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 dei...............14
O vendetta di Dio, quanto tu dei 016 INFERNO 14
dei dì canicular, cangiando sepe, 080 INFERNO 25
Tu dei saper ch'i' fui conte Ugolino, 013 INFERNO 33
Tu 'l dei saper, se tu vien pur mo giuso: 136 INFERNO 33
che tu dei a colui che sì nasconde 068 PGTORIO 08
Pur 'Agnus Dei' eran le loro essordia; 019 PGTORIO 16
E saper dei che la campagna santa 118 PGTORIO 28
Non dei più ammirar, se bene stimo, 136 PRADISO 01
l'hai come dei, è l'argomento casso 089 PRADISO 04
sì permutasse, come saver dei. 051 PRADISO 05
non decimas, quae sunt pauperum Dei, 093 PRADISO 12
Dei cinque che mi fan cerchio per ciglio, 043 PRADISO 20
cominciò Bëatrice, «che tu dei 125 PRADISO 22
e dei saper che tutti hanno diletto 106 PRADISO 28
 
 deï...............2
'Ecce ancilla Deï', propriamente 044 PGTORIO 10
gratïa Deï, sicut tibi cui 029 PRADISO 15
 
 dèi...............6
nel tempo de li dèi falsi e bugiardi. 072 INFERNO 01
suo regno come il loro li altri dèi. 087 INFERNO 07
quando i giganti fer paura a' dèi; 095 INFERNO 31
del cui nome ne' dèi fu tanta lite, 098 PGTORIO 15
forte a cantar de li uomini e d'i dèi. 126 PGTORIO 21
che 'l fé consorto in mar de li altri dèi. 069 PRADISO 01
 
 deianira..........1
che morì per la bella Deianira, 068 INFERNO 12
 
 deïdamia..........1
e con le suore sue Deïdamia». 114 PGTORIO 22
 
 deïdamìa..........1
Deïdamìa ancor si duol d'Achille, 062 INFERNO 26
 
 deïfile...........1
Antigone, Deïfile e Argia, 110 PGTORIO 22
 
 deïforme..........1
del deïforme regno cen portava 020 PRADISO 02
 
 deïtà.............1
delfica deïtà dovria la fronda 032 PRADISO 01
 
 deïtade...........1
Puossi far forza ne la deïtade, 046 INFERNO 11
 
 del...............569
Nel mezzo del cammin di nostra vita 001 INFERNO 01
ma per trattar del ben ch'i' vi trovai, 008 INFERNO 01
vestite già de' raggi del pianeta 017 INFERNO 01
che nel lago del cor m'era durata 020 INFERNO 01
uscito fuor del pelago a la riva, 023 INFERNO 01
Temp' era dal principio del mattino, 037 INFERNO 01
l'ora del tempo e la dolce stagione; 043 INFERNO 01
del cammino e sì de la pietate, 005 INFERNO 02
u' siede il successor del maggior Piero. 024 INFERNO 02
di sua vittoria e del papale ammanto. 027 INFERNO 02
Per che, se del venire io m'abbandono, 034 INFERNO 02
rispuose del magnanimo quell' ombra, 044 INFERNO 02
vegno del loco ove tornar disio; 071 INFERNO 02
Non odi tu la pieta del suo pianto, 106 INFERNO 02
venni qua giù del mio beato scanno, 112 INFERNO 02
fidandomi del tuo parlare onesto, 113 INFERNO 02
per che mi fece del venir più presto. 117 INFERNO 02
che del bel monte il corto andar ti tolse. 120 INFERNO 02
curan di te ne la corte del cielo, 125 INFERNO 02
infino al fiume del parlar mi trassi. 081 INFERNO 03
E io, che del color mi fui accorto, 016 INFERNO 04
Trasseci l'ombra del primo parente, 055 INFERNO 04
che del vedere in me stesso m'essalto. 120 INFERNO 04
e vidi il buono accoglitor del quale, 139 INFERNO 04
Così discesi del cerchio primaio 001 INFERNO 05
poi c'hai pietà del nostro mal perverso. 093 INFERNO 05
mi prese del costui piacer sì forte, 104 INFERNO 05
che ricordarsi del tempo felice 122 INFERNO 05
del nostro amor tu hai cotanto affetto, 125 INFERNO 05
fé la vendetta del superbo strupo». 012 INFERNO 07
quando vegnono a' due punti del cerchio 044 INFERNO 07
questi resurgeranno del sepulcro 056 INFERNO 07
che è, che i ben del mondo ha sì tra branche?». 069 INFERNO 07
con li occhi vòlti a chi del fango ingozza. 129 INFERNO 07
se 'l fummo del pantan nol ti nasconde». 012 INFERNO 08
prima che noi uscissimo del lago». 054 INFERNO 08
discende mai alcun del primo grado, 017 INFERNO 09
per trarne un spirto del cerchio di Giuda. 027 INFERNO 09
del viso su per quella schiuma antica 074 INFERNO 09
«O cacciati del ciel, gente dispetta», 091 INFERNO 09
sì com' a Pola, presso del Carnaro 113 INFERNO 09
per le quali eran sì del tutto accesi, 119 INFERNO 09
