ingesto. 081 PRADISO 02
falsificato fia lo tuo parere. 084 PRADISO 02
lo suo contrario più passar non lassi; 087 PRADISO 02
lo qual di retro a sé piombo nasconde. 090 PRADISO 02
ivi lo raggio più che in altre parti, 092 PRADISO 02
Lo ciel seguente, c'ha tante vedute, 115 PRADISO 02
sì che poi sappi sol tener lo guado. 126 PRADISO 02
Lo moto e la virtù d'i santi giri, 127 PRADISO 02
la virtù mista per lo corpo luce 143 PRADISO 02
conforme a sua bontà, lo turbo e 'l chiaro». 148 PRADISO 02
poi sopra 'l vero ancor lo piè non fida, 027 PRADISO 03
son nel piacer de lo Spirito Santo, 053 PRADISO 03
com' a lo re che 'n suo voler ne 'nvoglia. 084 PRADISO 03
nostro intelletto, se 'l ver non lo illustra 125 PRADISO 04
«Lo maggior don che Dio per sua larghezza 019 PRADISO 05
che par contra lo ver ch'i' t'ho scoverto, 036 PRADISO 05
sanza lo ritenere, avere inteso. 042 PRADISO 05
Lo suo tacere e 'l trasmutar sembiante 088 PRADISO 05
per modo che lo stimin lor pastura, 102 PRADISO 05
ne lo stremo d'Europa si ritenne, 005 PRADISO 06
redur lo mondo a suo modo sereno, 056 PRADISO 06
Inver' la Spagna rivolse lo stuolo, 064 PRADISO 06
per lo regno mortal ch'a lui soggiace, 084 PRADISO 06
ch'a più alto leon trasser lo vello. 108 PRADISO 06
assai lo loda, e più lo loderebbe». 142 PRADISO 06
assai lo loda, e più lo loderebbe». 142 PRADISO 06
lo raggio e 'l moto de le luci sante; 141 PRADISO 07
Solea creder lo mondo in suo periclo 001 PRADISO 08
terrai lo viso come tien lo dosso. 096 PRADISO 08
terrai lo viso come tien lo dosso. 096 PRADISO 08
Lo ben che tutto il regno che tu scandi 097 PRADISO 08
qual fin balasso in che lo sol percuota. 069 PRADISO 09
parte lo Genovese dal Toscano. 090 PRADISO 09
lo primo e ineffabile Valore 003 PRADISO 10
Lo ministro maggior de la natura, 028 PRADISO 10
che del valor del ciel lo mondo imprenta 029 PRADISO 10
Perch' io lo 'ngegno e l'arte e l'uso chiami, 043 PRADISO 10
che lo splendor de li occhi suoi ridenti 062 PRADISO 10
lo raggio de la grazia, onde s'accende 083 PRADISO 10
girando su per lo beato serto. 102 PRADISO 10
Lo corpo ond' ella fu cacciata giace 127 PRADISO 10
a mattinar lo sposo perché l'ami, 141 PRADISO 10
Poi che ciascuno fu tornato ne lo 013 PRADISO 11
lo dicer mio, ch'al tuo sentir si sterna, 024 PRADISO 11
però che andasse ver' lo suo diletto 031 PRADISO 11
dietro a lo sposo, sì la sposa piace. 084 PRADISO 11
per lo patto che Dio con Noè puose, 017 PRADISO 12
quando lo 'mperador che sempre regna 040 PRADISO 12
lo popol disvïato si raccorse. 045 PRADISO 12
lo sol talvolta ad ogne uom si nasconde, 051 PRADISO 12
Non per lo mondo, per cui mo s'affanna 082 PRADISO 12
licenza di combatter per lo seme 095 PRADISO 12
lo qual giù luce in dodici libelli; 135 PRADISO 12
lo ciel avvivan di tanto sereno 005 PRADISO 13
che si comincia in punta de lo stelo 011 PRADISO 13
lo ben che ne la quinta luce è chiuso. 048 PRADISO 13
in che lo stral di mia intenzion percuote; 105 PRADISO 13
chi pesca per lo vero e non ha l'arte. 123 PRADISO 13
lo prun mostrarsi rigido e feroce, 134 PRADISO 13
correr lo mar per tutto suo cammino, 137 PRADISO 13
