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 nomerò............1
quello ch'io nomerò, lì farà l'atto 035 PRADISO 18
 
 nomi..............3
l'ovra di voi e li onorati nomi 059 INFERNO 16
e dissi: «El converrà che tu ti nomi, 098 INFERNO 32
mi fer voglioso di saper lor nomi, 074 PGTORIO 14
 
 nominanza.........2
E quelli a me: «L'onrata nominanza 076 INFERNO 04
La vostra nominanza è color d'erba, 115 PGTORIO 11
 
 nominar...........3
e udi' 'l nominar Geri del Bello. 027 INFERNO 29
di nominar ciascun, da ch'è sì munta 017 PGTORIO 24
Mercurio e Marte a nominar trascorse. 063 PRADISO 04
 
 nominommi.........1
ombre mostrommi e nominommi a dito, 068 INFERNO 05
 
 nomò..............2
Molti altri mi nomò ad uno ad uno; 025 PGTORIO 24
che li nomò e distinse com' io. 132 PRADISO 28
 
 non...............1457
Io non so ben ridir com' i' v'intrai, 010 INFERNO 01
che non lasciò già mai persona viva. 027 INFERNO 01
e non mi si partia dinanzi al volto, 034 INFERNO 01
ma non sì che paura non mi desse 044 INFERNO 01
ma non sì che paura non mi desse 044 INFERNO 01
Rispuosemi: «Non omo, omo già fui, 067 INFERNO 01
perché non sali il dilettoso monte 077 INFERNO 01
non lascia altrui passar per la sua via, 095 INFERNO 01
che mai non empie la bramosa voglia, 098 INFERNO 01
Questi non ciberà terra né peltro, 103 INFERNO 01
non vuol che 'n sua città per me si vegna. 126 INFERNO 01
per quello Dio che tu non conoscesti, 131 INFERNO 01
che ritrarrà la mente che non erra. 006 INFERNO 02
non pare indegno ad omo d'intelletto; 019 INFERNO 02
Io non Enëa, io non Paulo sono; 032 INFERNO 02
Io non Enëa, io non Paulo sono; 032 INFERNO 02
temo che la venuta non sia folle. 035 INFERNO 02
Se' savio; intendi me' ch'i' non ragiono». 036 INFERNO 02
l'amico mio, e non de la ventura, 061 INFERNO 02
e temo che non sia già sì smarrito, 064 INFERNO 02
più non t'è uo' ch'aprirmi il tuo talento. 081 INFERNO 02
Ma dimmi la cagion che non ti guardi 082 INFERNO 02
"perch' i' non temo di venir qua entro. 087 INFERNO 02
de l'altre no, ché non son paurose. 090 INFERNO 02
che la vostra miseria non mi tange, 092 INFERNO 02
né fiamma d'esto 'ncendio non m'assale. 093 INFERNO 02
ché non soccorri quei che t'amò tanto, 104 INFERNO 02
Non odi tu la pieta del suo pianto, 106 INFERNO 02
non vedi tu la morte che 'l combatte 107 INFERNO 02
su la fiumana ove 'l mar non ha vanto?--. 108 INFERNO 02
Al mondo non fur mai persone ratte 109 INFERNO 02
perché ardire e franchezza non hai, 123 INFERNO 02
DINANZI A ME NON FUOR COSE CREATE 007 INFERNO 03
SE NON ETTERNE, E IO ETTERNO DURO. 008 INFERNO 03
de li angeli che non furon ribelli 038 INFERNO 03
Caccianli i ciel per non esser men belli, 040 INFERNO 03
Questi non hanno speranza di morte, 046 INFERNO 03
Fama di loro il mondo esser non lassa; 049 INFERNO 03
non ragioniam di lor, ma guarda e passa». 051 INFERNO 03
di gente, ch'i' non averei creduto 056 INFERNO 03
Questi sciaurati, che mai non fur vivi, 064 INFERNO 03
Non isperate mai veder lo cielo: 085 INFERNO 03
Ma poi che vide ch'io non mi partiva, 090 INFERNO 03
verrai a piaggia, non qui, per passare: 092 INFERNO 03
E 'l duca lui: «Caron, non ti crucciare: 094 INFERNO 03
ciò che si vuole, e più non dimandare». 096 INFERNO 03
ch'attende ciascun uom che Dio non teme. 108 INFERNO 03
Quinci non passa mai anima buona; 127 INFERNO 03
io non vi discernea alcuna cosa. 012 INFERNO 04
non avea pianto mai che di sospiri 026 INFERNO 04