«O Tosco che per la città del foco 022 INFERNO 10
E l'animose man del duca e pronte 037 INFERNO 10
che del futuro fia chiusa la porta». 108 INFERNO 10
del puzzo che 'l profondo abisso gitta, 005 INFERNO 11
qualunque priva sé del vostro mondo, 043 INFERNO 11
del segno suo e Soddoma e Caorsa 050 INFERNO 11
che da cima del monte, onde si mosse, 007 INFERNO 12
levò a Dite del cerchio superno, 039 INFERNO 12
la riviera del sangue in la qual bolle 047 INFERNO 12
del sangue più che sua colpa sortille». 075 INFERNO 12
lungo la proda del bollor vermiglio, 101 INFERNO 12
Poi vidi gente che di fuor del rio 121 INFERNO 12
e quindi fu del fosso il nostro passo. 126 INFERNO 12
del cor di Federigo, e che le volsi, 059 INFERNO 13
ancor del colpo che 'nvidia le diede». 078 INFERNO 13
raccoglietele al piè del tristo cesto. 142 INFERNO 13
Poi che la carità del natio loco 001 INFERNO 14
Quale del Bulicame esce ruscello 079 INFERNO 14
Queste parole fuor del duca mio; 091 INFERNO 14
del suo figliuolo, e per celarlo meglio, 101 INFERNO 14
e 'l fummo del ruscel di sopra aduggia, 002 INFERNO 15
e tiene ancor del monte e del macigno, 063 INFERNO 15
e tiene ancor del monte e del macigno, 063 INFERNO 15
là surger nuovo fummo del sabbione. 117 INFERNO 15
la natura del loco, i' dicerei 017 INFERNO 16
o se del tutto se n'è gita fora; 069 INFERNO 16
già su la groppa del fiero animale, 080 INFERNO 17
Nel dritto mezzo del campo maligno 004 INFERNO 18
l'anno del giubileo, su per lo ponte 029 INFERNO 18
che mi fa sovvenir del mondo antico. 054 INFERNO 18
condussi a far la voglia del marchese, 056 INFERNO 18
Del vecchio ponte guardavam la traccia 079 INFERNO 18
li Colchi del monton privati féne. 087 INFERNO 18
sappi ch'i' fui vestito del gran manto; 069 INFERNO 19
ciascun tra 'l mento e 'l principio del casso, 012 INFERNO 20
si travolse così alcun del tutto; 017 INFERNO 20
del duro scoglio, sì che la mia scorta 026 INFERNO 20
vide terra, nel mezzo del pantano, 083 INFERNO 20
mi trasse a sé del loco dov' io stava. 024 INFERNO 21
Del nostro ponte disse: «O Malebranche, 037 INFERNO 21
del no, per li denar, vi si fa ita». 042 INFERNO 21
ma i demon che del ponte avean coperchio, 047 INFERNO 21
Poscia passò di là dal co del ponte; 064 INFERNO 21
tra li scheggion del ponte quatto quatto, 089 INFERNO 21
ed elli avea del cul fatto trombetta. 139 INFERNO 21
«I' fui del regno di Navarra nato. 048 INFERNO 22
Poi fui famiglia del buon re Tebaldo; 052 INFERNO 22
ma quei più che cagion fu del difetto; 125 INFERNO 22
cadder nel mezzo del bogliente stagno. 141 INFERNO 22
dov' el parlò de la rana e del topo; 006 INFERNO 23
del fondo giù, ch'e' furon in sul colle 053 INFERNO 23
del diavol vizi assai, tra ' quali udi' 143 INFERNO 23
In quella parte del giovanetto anno 001 INFERNO 24
dolce ch'io vidi prima a piè del monte. 021 INFERNO 24
del bassissimo pozzo tutta pende, 038 INFERNO 24
La lena m'era del polmon sì munta 043 INFERNO 24
del grande armento ch'elli ebbe a vicino; 030 INFERNO 25
del misero Sabello e di Nasidio, 095 INFERNO 25
e 'l misero del suo n'avea due porti. 117 INFERNO 25
Ma se presso al mattin del ver si sogna, 007 INFERNO 26
del fosso, ché nessuna mostra 'l furto, 041 INFERNO 26
l'agguato del caval che fé la porta 059 INFERNO 26
e del Palladio pena vi si porta». 063 INFERNO 26
vedi che del disio ver' lei mi piego!». 069 INFERNO 26
perch' e' fuor greci, forse del tuo detto». 075 INFERNO 26
del vecchio padre, né 'l debito amore 095 INFERNO 26
ch'i' ebbi a divenir del mondo esperto 098 INFERNO 26
e de li vizi umani e del valore; 099 INFERNO 26
d'i nostri sensi ch'è del rimanente 115 INFERNO 26
di retro al sol, del mondo sanza gente. 117 INFERNO 26
che non surgëa fuor del marin suolo. 129 INFERNO 26
e percosse del legno il primo canto. 138 INFERNO 26
con la licenza del dolce poeta, 003 INFERNO 27
disse: "Questi è d'i rei del foco furo"; 127 INFERNO 27
dicer del sangue e de le piaghe a pieno 002 INFERNO 28
di Puglia, fu del suo sangue dolente 009 INFERNO 28
