Next Section

Previous Section

 
 minore............3
onde nel cerchio minore, ov' è 'l punto 064 INFERNO 11
che fé l'orbita sua con minore arco. 030 PGTORIO 32
di maggio a più e di minore a meno, 077 PRADISO 28
 
 minori............3
o fier minori, o saran sì cocenti?». 105 INFERNO 06
Come distinta da minori e maggi 097 PRADISO 14
Tu credi 'l vero; ché i minori e ' grandi 061 PRADISO 15
 
 minòs.............7
Stavvi Minòs orribilmente, e ringhia: 004 INFERNO 05
disse Minòs a me quando mi vide, 017 INFERNO 05
Minòs la manda a la settima foce. 096 INFERNO 13
fino a Minòs che ciascheduno afferra. 036 INFERNO 20
A Minòs mi portò; e quelli attorse 124 INFERNO 27
dannò Minòs, a cui fallar non lece». 120 INFERNO 29
ché questi vive e Minòs me non lega; 077 PGTORIO 01
 
 minotauro.........1
vid' io lo Minotauro far cotale; 025 INFERNO 12
 
 minugia...........1
Tra le gambe pendevan le minugia; 025 INFERNO 28
 
 minuzie...........1
le minuzie d'i corpi, lunghe e corte, 114 PRADISO 14
 
 mio...............308
così l'animo mio, ch'ancor fuggiva, 025 INFERNO 01
anzi 'mpediva tanto il mio cammino, 035 INFERNO 01
Tu se' lo mio maestro e 'l mio autore, 085 INFERNO 01
Tu se' lo mio maestro e 'l mio autore, 085 INFERNO 01
con lei ti lascerò nel mio partire; 123 INFERNO 01
l'amico mio, e non de la ventura, 061 INFERNO 02
Quando sarò dinanzi al segnor mio, 073 INFERNO 02
venni qua giù del mio beato scanno, 112 INFERNO 02
e 'l mio parlar tanto ben ti promette?». 126 INFERNO 02
GIUSTIZIA MOSSE IL MIO ALTO FATTORE; 004 INFERNO 03
temendo no 'l mio dir li fosse grave, 080 INFERNO 03
«Figliuol mio», disse 'l maestro cortese, 121 INFERNO 03
che suoli al mio dubbiare esser conforto?». 018 INFERNO 04
«Dimmi, maestro mio, dimmi, segnore», 046 INFERNO 04
E quei che 'ntese il mio parlar coverto, 051 INFERNO 04
e 'l mio maestro sorrise di tanto; 099 INFERNO 04
E 'l duca mio a lui: «Perché pur gride? 021 INFERNO 05
Poscia ch'io ebbi 'l mio dottore udito 070 INFERNO 05
E 'l duca mio distese le sue spanne, 025 INFERNO 06
dissi: «Maestro mio, or mi dimostra 037 INFERNO 07
«Maestro mio», diss' io, «or mi dì anche: 067 INFERNO 07
disse lo mio segnore, «a questa volta: 020 INFERNO 08
Lo duca mio discese ne la barca, 025 INFERNO 08
E 'l savio mio maestro fece segno 086 INFERNO 08
«O caro duca mio, che più di sette 097 INFERNO 08
nel petto al mio segnor, che fuor rimase 116 INFERNO 08
veggendo il duca mio tornare in volta, 002 INFERNO 09
lo mio maestro, e io dopo le spalle. 003 INFERNO 10
a te mio cuor se non per dicer poco, 020 INFERNO 10
temendo, un poco più al duca mio. 030 INFERNO 10
Io avea già il mio viso nel suo fitto; 034 INFERNO 10
mio figlio ov' è? e perché non è teco?». 060 INFERNO 10
E già 'l maestro mio mi richiamava; 115 INFERNO 10
«Figliuol mio, dentro da cotesti sassi», 016 INFERNO 11
Lo savio mio inver' lui gridò: «Forse 016 INFERNO 12
Lo mio maestro disse: «La risposta 064 INFERNO 12