Lo buon maestro a me: «Tu non dimandi 031 INFERNO 04
ch'ei non peccaro; e s'elli hanno mercedi, 034 INFERNO 04
non basta, perché non ebber battesmo, 035 INFERNO 04
non basta, perché non ebber battesmo, 035 INFERNO 04
non adorar debitamente a Dio: 038 INFERNO 04
Per tai difetti, non per altro rio, 040 INFERNO 04
spiriti umani non eran salvati». 063 INFERNO 04
Non lasciavam l'andar perch' ei dicessi, 064 INFERNO 04
Non era lunga ancor la nostra via 067 INFERNO 04
ma non sì ch'io non discernessi in parte 071 INFERNO 04
ma non sì ch'io non discernessi in parte 071 INFERNO 04
Io non posso ritrar di tutti a pieno, 145 INFERNO 04
E vegno in parte ove non è che luca. 151 INFERNO 04
non t'inganni l'ampiezza de l'intrare!». 020 INFERNO 05
Non impedir lo suo fatale andare: 022 INFERNO 05
ciò che si vuole, e più non dimandare». 024 INFERNO 05
La bufera infernal, che mai non resta, 031 INFERNO 05
non che di posa, ma di minor pena. 045 INFERNO 05
che, come vedi, ancor non m'abbandona. 105 INFERNO 05
questi, che mai da me non fia diviso, 135 INFERNO 05
quel giorno più non vi leggemmo avante». 138 INFERNO 05
regola e qualità mai non l'è nova. 009 INFERNO 06
non avea membro che tenesse fermo. 024 INFERNO 06
sì che non par ch'i' ti vedessi mai. 045 INFERNO 06
E io anima trista non son sola, 055 INFERNO 06
per simil colpa». E più non fé parola. 057 INFERNO 06
Giusti son due, e non vi sono intesi; 073 INFERNO 06
più non ti dico e più non ti rispondo». 090 INFERNO 06
più non ti dico e più non ti rispondo». 090 INFERNO 06
E 'l duca disse a me: «Più non si desta 094 INFERNO 06
in vera perfezion già mai non vada, 110 INFERNO 06
parlando più assai ch'i' non ridico; 113 INFERNO 06
disse per confortarmi: «Non ti noccia 004 INFERNO 07
non ci torrà lo scender questa roccia». 006 INFERNO 07
Non è sanza cagion l'andare al cupo: 010 INFERNO 07
Questi fuor cherci, che non han coperchio 046 INFERNO 07
qual ella sia, parole non ci appulcro. 060 INFERNO 07
non poterebbe farne posare una». 066 INFERNO 07
Vostro saver non ha contasto a lei: 085 INFERNO 07
Le sue permutazion non hanno triegue: 088 INFERNO 07
ma ella s'è beata e ciò non ode: 094 INFERNO 07
Queste si percotean non pur con mano, 112 INFERNO 07
Corda non pinse mai da sé saetta 013 INFERNO 08
più non ci avrai che sol passando il loto». 021 INFERNO 08
de l'acqua più che non suol con altrui. 030 INFERNO 08
E io a lui: «S'i' vegno, non rimango; 034 INFERNO 08
bontà non è che sua memoria fregi: 047 INFERNO 08
Quivi il lasciammo, che più non ne narro; 064 INFERNO 08
Non sanza prima far grande aggirata, 079 INFERNO 08
ché non credetti ritornarci mai. 096 INFERNO 08
non mi lasciar», diss' io, «così disfatto; 100 INFERNO 08
mi disse: «Non temer; ché 'l nostro passo 104 INFERNO 08
non ci può tòrre alcun: da tal n'è dato. 105 INFERNO 08
ch'i' non ti lascerò nel mondo basso». 108 INFERNO 08
Udir non potti quello ch'a lor porse; 112 INFERNO 08
ma ei non stette là con essi guari, 113 INFERNO 08
non sbigottir, ch'io vincerò la prova, 122 INFERNO 08
Questa lor tracotanza non è nova; 124 INFERNO 08
cominciò el, «se non . . . Tal ne s'offerse. 008 INFERNO 09
forse a peggior sentenzia che non tenne. 015 INFERNO 09
u' non potemo intrare omai sanz' ira». 033 INFERNO 09
E altro disse, ma non l'ho a mente; 034 INFERNO 09
«mal non vengiammo in Tesëo l'assalto». 054 INFERNO 09
mi volse, e non si tenne a le mie mani, 059 INFERNO 09