gridò: «Ricordera'ti anche del Mosca, 106 INFERNO 28
sotto l'asbergo del sentirsi pura. 117 INFERNO 28
Quando diritto al piè del ponte fue, 127 INFERNO 28
credo ch'un spirto del mio sangue pianga 020 INFERNO 29
ch'io vidi lui a piè del ponticello 025 INFERNO 29
e udi' 'l nominar Geri del Bello. 027 INFERNO 29
Tu eri allor sì del tutto impedito 028 INFERNO 29
del lungo scoglio, pur da man sinistra; 053 INFERNO 29
del pizzicor, che non ha più soccorso; 081 INFERNO 29
del garofano prima discoverse 128 INFERNO 29
e del suo Polidoro in su la riva 018 INFERNO 30
del mar si fu la dolorosa accorta, 019 INFERNO 30
che 'l porco quando del porcil si schiude. 027 INFERNO 30
del collo l'assannò, sì che, tirando, 029 INFERNO 30
al padre, fuor del dritto amore, amica. 039 INFERNO 30
a la miseria del maestro Adamo; 061 INFERNO 30
del Casentin discendon giuso in Arno, 065 INFERNO 30
tragge cagion del loco ov' io peccai 071 INFERNO 30
la lega suggellata del Batista; 074 INFERNO 30
là 've del ver fosti a Troia richesto». 114 INFERNO 30
«Ricorditi, spergiuro, del cavallo», 118 INFERNO 30
Ad ascoltarli er' io del tutto fisso, 130 INFERNO 30
d'Achille e del suo padre esser cagione 005 INFERNO 31
Giove del cielo ancora quando tuona. 045 INFERNO 31
le spalle e 'l petto e del ventre gran parte, 047 INFERNO 31
sotto i piè del gigante assai più bassi, 017 INFERNO 32
che 'l pel del capo avieno insieme misto. 042 INFERNO 32
del padre loro Alberto e di lor fue. 057 INFERNO 32
Ed elli a me: «Del contrario ho io brama. 094 INFERNO 32
del capo ch'elli avea di retro guasto. 003 INFERNO 33
che del futuro mi squarciò 'l velame. 027 INFERNO 33
ch'eran con meco, e dimandar del pane. 039 INFERNO 33
del bel paese là dove 'l sì suona, 080 INFERNO 33
cessato avesse del mio viso stallo, 102 INFERNO 33
i' son quel da le frutta del mal orto, 119 INFERNO 33
perché non siete voi del mondo spersi? 153 INFERNO 33
Lo 'mperador del doloroso regno 028 INFERNO 34
al pel del vermo reo che 'l mondo fóra. 108 INFERNO 34
per paura di lui fé del mar velo, 123 INFERNO 34
omai la navicella del mio ingegno, 002 PGTORIO 01
del mezzo, puro infino al primo giro, 015 PGTORIO 01
donna scese del ciel, per li cui prieghi 053 PGTORIO 01
ma son del cerchio ove son li occhi casti 078 PGTORIO 01
Ma se donna del ciel ti move e regge, 091 PGTORIO 01
parea del loco, rimirando intorno 053 PGTORIO 02
Noi divenimmo intanto a piè del monte; 046 PGTORIO 03
essaminava del cammin la mente, 056 PGTORIO 03
Come le pecorelle escon del chiuso 079 PGTORIO 03
per che 'l lume del sole in terra è fesso. 096 PGTORIO 03
l'ossa del corpo mio sarieno ancora 127 PGTORIO 03
in co del ponte presso a Benevento, 128 PGTORIO 03
mentre che la speranza ha fior del verde. 135 PGTORIO 03
del gran disio, di retro a quel condotto 029 PGTORIO 04
che sù e giù del suo lume conduce, 063 PGTORIO 04
se non uscisse fuor del cammin vecchio. 066 PGTORIO 04
che 'l mezzo cerchio del moto superno, 079 PGTORIO 04
del qual né io né ei prima s'accorse. 102 PGTORIO 04
e seguitava l'orme del mio duca, 002 PGTORIO 05
Dissilo, alquanto del color consperso 020 PGTORIO 05
quivi lume del ciel ne fece accorti, 054 PGTORIO 05
che del disio di sé veder n'accora». 057 PGTORIO 05
del beneficio tuo sanza giurarlo, 065 PGTORIO 05
«Oh!», rispuos' elli, «a piè del Casentino 094 PGTORIO 05
gridava: "O tu del ciel, perché mi privi? 105 PGTORIO 05
che decreto del cielo orazion pieghi; 030 PGTORIO 06
surse ver' lui del loco ove pria stava, 073 PGTORIO 06
del tuo consiglio fai per alcun bene 122 PGTORIO 06
mercé del popol tuo che si argomenta. 129 PGTORIO 06
Quante volte, del tempo che rimembre, 145 PGTORIO 06
o pregio etterno del loco ond' io fui, 018 PGTORIO 07
«Per tutt' i cerchi del dolente regno», 022 PGTORIO 07
virtù del ciel mi mosse, e con lei vegno. 024 PGTORIO 07
Padre e suocero son del mal di Francia: 109 PGTORIO 07
del retaggio miglior nessun possiede. 120 PGTORIO 07
Tant' è del seme suo minor la pianta, 127 PGTORIO 07