E 'l mio buon duca, che già li er' al petto, 083 INFERNO 12
cose che torrien fede al mio sermone». 021 INFERNO 13
rispuose 'l savio mio, «anima lesa, 047 INFERNO 13
L'animo mio, per disdegnoso gusto, 070 INFERNO 13
al mio segnor, che fu d'onor sì degno. 075 INFERNO 13
ch'io domandava il mio duca di lui, 050 INFERNO 14
Allora il duca mio parlò di forza 061 INFERNO 14
Queste parole fuor del duca mio; 091 INFERNO 14
la conoscenza süa al mio 'ntelletto; 028 INFERNO 15
E quelli: «O figliuol mio, non ti dispiaccia 031 INFERNO 15
«Se fosse tutto pieno il mio dimando», 079 INFERNO 15
Ciò che narrate di mio corso scrivo, 088 INFERNO 15
Lo mio maestro allora in su la gota 097 INFERNO 15
Sieti raccomandato il mio Tesoro, 119 INFERNO 15
A le lor grida il mio dottor s'attese; 013 INFERNO 16
tosto che questo mio segnor mi disse 055 INFERNO 16
Sì cominciò lo mio duca a parlarmi; 004 INFERNO 17
Poi, procedendo di mio sguardo il curro, 061 INFERNO 17
sappi che 'l mio vicin Vitalïano 068 INFERNO 17
sederà qui dal mio sinistro fianco. 069 INFERNO 17
Trova' il duca mio ch'era salito 079 INFERNO 17
che que' che son nel mio bel San Giovanni, 017 INFERNO 19
Di sotto al capo mio son li altri tratti 073 INFERNO 19
I' credo ben ch'al mio duca piacesse, 121 INFERNO 19
lo duca mio, dicendo «Guarda, guarda!», 023 INFERNO 21
esser venuto», disse 'l mio maestro, 080 INFERNO 21
E 'l duca mio a me: «O tu che siedi 088 INFERNO 21
lungo 'l mio duca, e non torceva li occhi 098 INFERNO 21
col duca mio, si volse tutto presto 104 INFERNO 21
E io: «Maestro mio, fa, se tu puoi, 043 INFERNO 22
Lo duca mio li s'accostò allato; 046 INFERNO 22
E al maestro mio volse la faccia; 061 INFERNO 22
domandò 'l duca mio sanza dimoro: 078 INFERNO 22
lo mio pensier per la presente rissa, 005 INFERNO 23
Lo duca mio di sùbito mi prese, 037 INFERNO 23
come 'l maestro mio per quel vivagno, 049 INFERNO 23
Per ch'io al duca mio: «Fa che tu trovi 073 INFERNO 23
apri li orecchi al mio annunzio, e odi. 142 INFERNO 24
Lo mio maestro disse: «Questi è Caco, 025 INFERNO 25
de' quai né io né 'l duca mio s'accorse, 036 INFERNO 25
rimontò 'l duca mio e trasse mee; 015 INFERNO 26
«Maestro mio», rispuos' io, «per udirti 049 INFERNO 26
dove parve al mio duca tempo e loco, 077 INFERNO 26
quando il mio duca mi tentò di costa, 032 INFERNO 27
e certo il creder mio venìa intero, 069 INFERNO 27
che 'l mio antecessor non ebbe care". 105 INFERNO 27
Noi passamm' oltre, e io e 'l duca mio, 133 INFERNO 27
rispuose 'l mio maestro, «a tormentarlo; 047 INFERNO 28
partito porto il mio cerebro, lasso!, 140 INFERNO 28
credo ch'un spirto del mio sangue pianga 020 INFERNO 29
«O duca mio, la vïolenta morte 031 INFERNO 29
cominciò 'l duca mio a l'un di loro, 086 INFERNO 29
rispuose al detto mio: «Tra'mene Stricca 125 INFERNO 29
E 'l duca mio ver' lui: «Anima sciocca, 070 INFERNO 31
disse 'l mio duca, «ond' elli ha cotal merto. 093 INFERNO 31