che con le sue ancor non mi chiudessi. 060 INFERNO 09
non altrimenti fatto che d'un vento 067 INFERNO 09
l'aperse, che non v'ebbe alcun ritegno. 090 INFERNO 09
a cui non puote il fin mai esser mozzo, 095 INFERNO 09
e non fé motto a noi, ma fé sembiante 101 INFERNO 09
che ferro più non chiede verun' arte. 120 INFERNO 09
più che non credi son le tombe carche. 129 INFERNO 09
E io: «Buon duca, non tegno riposto 019 INFERNO 10
a te mio cuor se non per dicer poco, 020 INFERNO 10
e tu m'hai non pur mo a ciò disposto». 021 INFERNO 10
non gliel celai, ma tutto gliel' apersi; 044 INFERNO 10
ma i vostri non appreser ben quell' arte». 051 INFERNO 10
mio figlio ov' è? e perché non è teco?». 060 INFERNO 10
E io a lui: «Da me stesso non vegno: 061 INFERNO 10
dicesti "elli ebbe"? non viv' elli ancora? 068 INFERNO 10
non fiere li occhi suoi lo dolce lume?». 069 INFERNO 10
supin ricadde e più non parve fora. 072 INFERNO 10
restato m'era, non mutò aspetto, 074 INFERNO 10
Ma non cinquanta volte fia raccesa 079 INFERNO 10
«A ciò non fu' io sol», disse, «né certo 089 INFERNO 10
nostro intelletto; e s'altri non ci apporta, 104 INFERNO 10
dissi lui, «trova che 'l tempo non passi 014 INFERNO 11
e in quel che fidanza non imborsa. 054 INFERNO 11
perché non dentro da la città roggia 073 INFERNO 11
e se non li ha, perché sono a tal foggia?». 075 INFERNO 11
Non ti rimembra di quelle parole 079 INFERNO 11
le tre disposizion che 'l ciel non vole, 081 INFERNO 11
che, non men che saver, dubbiar m'aggrata. 093 INFERNO 11
nota, non pure in una sola parte, 098 INFERNO 11
tu troverai, non dopo molte carte, 102 INFERNO 11
Pàrtiti, bestia, ché questi non vene 019 INFERNO 12
che gir non sa, ma qua e là saltella, 024 INFERNO 12
questa roccia non era ancor cascata. 036 INFERNO 12
Ditel costinci; se non, l'arco tiro». 063 INFERNO 12
Così non soglion far li piè d'i morti». 082 INFERNO 12
necessità 'l ci 'nduce, e non diletto. 087 INFERNO 12
non è ladron, né io anima fuia. 090 INFERNO 12
ché non è spirto che per l'aere vada». 096 INFERNO 12
Non era ancor di là Nesso arrivato, 001 INFERNO 13
Non fronda verde, ma di color fosco; 004 INFERNO 13
non rami schietti, ma nodosi e 'nvolti; 005 INFERNO 13
non pomi v'eran, ma stecchi con tòsco. 006 INFERNO 13
Non han sì aspri sterpi né sì folti 007 INFERNO 13
e non vedea persona che 'l facesse; 023 INFERNO 13
non hai tu spirto di pietade alcuno? 036 INFERNO 13
non averebbe in te la man distesa; 049 INFERNO 13
ch'i' non posso tacere; e voi non gravi 056 INFERNO 13
ch'i' non posso tacere; e voi non gravi 056 INFERNO 13
di Cesare non torse li occhi putti, 065 INFERNO 13
vi giuro che già mai non ruppi fede 074 INFERNO 13
disse 'l poeta a me, «non perder l'ora; 080 INFERNO 13
ch'i' non potrei, tanta pietà m'accora». 084 INFERNO 13
Cade in la selva, e non l'è parte scelta; 097 INFERNO 13
ma non però ch'alcuna sen rivesta, 104 INFERNO 13
ché non è giusto aver ciò ch'om si toglie. 105 INFERNO 13
gridava: «Lano, sì non furo accorte 120 INFERNO 13
e se non fosse che 'n sul passo d'Arno 146 INFERNO 13
non d'altra foggia fatta che colei 014 INFERNO 14
chi è quel grande che non par che curi 046 INFERNO 14
sì che la pioggia non par che 'l marturi?». 048 INFERNO 14
non ne potrebbe aver vendetta allegra». 060 INFERNO 14
tanto, ch'i' non l'avea sì forte udito: 062 INFERNO 14
«O Capaneo, in ciò che non s'ammorza 063 INFERNO 14
Or mi vien dietro, e guarda che non metti, 073 INFERNO 14