«Ambo vegnon del grembo di Maria», 037 PGTORIO 08
a piè del monte per le lontane acque?». 057 PGTORIO 08
del pregio de la borsa e de la spada. 129 PGTORIO 08
fuor de le braccia del suo dolce amico; 003 PGTORIO 09
poste in figura del freddo animale 005 PGTORIO 09
«Donna del ciel, di queste cose accorta», 088 PGTORIO 09
ch'aperse il ciel del suo lungo divieto, 036 PGTORIO 10
I' mossi i piè del loco dov' io stava, 070 PGTORIO 10
del roman principato, il cui valore 074 PGTORIO 10
Non attender la forma del martìre: 109 PGTORIO 10
la qual fa del non ver vera rancura 133 PGTORIO 10
Vegna ver' noi la pace del tuo regno, 007 PGTORIO 11
Come del suo voler li angeli tuoi 010 PGTORIO 11
purgando la caligine del mondo. 030 PGTORIO 11
chi l'uno e l'altro caccerà del nido. 099 PGTORIO 11
Colui che del cammin sì poco piglia 109 PGTORIO 11
del mio maestro i passi, e amendue 011 PGTORIO 12
quanto per via di fuor del monte avanza. 024 PGTORIO 12
Vedea Nembròt a piè del gran lavoro 034 PGTORIO 12
e anche le reliquie del martiro. 060 PGTORIO 12
Più era già per noi del monte vòlto 073 PGTORIO 12
e del cammin del sole assai più speso 074 PGTORIO 12
e del cammin del sole assai più speso 074 PGTORIO 12
dal servigio del dì l'ancella sesta. 081 PGTORIO 12
Io era ben del suo ammonir uso 085 PGTORIO 12
si rompe del montar l'ardita foga 103 PGTORIO 12
saranno, com' è l'un, del tutto rasi, 123 PGTORIO 12
fece del destro lato a muover centro, 014 PGTORIO 13
E prima che del tutto non si udisse 031 PGTORIO 13
Lo fren vuol esser del contrario suono; 040 PGTORIO 13
prima che giunghi al passo del perdono. 042 PGTORIO 13
luce del ciel di sé largir non vole; 069 PGTORIO 13
l'anima mia del tormento di sotto, 137 PGTORIO 13
del luogo, o per mal uso che li fruga: 039 PGTORIO 14
del fiero fiume, e tutti li sgomenta. 060 PGTORIO 14
però sappi ch'io fui Guido del Duca. 081 PGTORIO 14
fatto s'è reda poi del suo valore. 090 PGTORIO 14
del ben richesto al vero e al trastullo; 093 PGTORIO 14
facëan noi del cammin confidare. 129 PGTORIO 14
e 'l principio del dì par de la spera 002 PGTORIO 15
essere al sol del suo corso rimaso; 005 PGTORIO 15
che del soverchio visibile lima. 015 PGTORIO 15
la famiglia del cielo», a me rispuose: 029 PGTORIO 15
del cui nome ne' dèi fu tanta lite, 098 PGTORIO 15
per modo tutto fuor del moderno uso, 042 PGTORIO 16
del mondo seppi, e quel valore amai 047 PGTORIO 16
facean vedere, e del mondo e di Deo. 108 PGTORIO 16
in rimprovèro del secol selvaggio?». 135 PGTORIO 16
par che del buon Gherardo nulla senta. 138 PGTORIO 16
del sol debilemente entra per essi; 006 PGTORIO 17
del mio maestro, usci' fuor di tal nube 011 PGTORIO 17
Ed elli a me: «L'amor del bene, scemo 085 PGTORIO 17
del suo dover, quiritta si ristora; 086 PGTORIO 17
amor del suo subietto volger viso, 107 PGTORIO 17
che 'l mal che s'ama è del prossimo; ed esso 113 PGTORIO 17
del timido voler che non s'apriva, 008 PGTORIO 18
del mio carcar diposta avea la soma; 084 PGTORIO 18
Parole furon queste del mio duca; 112 PGTORIO 18
sotto lo 'mperio del buon Barbarossa, 119 PGTORIO 18
perché suo figlio, mal del corpo intero, 124 PGTORIO 18
del qual più altri nacquero e diversi; 142 PGTORIO 18
Io volsi Ulisse del suo cammin vago 022 PGTORIO 19
de l'alto dì i giron del sacro monte, 038 PGTORIO 19
tra due pareti del duro macigno. 048 PGTORIO 19
per lo disio del pasto che là il tira, 066 PGTORIO 19
ciò che chiedea la vista del disio. 087 PGTORIO 19
una fiumana bella, e del suo nome 101 PGTORIO 19
lo titol del mio sangue fa sua cima. 102 PGTORIO 19
da Dio anima fui, del tutto avara; 113 PGTORIO 19
e quanto fia piacer del giusto Sire, 125 PGTORIO 19
solo ascoltando, del mio reverire, 129 PGTORIO 19
del governo del regno, e tanta possa 056 PGTORIO 20
del governo del regno, e tanta possa 056 PGTORIO 20
Del folle Acàn ciascun poi si ricorda, 109 PGTORIO 20
a parturir li due occhi del cielo. 132 PGTORIO 20
del mio disio, che pur con la speranza 038 PGTORIO 21