le man distese, e prese 'l duca mio, 131 INFERNO 31
io premerei di mio concetto il suco 004 INFERNO 32
Ma quelle donne aiutino il mio verso 010 INFERNO 32
E io: «Maestro mio, or qui m'aspetta, 082 INFERNO 32
pensando ciò che 'l mio cor s'annunziava; 041 INFERNO 33
piangevan elli; e Anselmuccio mio 050 INFERNO 33
per quattro visi il mio aspetto stesso, 057 INFERNO 33
dicendo: "Padre mio, ché non m'aiuti?". 069 INFERNO 33
cessato avesse del mio viso stallo, 102 INFERNO 33
per ch'io: «Maestro mio, questo chi move? 104 INFERNO 33
Ed elli a me: «Come 'l mio corpo stea 122 INFERNO 33
disse 'l maestro mio, «se tu 'l discerni». 003 INFERNO 34
al duca mio, ché non lì era altra grotta. 009 INFERNO 34
ch'al mio maestro piacque di mostrarmi 017 INFERNO 34
maestro mio», diss' io quando fui dritto, 101 INFERNO 34
omai la navicella del mio ingegno, 002 PGTORIO 01
seguitando il mio canto con quel suono 010 PGTORIO 01
Lo duca mio allor mi diè di piglio, 049 PGTORIO 01
esser non puote il mio che a te si nieghi. 057 PGTORIO 01
al duca mio, e li occhi a lui drizzai. 111 PGTORIO 01
soavemente 'l mio maestro pose: 125 PGTORIO 01
l'occhio per domandar lo duca mio, 020 PGTORIO 02
Lo mio maestro ancor non facea motto, 025 PGTORIO 02
così al viso mio s'affisar quelle 073 PGTORIO 02
«Casella mio, per tornar altra volta 091 PGTORIO 02
Lo mio maestro e io e quella gente 115 PGTORIO 02
e diedi 'l viso mio incontr' al poggio 014 PGTORIO 03
e 'l mio conforto: «Perché pur diffidi?», 022 PGTORIO 03
disse 'l maestro mio fermando 'l passo, 053 PGTORIO 03
la luce in terra dal mio destro canto, 089 PGTORIO 03
l'ossa del corpo mio sarieno ancora 127 PGTORIO 03
lo duca mio, e io appresso, soli, 023 PGTORIO 04
«Maestro mio», diss' io, «che via faremo?». 036 PGTORIO 04
«Figliuol mio», disse, «infin quivi ti tira», 046 PGTORIO 04
«Certo, maestro mio,» diss' io, «unquanco 076 PGTORIO 04
là dove mio ingegno parea manco, 078 PGTORIO 04
«O dolce segnor mio», diss' io, «adocchia 109 PGTORIO 04
e seguitava l'orme del mio duca, 002 PGTORIO 05
per lo mio corpo al trapassar d'i raggi, 026 PGTORIO 05
E 'l mio maestro: «Voi potete andarne 031 PGTORIO 05
con buona pïetate aiuta il mio! 087 PGTORIO 05
Lo corpo mio gelato in su la foce 124 PGTORIO 05
ne l'Arno, e sciolse al mio petto la croce 126 PGTORIO 05
«Cesare mio, perché non m'accompagne?». 114 PGTORIO 06
Così rispuose allora il duca mio. 009 PGTORIO 07
Allora il mio segnor, quasi ammirando, 061 PGTORIO 07
E 'l duca mio: «Figliuol, che là sù guarde?». 088 PGTORIO 08
Dallato m'era solo il mio conforto, 043 PGTORIO 09
«Non aver tema», disse il mio segnore; 046 PGTORIO 09
vide me 'l duca mio, su per lo balzo 068 PGTORIO 09
rispuose 'l mio maestro a lui, «pur dianzi 089 PGTORIO 09
mi trasse il duca mio, dicendo: «Chiedi 107 PGTORIO 09
cominciò 'l duca mio, «in accostarsi 011 PGTORIO 10
e quanto l'occhio mio potea trar d'ale, 025 PGTORIO 10