lo refrigerio de l'etterna ploia. 027 PRADISO 14
crescer lo raggio che da esso vene. 051 PRADISO 14
comincian per lo ciel nove parvenze, 071 PRADISO 14
Qui vince la memoria mia lo 'ngegno; 103 PRADISO 14
moversi per lo raggio onde si lista 115 PRADISO 14
tal, ch'io pensai co' miei toccar lo fondo 035 PRADISO 15
giunse lo spirto al suo principio cose, 038 PRADISO 15
ch'io non lo 'ntesi, sì parlò profondo; 039 PRADISO 15
inver' lo segno del nostro intelletto, 045 PRADISO 15
di questa vita miran ne lo speglio 062 PRADISO 15
di cuoio e d'osso, e venir da lo specchio 113 PRADISO 15
Poi seguitai lo 'mperador Currado; 139 PRADISO 15
lo cui amor molt' anime deturpa; 147 PRADISO 15
lo tempo va dintorno con le force. 009 PRADISO 16
Come s'avviva a lo spirar d'i venti 028 PRADISO 16
che averle dentro e sostener lo puzzo 055 PRADISO 16
e Galli e quei ch'arrossan per lo staio. 105 PRADISO 16
Lo ceppo di che nacquero i Calfucci 106 PRADISO 16
per lo giusto disdegno che v'ha morti 137 PRADISO 16
su per lo monte che l'anime cura 020 PRADISO 17
che l'arco de lo essilio pria saetta. 057 PRADISO 17
lo pane altrui, e come è duro calle 059 PRADISO 17
lo scendere e 'l salir per l'altrui scale. 060 PRADISO 17
Lo primo tuo refugio e 'l primo ostello 070 PRADISO 17
lo tempo verso me, per colpo darmi 107 PRADISO 17
Giù per lo mondo sanza fine amaro, 112 PRADISO 17
e per lo monte del cui bel cacume 113 PRADISO 17
e poscia per lo ciel, di lume in lume, 115 PRADISO 17
lo mio, temprando col dolce l'acerbo; 003 PRADISO 18
che, rimirando lei, lo mio affetto 014 PRADISO 18
due ne seguì lo mio attento sguardo, 044 PRADISO 18
per lo candor de la temprata stella 068 PRADISO 18
lo sfavillar de l'amor che lì era 071 PRADISO 18
lo pan che 'l pïo Padre a nessun serra. 129 PRADISO 18
ch'io vidi e anche udi' parlar lo rostro, 010 PRADISO 19
a lo stremo del mondo, e dentro ad esso 041 PRADISO 19
com' occhio per lo mare, entro s'interna; 060 PRADISO 19
de lo Spirito Santo ancor nel segno 101 PRADISO 19
che fa lo Scotto e l'Inghilese folle, 122 PRADISO 19
lo ciel, che sol di lui prima s'accende, 004 PRADISO 20
su per lo collo, come fosse bugio. 027 PRADISO 20
per lo suo becco in forma di parole, 029 PRADISO 20
fu il cantor de lo Spirito Santo, 038 PRADISO 20
per lo remunerar ch'è altrettanto. 042 PRADISO 20
lo ciel del giusto rege, e al sembiante 065 PRADISO 20
lì quasi vetro a lo color ch'el veste, 080 PRADISO 20
lo benedetto segno mi rispuose 086 PRADISO 20
Ché l'una de lo 'nferno, u' non si riede 106 PRADISO 20
fa seguitar lo guizzo de la corda, 143 PRADISO 20
in che più di piacer lo canto acquista, 144 PRADISO 20
E come, per lo natural costume, 034 PRADISO 21
però che sì s'innoltra ne lo abisso 094 PRADISO 21
de lo Spirito Santo, magri e scalzi, 128 PRADISO 21
né io lo 'ntesi, sì mi vinse il tuono. 142 PRADISO 21
e io ridendo, mo pensar lo puoi, 011 PRADISO 22
lo nome di colui che 'n terra addusse 041 PRADISO 22
trïunfo per lo quale io piango spesso 107 PRADISO 22
e per trovar lo cibo onde li pasca, 005 PRADISO 23
lo ciel venir più e più rischiarando; 018 PRADISO 23
che dipingon lo ciel per tutti i seni, 027 PRADISO 23