tanto del ber quant' è grande la sete, 074 PGTORIO 21
del sommo rege, vendicò le fóra 083 PGTORIO 21
cantai di Tebe, e poi del grande Achille; 092 PGTORIO 21
antico spirto, del rider ch'io fei; 122 PGTORIO 21
mentre che del salire avem soverchio, 096 PGTORIO 22
nel primo cinghio del carcere cieco; 103 PGTORIO 22
spesse fïate ragioniam del monte 104 PGTORIO 22
e già le quattro ancelle eran del giorno 118 PGTORIO 22
ed ecco del profondo de la testa 040 PGTORIO 23
l'odor ch'esce del pomo e de lo sprazzo 068 PGTORIO 23
del buon dolor ch'a Dio ne rimarita, 081 PGTORIO 23
e del nomar parean tutti contenti, 026 PGTORIO 24
fin che si sfoghi l'affollar del casso, 072 PGTORIO 24
e va per farsi onor del primo intoppo, 096 PGTORIO 24
che fuor del mondo sì gran marescalchi. 099 PGTORIO 24
tanto di grazia, che l'amor del gusto 152 PGTORIO 24
l'arco del dir, che 'nfino al ferro hai tratto». 018 PGTORIO 25
la virtù ch'è dal cor del generante, 059 PGTORIO 25
l'articular del cerebro è perfetto, 069 PGTORIO 25
guarda il calor del sole che si fa vino, 077 PGTORIO 25
Quando Làchesis non ha più del lino, 079 PGTORIO 25
ché per lo mezzo del cammino acceso 028 PGTORIO 26
queste del gel, quelle del sole schife, 045 PGTORIO 26
queste del gel, quelle del sole schife, 045 PGTORIO 26
«fu miglior fabbro del parlar materno. 117 PGTORIO 26
nel quale è Cristo abate del collegio, 129 PGTORIO 26
dinanzi a me del sol ch'era già basso. 066 PGTORIO 27
ché la natura del monte ci affranse 074 PGTORIO 27
la possa del salir più e 'l diletto. 075 PGTORIO 27
Poco parer potea lì del di fori; 088 PGTORIO 27
che soglion esser testimon del core, 045 PGTORIO 28
bagnate già da l'onde del bel fiume, 062 PGTORIO 28
che toglie altrui memoria del peccato; 128 PGTORIO 28
del mezzo ch'era ancor tra noi e loro; 045 PGTORIO 29
e ne le voci del cantare 'Osanna'. 051 PGTORIO 29
ma quel del Sol saria pover con ello; 117 PGTORIO 29
quel del Sol che, svïando, fu combusto 118 PGTORIO 29
Quando il settentrïon del primo cielo, 001 PGTORIO 30
Io vidi già nel cominciar del giorno 022 PGTORIO 30
e la faccia del sol nascere ombrata, 025 PGTORIO 30
in su la sponda del carro sinistra, 061 PGTORIO 30
quando mi volsi al suon del nome mio, 062 PGTORIO 30
de la bocca e de li occhi uscì del petto. 099 PGTORIO 30
del carro stando, a le sustanze pie 101 PGTORIO 30
trovasti, per che del passare innanzi 026 PGTORIO 31
l'accusa del peccato, in nostra corte 041 PGTORIO 31
del tuo errore, e perché altra volta, 044 PGTORIO 31
pon giù il seme del piangere e ascolta: 046 PGTORIO 31
e ciascuna del braccio mi coperse. 105 PGTORIO 31
al petto del grifon seco menarmi, 113 PGTORIO 31
quella milizia del celeste regno 022 PGTORIO 32
del sonno, e un chiamar: «Surgi: che fai?». 072 PGTORIO 32
Quali a veder de' fioretti del melo 073 PGTORIO 32
che del suo pome li angeli fa ghiotti 074 PGTORIO 32
come guardia lasciata lì del plaustro 095 PGTORIO 32
Però, in pro del mondo che mal vive, 103 PGTORIO 32
del trïunfal veiculo una volpe 119 PGTORIO 32
del carro e lasciar lei di sé pennuta; 126 PGTORIO 32
tal voce uscì del cielo e cotal disse: 128 PGTORIO 32
trasse del fondo, e gissen vago vago. 135 PGTORIO 32
del viver ch'è un correre a la morte. 054 PGTORIO 33
sì che t'abbaglia il lume del mio detto, 075 PGTORIO 33
Veramente quant' io del regno santo 010 PRADISO 01
sarà ora materia del mio canto. 012 PRADISO 01
fammi del tuo valor sì fatto vaso, 014 PRADISO 01
tanto che l'ombra del beato regno 023 PRADISO 01
vedra'mi al piè del tuo diletto legno 025 PRADISO 01
la lucerna del mondo; ma da quella 038 PRADISO 01
uscir del primo e risalire in suso, 050 PRADISO 01
a le nostre virtù, mercé del loco 056 PRADISO 01
com' ferro che bogliente esce del foco; 060 PRADISO 01
parvemi tanto allor del cielo acceso 079 PRADISO 01
de la fiamma del sol, che pioggia o fiume 080 PRADISO 01
La novità del suono e 'l grande lume 082 PRADISO 01
S'io fui del primo dubbio disvestito 094 PRADISO 01