di mio figliuol ch'è morto, ond' io m'accoro»; 084 PGTORIO 10
tanto ch'i' torni»; e quella: «Segnor mio», 086 PGTORIO 10
ch'i' solva il mio dovere anzi ch'i' mova: 092 PGTORIO 10
Guiglielmo Aldobrandesco fu mio padre; 059 PGTORIO 11
l'onore è tutto or suo, e mio in parte. 084 PGTORIO 11
de l'eccellenza ove mio core intese. 087 PGTORIO 11
del mio maestro i passi, e amendue 011 PGTORIO 12
a che guardando, il mio duca sorrise. 136 PGTORIO 12
credo che l'udirai, per mio avviso, 041 PGTORIO 13
per ch'io mi volsi al mio consiglio saggio. 075 PGTORIO 13
«O frate mio, ciascuna è cittadina 094 PGTORIO 13
lo mio dover per penitenza scemo, 126 PGTORIO 13
ché 'l nome mio ancor molto non suona». 021 PGTORIO 14
Fu il sangue mio d'invidia sì rïarso, 082 PGTORIO 14
Lo mio maestro e io soli amendue 040 PGTORIO 15
dolce di madre dicer: «Figliuol mio, 089 PGTORIO 15
Lo duca mio, che mi potea vedere 118 PGTORIO 15
«O dolce padre mio, se tu m'ascolte, 124 PGTORIO 15
non fece al viso mio sì grosso velo 004 PGTORIO 16
ascoltando il mio duca che diceva 014 PGTORIO 16
onde 'l maestro mio disse: «Rispondi, 029 PGTORIO 16
«O Marco mio», diss' io, «bene argomenti; 130 PGTORIO 16
del mio maestro, usci' fuor di tal nube 011 PGTORIO 17
così l'imaginar mio cadde giuso 043 PGTORIO 17
Così disse il mio duca, e io con lui 064 PGTORIO 17
poi mi volsi al maestro mio, e dissi: 081 PGTORIO 17
«Dolce mio padre, dì, quale offensione 082 PGTORIO 17
Ond' io: «Maestro, il mio veder s'avviva 010 PGTORIO 18
«Le tue parole e 'l mio seguace ingegno», 040 PGTORIO 18
del mio carcar diposta avea la soma; 084 PGTORIO 18
Parole furon queste del mio duca; 112 PGTORIO 18
così lo sguardo mio le facea scorta 012 PGTORIO 19
da lei avrei mio intento rivolto. 018 PGTORIO 19
al canto mio; e qual meco s'ausa, 023 PGTORIO 19
e volsi li occhi a li occhi al segnor mio: 085 PGTORIO 19
Poi ch'io potei di me fare a mio senno, 088 PGTORIO 19
lo titol del mio sangue fa sua cima. 102 PGTORIO 19
solo ascoltando, del mio reverire, 129 PGTORIO 19
ché la tua stanza mio pianger disagia, 140 PGTORIO 19
onde contra 'l piacer mio, per piacerli, 002 PGTORIO 20
Mossimi; e 'l duca mio si mosse per li 004 PGTORIO 20
la testa di mio figlio fu, dal quale 059 PGTORIO 20
al sangue mio non tolse la vergogna, 062 PGTORIO 20
poscia c'ha' il mio sangue a te sì tratto, 083 PGTORIO 20
O Segnor mio, quando sarò io lieto 094 PGTORIO 20
per la 'mpacciata via dietro al mio duca, 005 PGTORIO 21
E 'l dottor mio: «Se tu riguardi a' segni 022 PGTORIO 21
del mio disio, che pur con la speranza 038 PGTORIO 21
Tanto fu dolce mio vocale spirto, 088 PGTORIO 21
Al mio ardor fuor seme le faville, 094 PGTORIO 21
più che non deggio al mio uscir di bando». 102 PGTORIO 21
dal mio maestro, e «Non aver paura», 118 PGTORIO 21
Se cagion altra al mio rider credesti, 127 PGTORIO 21
al mio dottor, ma el li disse: «Frate, 131 PGTORIO 21