se' fatto a sostener lo riso mio». 048 PRADISO 23
convien saltar lo sacrato poema, 062 PRADISO 23
l'animo ad avvisar lo maggior foco; 090 PRADISO 23
Lo real manto di tutti i volumi 112 PRADISO 23
che s'acquistò piangendo ne lo essilio 134 PRADISO 23
Però salta la penna e non lo scrivo: 025 PRADISO 24
divota, per lo tuo ardente affetto 029 PRADISO 24
a la mia donna dirizzò lo spiro, 032 PRADISO 24
per la qual tu su per lo mare andavi. 039 PRADISO 24
de lo Spirito Santo, ch'è diffusa 092 PRADISO 24
ver' lo sepulcro più giovani piedi», 126 PRADISO 24
lo nostro Imperadore, anzi la morte, 041 PRADISO 25
Tu mi stillasti, con lo stillar suo, 076 PRADISO 25
pongon lo segno, ed esso lo mi addita, 089 PRADISO 25
pongon lo segno, ed esso lo mi addita, 089 PRADISO 25
così vid' io lo schiarato splendore 106 PRADISO 25
di vedere eclissar lo sole un poco, 119 PRADISO 25
Mentr' io dubbiava per lo viso spento, 001 PRADISO 26
de la fulgida fiamma che lo spense 002 PRADISO 26
regïon ti conduce, ha ne lo sguardo 011 PRADISO 26
Lo ben che fa contenta questa corte, 016 PRADISO 26
che posson far lo cor volgere a Dio, 056 PRADISO 26
risonò per lo cielo, e la mia donna 068 PRADISO 26
per lo spirto visivo che ricorre 071 PRADISO 26
a lo splendor che va di gonna in gonna, 072 PRADISO 26
e lo svegliato ciò che vede aborre, 073 PRADISO 26
per lo seguir che face a lui la 'nvoglia; 099 PRADISO 26
per lo piacere uman che rinovella 128 PRADISO 26
'Al Padre, al Figlio, a lo Spirito Santo', 001 PRADISO 27
intrava per l'udire e per lo viso. 006 PRADISO 27
Di quel color che per lo sole avverso 028 PRADISO 27
sparser lo sangue dopo molto fleto. 045 PRADISO 27
e tu, figliuol, che per lo mortal pondo 064 PRADISO 27
Lo viso mio seguiva i suoi sembianti, 073 PRADISO 27
e seguì fin che 'l mezzo, per lo molto, 074 PRADISO 27
ver' lo piacer divin che mi refulse, 095 PRADISO 27
E la virtù che lo sguardo m'indulse, 097 PRADISO 27
come in lo specchio fiamma di doppiero 004 PRADISO 28
chiuder conviensi per lo forte acume; 018 PRADISO 28
lo discorrer di Dio sovra quest' acque. 021 PRADISO 29
da li scrittor de lo Spirito Santo, 041 PRADISO 29
e non le scusa non veder lo danno. 108 PRADISO 29
così lo rimembrar del dolce riso 026 PRADISO 30
lo creatore a quella creatura 101 PRADISO 30
impediva la vista e lo splendore: 021 PRADISO 31
Ond' elli: «A terminar lo tuo disiro 065 PRADISO 31
ché veder lui t'acconcerà lo sguardo 098 PRADISO 31
più al montar per lo raggio divino. 099 PRADISO 31
con li occhi, vidi parte ne lo stremo 122 PRADISO 31
lo minimo tentar di sua delizia. 138 PRADISO 31
perché, secondo lo sguardo che fée 019 PRADISO 32
Lo rege per cui questo regno pausa 061 PRADISO 32
è il padre per lo cui ardito gusto 122 PRADISO 32
quant' è possibil per lo suo fulgore. 144 PRADISO 32
sì che dal dicer mio lo cor non parti». 150 PRADISO 32
per lo cui caldo ne l'etterna pace 008 PRADISO 33
più ch'i' fo per lo suo, tutti miei prieghi 029 PRADISO 33
e più e più intrava per lo raggio 053 PRADISO 33
ficcar lo viso per la luce etterna, 083 PRADISO 33
per misurar lo cerchio, e non ritrova, 134 PRADISO 33

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