del suo lume fa 'l ciel sempre quïeto 122 PRADISO 01
per tempo al pan de li angeli, del quale 011 PRADISO 02
del deïforme regno cen portava 020 PRADISO 02
a guisa del ver primo che l'uom crede. 045 PRADISO 02
ne l'eclissi del sol, per trasparere 080 PRADISO 02
Questi organi del mondo così vanno, 121 PRADISO 02
come dal fabbro l'arte del martello, 128 PRADISO 02
del nome tuo e de la vostra sorte». 041 PRADISO 03
letizian del suo ordine formati. 054 PRADISO 03
del sommo ben d'un modo non vi piove. 090 PRADISO 03
non fu dal vel del cor già mai disciolta. 117 PRADISO 03
che del secondo vento di Soave 119 PRADISO 03
che l'affezion del vel Costanza tenne; 098 PRADISO 04
Cotal fu l'ondeggiar del santo rio 115 PRADISO 04
ch'uscì del fonte ond' ogne ver deriva; 116 PRADISO 04
«O amanza del primo amante, o diva», 118 PRADISO 04
a piè del vero il dubbio; ed è natura 131 PRADISO 04
sì che del viso tuo vinco il valore, 003 PRADISO 05
l'alto valor del voto, s'è sì fatto 026 PRADISO 05
Tu se' omai del maggior punto certo; 034 PRADISO 05
del trïunfo etternal concede grazia 116 PRADISO 05
del lume che per tutto il ciel si spazia 118 PRADISO 05
contr' al corso del ciel, ch'ella seguio 002 PRADISO 06
che, per voler del primo amor ch'i' sento, 011 PRADISO 06
cui la destra del ciel fu sì congiunta, 026 PRADISO 06
sì ch'al Nil caldo si sentì del duolo. 066 PRADISO 06
de la vendetta del peccato antico. 093 PRADISO 06
per la colpa del padre, e non si creda 110 PRADISO 06
del vero amore in sù poggin men vivi. 117 PRADISO 06
qual si fa danno del ben fare altrui. 132 PRADISO 06
con l'atto sol del suo etterno amore. 033 PRADISO 07
del qual con gran disio solver s'aspetta. 054 PRADISO 07
per che del lume suo poco s'imbianca; 081 PRADISO 07
de la bontà del core ond' ell' è uscita, 108 PRADISO 07
Io non m'accorsi del salire in ella; 013 PRADISO 08
ai quali tu del mondo già dicesti: 036 PRADISO 08
del suo profondo, ond' ella pria cantava, 023 PRADISO 09
del nostro cielo che più m'è propinqua, 038 PRADISO 09
conformi fieno al viver del paese. 060 PRADISO 09
che fé del sangue suo già caldo il porto. 093 PRADISO 09
ma del valor ch'ordinò e provide. 105 PRADISO 09
del trïunfo di Cristo fu assunta. 120 PRADISO 09
però che fatto ha lupo del pastore. 132 PRADISO 09
che del valor del ciel lo mondo imprenta 029 PRADISO 10
che del valor del ciel lo mondo imprenta 029 PRADISO 10
e io era con lui; ma del salire 034 PRADISO 10
anzi 'l primo pensier, del suo venire. 036 PRADISO 10
Ne la corte del cielo, ond' io rivegno, 070 PRADISO 10
tanto che non si posson trar del regno; 072 PRADISO 10
Quell' altro fiammeggiare esce del riso 103 PRADISO 10
del cui latino Augustin si provide. 120 PRADISO 10
punto del cerchio in che avanti s'era, 014 PRADISO 11
«Così com' io del suo raggio resplendo, 019 PRADISO 11
del colle eletto dal beato Ubaldo, 044 PRADISO 11
del padre corse, a cui, come a la morte, 059 PRADISO 11
la porta del piacer nessun diserra; 060 PRADISO 11
Questa, privata del primo marito, 064 PRADISO 11
meglio in gloria del ciel si canterebbe, 096 PRADISO 11
E poi che, per la sete del martiro, 100 PRADISO 11
ne la presenza del Soldan superba 101 PRADISO 11
e del suo grembo l'anima preclara 115 PRADISO 11
a guisa del parlar di quella vaga 014 PRADISO 12
del mondo che già mai più non s'allaga: 018 PRADISO 12
del cantare e sì del fiammeggiarsi 023 PRADISO 12
sì del cantare e sì del fiammeggiarsi 023 PRADISO 12
del cor de l'una de le luci nove 028 PRADISO 12
per cui del mio sì ben ci si favella. 033 PRADISO 12
sotto la protezion del grande scudo 053 PRADISO 12
del possessivo di cui era tutto. 069 PRADISO 12
del qual ti fascian ventiquattro piante. 096 PRADISO 12
basta del nostro cielo e notte e giorno, 008 PRADISO 13
sì ch'al volger del temo non vien meno; 009 PRADISO 13
del poverel di Dio narrata fumi, 033 PRADISO 13
la luce del suggel parrebbe tutta; 075 PRADISO 13
o se del mezzo cerchio far si puote 101 PRADISO 13
del primo padre e del nostro Diletto. 111 PRADISO 13