sanza mio lagrimar non fur lor pianti; 084 PGTORIO 22
rispuose il duca mio, «siam con quel Greco 101 PGTORIO 22
quando il mio duca: «Io credo ch'a lo stremo 121 PGTORIO 22
traean di me, di mio vivere accorte. 006 PGTORIO 24
E io, continüando al mio sermone, 007 PGTORIO 24
se nel mio mormorar prendesti errore, 047 PGTORIO 24
ma già non fïa il tornar mio tantosto, 077 PGTORIO 24
ciò che 'l mio dir più dichiarar non puote. 090 PGTORIO 24
lo dolce padre mio, ma disse: «Scocca 017 PGTORIO 25
Lo duca mio dicea: «Per questo loco 118 PGTORIO 25
mio e de li altri miei miglior che mai 098 PGTORIO 26
e dissi ch'al suo nome il mio disire 137 PGTORIO 26
e Virgilio mi disse: «Figliuol mio, 020 PGTORIO 27
Lo dolce padre mio, per confortarmi, 052 PGTORIO 27
«Sappia qualunque il mio nome dimanda 100 PGTORIO 27
e 'l sonno mio con esse; ond' io leva'mi, 113 PGTORIO 27
Non aspettar mio dir più né mio cenno; 139 PGTORIO 27
Non aspettar mio dir più né mio cenno; 139 PGTORIO 27
né credo che 'l mio dir ti sia men caro, 137 PGTORIO 28
dicendo: «Frate mio, guarda e ascolta». 015 PGTORIO 29
nel mio pensier dicea: 'Che cosa è questa?'. 021 PGTORIO 29
che la mia vista; e, quanto a mio avviso, 080 PGTORIO 29
E lo spirito mio, che già cotanto 034 PGTORIO 30
quando mi volsi al suon del nome mio, 062 PGTORIO 30
Alcun tempo il sostenni col mio volto: 121 PGTORIO 30
sì che t'abbaglia il lume del mio detto, 075 PGTORIO 33
segnato è or da voi lo mio cervello. 081 PGTORIO 33
sarà ora materia del mio canto. 012 PRADISO 01
Entra nel petto mio, e spira tue 019 PRADISO 01
segnata nel mio capo io manifesti, 024 PRADISO 01
ne l'imagine mia, il mio si fece, 053 PRADISO 01
dietro al mio legno che cantando varca, 003 PRADISO 02
vostro navigio, servando mio solco 014 PRADISO 02
Io mi tacea, ma 'l mio disir dipinto 010 PRADISO 04
puoser silenzio al mio cupido ingegno, 089 PRADISO 05
e al mio Belisar commendai l'armi, 025 PRADISO 06
«Secondo mio infallibile avviso, 019 PRADISO 07
al mio parlar distrettamente fisso. 096 PRADISO 07
di mio amor più oltre che le fronde. 057 PRADISO 08
E se mio frate questo antivedesse, 076 PRADISO 08
che 'l tuo parlar m'infonde, segnor mio, 086 PRADISO 08
al mio disio certificato fermi. 018 PRADISO 09
«Deh, metti al mio voler tosto compenso, 019 PRADISO 09
fu noto il nome mio; e questo cielo 095 PRADISO 09
e sì tutto 'l mio amore in lui si mise, 059 PRADISO 10
di retro al mio parlar ten vien col viso 101 PRADISO 10
lo dicer mio, ch'al tuo sentir si sterna, 024 PRADISO 11
prendi oramai nel mio parlar diffuso. 075 PRADISO 11
per cui del mio sì ben ci si favella. 033 PRADISO 12
dinanzi al mio venir fu sì cortese. 111 PRADISO 12
e vedräi il tuo credere e 'l mio dire 050 PRADISO 13
Con questa distinzion prendi 'l mio detto; 109 PRADISO 13
E non er' anco del mio petto essausto 091 PRADISO 14
ne' quai mirando mio disio ha posa; 132 PRADISO 14
de la mia gloria e del mio paradiso. 036 PRADISO 15
che nel mio seme se' tanto cortese!». 048 PRADISO 15
che fece crescer l'ali al voler mio. 072 PRADISO 15
mio figlio fu e tuo bisavol fue: 094 PRADISO 15
Moronto fu mio frate ed Eliseo; 136 PRADISO 15
Io cominciai: «Voi siete il padre mio; 016 PRADISO 16
«Ben veggio, padre mio, sì come sprona 106 PRADISO 17
La luce in che rideva il mio tesoro 121 PRADISO 17
lo mio, temprando col dolce l'acerbo; 003 PRADISO 18
del mio conforto; e qual io allor vidi 008 PRADISO 18
non perch' io pur del mio parlar diffidi, 010 PRADISO 18
che, rimirando lei, lo mio affetto 014 PRADISO 18
due ne seguì lo mio attento sguardo, 044 PRADISO 18
Io mi rivolsi dal mio destro lato 052 PRADISO 18
per vedere in Beatrice il mio dovere, 053 PRADISO 18
sì m'accors' io che 'l mio girare intorno 061 PRADISO 18
e sonar ne la voce e «io» e «mio», 011 PRADISO 19
E avvegna ch'io fossi al dubbiar mio 079 PRADISO 20
del viso mio ne l'aspetto beato 020 PRADISO 21
Per ch'ella, che vedëa il tacer mio 049 PRADISO 21
la cui virtù, col mio veder congiunta, 085 PRADISO 21
ove s'adempion tutti li altri e 'l mio. 063 PRADISO 22
tutto, qual che si sia, il mio ingegno, 114 PRADISO 22
del mio attender, dico, e del vedere 017 PRADISO 23
nel viso mio, che non la sostenea. 033 PRADISO 23
se' fatto a sostener lo riso mio». 048 PRADISO 23
Indi rimaser lì nel mio cospetto, 127 PRADISO 23
l'acqua di fuor del mio interno fonte. 057 PRADISO 24
la forma qui del pronto creder mio, 128 PRADISO 24
del mio battesmo prenderò 'l cappello; 009 PRADISO 25
ignito sì che vincëa 'l mio volto. 027 PRADISO 25
ma quei la distillò nel mio cor pria 071 PRADISO 25
In terra è terra il mio corpo, e saragli 124 PRADISO 25
ché l'essere del mondo e l'esser mio, 058 PRADISO 26
Or, figluol mio, non il gustar del legno 115 PRADISO 26
Quelli ch'usurpa in terra il luogo mio, 022 PRADISO 27
il luogo mio, il luogo mio, che vaca 023 PRADISO 27
il luogo mio, il luogo mio, che vaca 023 PRADISO 27
fatt' ha del cimitero mio cloaca 025 PRADISO 27
del sangue mio, di Lin, di quel di Cleto, 041 PRADISO 27
Lo viso mio seguiva i suoi sembianti, 073 PRADISO 27
Ma ella, che vedëa 'l mio disire, 103 PRADISO 27
Onde, se 'l mio disir dee aver fine 052 PRADISO 28
a poco a poco al mio veder si stinse: 013 PRADISO 30
non m'è il seguire al mio cantar preciso; 030 PRADISO 30
ma or convien che mio seguir desista 031 PRADISO 30
mosse Beatrice me del loco mio; 066 PRADISO 31
'Segnor mio Iesù Cristo, Dio verace, 107 PRADISO 31
sì che dal dicer mio lo cor non parti». 150 PRADISO 32
E io, che mai per mio veder non arsi 028 PRADISO 33
Da quinci innanzi il mio veder fu maggio 055 PRADISO 33
l'aspetto mio col valore infinito. 081 PRADISO 33
al mio concetto! e questo, a quel ch'i' vidi, 122 PRADISO 33
per che 'l mio viso in lei tutto era messo. 132 PRADISO 33
ma già volgeva il mio disio e 'l velle, 143 PRADISO 33

Next Section

Top of Section