del primo padre e del nostro Diletto. 111 PRADISO 13
del suo parlare e di quel di Beatrice, 008 PRADISO 14
del minor cerchio una voce modesta, 035 PRADISO 14
ché li organi del corpo saran forti 059 PRADISO 14
Oh vero sfavillar del Santo Spiro! 076 PRADISO 14
E non er' anco del mio petto essausto 091 PRADISO 14
l'ardor del sacrificio, ch'io conobbi 092 PRADISO 14
lumi biancheggia tra ' poli del mondo 098 PRADISO 14
che la destra del cielo allenta e tira. 006 PRADISO 15
quando in Eliso del figlio s'accorse. 027 PRADISO 15
de la mia gloria e del mio paradiso. 036 PRADISO 15
inver' lo segno del nostro intelletto, 045 PRADISO 15
tratto leggendo del magno volume 050 PRADISO 15
perché mi facci del tuo nome sazio». 087 PRADISO 15
e vidi quel d'i Nerli e quel del Vecchio 115 PRADISO 15
del villan d'Aguglion, di quel da Signa, 056 PRADISO 16
principio fu del mal de la cittade, 068 PRADISO 16
come del vostro il cibo che s'appone; 069 PRADISO 16
E come 'l volger del ciel de la luna 082 PRADISO 16
il conte Guido e qualunque del nome 098 PRADISO 16
Grand' era già la colonna del Vaio, 103 PRADISO 16
del gran barone il cui nome e 'l cui pregio 128 PRADISO 16
del tuo disio», mi disse, «sì ch'ella esca 008 PRADISO 17
chiuso e parvente del suo proprio riso: 036 PRADISO 17
«La contingenza, che fuor del quaderno 037 PRADISO 17
sarà la cortesia del gran Lombardo 071 PRADISO 17
che del fare e del chieder, tra voi due, 074 PRADISO 17
che del fare e del chieder, tra voi due, 074 PRADISO 17
e per lo monte del cui bel cacume 113 PRADISO 17
Già si godeva solo del suo verbo 001 PRADISO 18
del mio conforto; e qual io allor vidi 008 PRADISO 18
non perch' io pur del mio parlar diffidi, 010 PRADISO 18
così nel fiammeggiar del folgór santo, 025 PRADISO 18
e letizia era ferza del paleo. 042 PRADISO 18
qual era tra i cantor del cielo artista. 051 PRADISO 18
Poscia ne l'emme del vocabol quinto 094 PRADISO 18
effetto sia del ciel che tu ingemme! 117 PRADISO 18
del comperare e vender dentro al templo 122 PRADISO 18
O milizia del ciel cu' io contemplo, 124 PRADISO 18
Quasi falcone ch'esce del cappello, 034 PRADISO 19
a lo stremo del mondo, e dentro ad esso 041 PRADISO 19
di quei che guarda l'isola del foco, 131 PRADISO 19
del barba e del fratel, che tanto egregia 137 PRADISO 19
del barba e del fratel, che tanto egregia 137 PRADISO 19
se s'armasse del monte che la fascia! 144 PRADISO 19
e questo atto del ciel mi venne a mente, 007 PRADISO 20
come 'l segno del mondo e de' suoi duci 008 PRADISO 20
mostrando l'ubertà del suo cacume. 021 PRADISO 20
ora conosce il merto del suo canto, 040 PRADISO 20
in quanto effetto fu del suo consiglio, 041 PRADISO 20
la vedovella consolò del figlio: 045 PRADISO 20
lo ciel del giusto rege, e al sembiante 065 PRADISO 20
del suo fulgore il fa vedere ancora. 066 PRADISO 20
mi pinse con la forza del suo peso: 083 PRADISO 20
La prima vita del ciglio e la quinta 100 PRADISO 20
da indi il puzzo più del paganesmo; 125 PRADISO 20
che sotto 'l petto del Leone ardente 014 PRADISO 21
raggia mo misto giù del suo valore. 015 PRADISO 21
del viso mio ne l'aspetto beato 020 PRADISO 21
cerchiando il mondo, del suo caro duce 026 PRADISO 21
le pole insieme, al cominciar del giorno, 035 PRADISO 21
del dire e del tacer, si sta; ond' io, 047 PRADISO 21
del dire e del tacer, si sta; ond' io, 047 PRADISO 21
che del suo mezzo fece il lume centro, 080 PRADISO 21
la punta del disio, e non s'attenta 026 PRADISO 22
di domandar, sì del troppo si teme; 027 PRADISO 22
tu vederai del bianco fatto bruno. 093 PRADISO 22
tal, ch'io sorrisi del suo vil sembiante; 135 PRADISO 22
L'aspetto del tuo nato, Iperïone, 142 PRADISO 22
del mio attender, dico, e del vedere 017 PRADISO 23
del mio attender, dico, e del vedere 017 PRADISO 23
del trïunfo di Cristo e tutto 'l frutto 020 PRADISO 23
ricolto del girar di queste spere!». 021 PRADISO 23
del libro che 'l preterito rassegna. 054 PRADISO 23
del latte lor dolcissimo più pingue, 057 PRADISO 23
per aiutarmi, al millesmo del vero 058 PRADISO 23
Il nome del bel fior ch'io sempre invoco 088 PRADISO 23
del quale il ciel più chiaro s'inzaffira. 102 PRADISO 23
l'alta letizia che spira del ventre 104 PRADISO 23
che fu albergo del nostro disiro; 105 PRADISO 23
e girerommi, donna del ciel, mentre 106 PRADISO 23
del mondo, che più ferve e più s'avviva 113 PRADISO 23
Quivi si vive e gode del tesoro 133 PRADISO 23
del benedetto Agnello, il qual vi ciba 002 PRADISO 24
sempre del fonte onde vien quel ch'ei pensa». 009 PRADISO 24
Ed ella: «O luce etterna del gran viro 034 PRADISO 24
l'acqua di fuor del mio interno fonte. 057 PRADISO 24
ne scrisse, padre, del tuo caro frate 062 PRADISO 24
la forma qui del pronto creder mio, 128 PRADISO 24
del bello ovile ov' io dormi' agnello, 005 PRADISO 25
del mio battesmo prenderò 'l cappello; 009 PRADISO 25
che ciò che vien qua sù del mortal mondo, 035 PRADISO 25
Questo conforto del foco secondo 037 PRADISO 25
che fu sommo cantor del sommo duce. 072 PRADISO 25
infin la palma e a l'uscir del campo, 084 PRADISO 25
del nostro pellicano, e questi fue 113 PRADISO 25
che si facea nel suon del trino spiro, 132 PRADISO 25
tolta m'avea del sùbito abbarbaglio, 020 PRADISO 26
Sternel la voce del verace autore, 040 PRADISO 26
ché l'essere del mondo e l'esser mio, 058 PRADISO 26
tratto m'hanno del mar de l'amor torto, 062 PRADISO 26
e del diritto m'han posto a la riva. 063 PRADISO 26
nel transito del vento, e poi si leva 086 PRADISO 26
e la propria cagion del gran disdegno, 113 PRADISO 26
Or, figluol mio, non il gustar del legno 115 PRADISO 26
ma solamente il trapassar del segno. 117 PRADISO 26
ne la presenza del Figliuol di Dio, 024 PRADISO 27
fatt' ha del cimitero mio cloaca 025 PRADISO 27
del sangue e de la puzza; onde 'l perverso 026 PRADISO 27
del sangue mio, di Lin, di quel di Cleto, 041 PRADISO 27
parte da l'altra del popol cristiano; 048 PRADISO 27
Del sangue nostro Caorsini e Guaschi 058 PRADISO 27
difese a Roma la gloria del mondo, 062 PRADISO 27
de la capra del ciel col sol si tocca, 069 PRADISO 27
li tolse il trapassar del più avanti. 075 PRADISO 27
del bel nido di Leda mi divelse, 098 PRADISO 27
«La natura del mondo, che quïeta 106 PRADISO 27
la donna mia del suo risponder chiaro, 086 PRADISO 28
si chiaman Troni del divino aspetto, 104 PRADISO 28
e del vedere è misura mercede, 112 PRADISO 28
con altro assai del ver di questi giri». 139 PRADISO 28
coperti del Montone e de la Libra, 002 PRADISO 29
così 'l triforme effetto del suo sire 028 PRADISO 29
Principio del cader fu il maladetto 055 PRADISO 29
da tutti i pesi del mondo costretto. 057 PRADISO 29
per che 'l lume del sol giù non si porse; 099 PRADISO 29
tornan del pasco pasciute di vento, 107 PRADISO 29
quando 'l mezzo del cielo, a noi profondo, 004 PRADISO 30
del sol più oltre, così 'l ciel si chiude 008 PRADISO 30
così lo rimembrar del dolce riso 026 PRADISO 30
del maggior corpo al ciel ch'è pura luce: 039 PRADISO 30
del suo fulgor, che nulla m'appariva. 051 PRADISO 30
ambo le corti del ciel manifeste. 096 PRADISO 30
l'alto trïunfo del regno verace, 098 PRADISO 30
reflesso al sommo del mobile primo, 107 PRADISO 30
nel tempio del suo voto riguardando, 044 PRADISO 31
mosse Beatrice me del loco mio; 066 PRADISO 31
E la regina del cielo, ond' ïo ardo 100 PRADISO 31
del fallo disse 'Miserere mei', 012 PRADISO 32
dirimendo del fior tutte le chiome; 018 PRADISO 32
de la donna del cielo e li altri scanni 029 PRADISO 32
così di contra quel del gran Giovanni, 031 PRADISO 32
come del sole stella mattutina. 108 PRADISO 32
che com' elli ha del panno fa la gonna; 141 PRADISO 32
«Vergine Madre, figlia del tuo figlio, 001 PRADISO 33
l'ardor del desiderio in me finii. 048 PRADISO 33
del vivo raggio, ch'i' sarei smarrito, 077 PRADISO 33
però che 'l ben, ch'è del volere obietto, 103 PRADISO 33
dentro da sé, del suo colore stesso, 130 PRADISO 33

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