cosa non fu da li tuoi occhi scorta 088 INFERNO 14
infin, là ove più non si dismonta, 118 INFERNO 14
tu lo vedrai, però qui non si conta». 120 INFERNO 14
non se' ancor per tutto 'l cerchio vòlto; 127 INFERNO 14
non de' addur maraviglia al tuo volto». 129 INFERNO 14
li margini fan via, che non son arsi, 141 INFERNO 14
tanto, ch'i' non avrei visto dov' era, 014 INFERNO 15
sì che 'l viso abbrusciato non difese 027 INFERNO 15
E quelli: «O figliuol mio, non ti dispiaccia 031 INFERNO 15
Io non osava scender de la strada 043 INFERNO 15
non puoi fallire a glorïoso porto, 056 INFERNO 15
e s'io non fossi sì per tempo morto, 058 INFERNO 15
di lor medesme, e non tocchin la pianta, 074 INFERNO 15
rispuos' io lui, «voi non sareste ancora 080 INFERNO 15
pur che mia coscïenza non mi garra, 092 INFERNO 15
Non è nuova a li orecchi miei tal arra: 094 INFERNO 15
più lungo esser non può, però ch'i' veggio 116 INFERNO 15
Gente vien con la quale esser non deggio. 118 INFERNO 15
nel qual io vivo ancora, e più non cheggio». 120 INFERNO 15
quelli che vince, non colui che perde. 124 INFERNO 15
E se non fosse il foco che saetta 016 INFERNO 16
fu di grado maggior che tu non credi: 036 INFERNO 16
Poi cominciai: «Non dispetto, ma doglia 052 INFERNO 16
Un amen non saria possuto dirsi 088 INFERNO 16
presso a color che non veggion pur l'ovra, 119 INFERNO 16
s'elle non sien di lunga grazia vòte, 129 INFERNO 16
ma 'n su la riva non trasse la coda. 009 INFERNO 17
non fer mai drappi Tartari né Turchi, 017 INFERNO 17
non altrimenti fan di state i cani 049 INFERNO 17
non ne conobbi alcun; ma io m'accorsi 054 INFERNO 17
sì che la coda non possa far male». 084 INFERNO 17
sì volli dir, ma la voce non venne 092 INFERNO 17
Maggior paura non credo che fosse 106 INFERNO 17
rota e discende, ma non me n'accorgo 116 INFERNO 17
se non che al viso e di sotto mi venta. 117 INFERNO 17
«Già di veder costui non son digiuno». 042 INFERNO 18
se le fazion che porti non son false, 049 INFERNO 18
E non pur io qui piango bolognese; 058 INFERNO 18
che tante lingue non son ora apprese 060 INFERNO 18
ruffian! qui non son femmine da conio». 066 INFERNO 18
ai quali ancor non vedesti la faccia 077 INFERNO 18
e per dolor non par lagrime spanda: 084 INFERNO 18
Lo fondo è cupo sì, che non ci basta 109 INFERNO 18
che non parëa s'era laico o cherco. 117 INFERNO 18
ond' io non ebbi mai la lingua stucca». 126 INFERNO 18
Non mi parean men ampi né maggiori 016 INFERNO 19
l'un de li quali, ancor non è molt' anni, 019 INFERNO 19
tu se' segnore, e sai ch'i' non mi parto 038 INFERNO 19
non mi dipuose, sì mi giunse al rotto 044 INFERNO 19
per lo qual non temesti tòrre a 'nganno 056 INFERNO 19
per non intender ciò ch'è lor risposto, 059 INFERNO 19
quasi scornati, e risponder non sanno. 060 INFERNO 19
"Non son colui, non son colui che credi"»; 062 INFERNO 19
"Non son colui, non son colui che credi"»; 062 INFERNO 19
ch'el non starà piantato coi piè rossi: 081 INFERNO 19
Io non so s'i' mi fui qui troppo folle, 088 INFERNO 19
Certo non chiese se non "Viemmi retro". 093 INFERNO 19
Certo non chiese se non "Viemmi retro". 093 INFERNO 19
E se non fosse ch'ancor lo mi vieta 100 INFERNO 19
se non ch'elli uno, e voi ne orate cento? 114 INFERNO 19
non la tua conversion, ma quella dote 116 INFERNO 19
E non restò di ruinare a valle 035 INFERNO 20
e 'l mar non li era la veduta tronca. 051 INFERNO 20
che tu non vedi, con le trecce sciolte, 053 INFERNO 20
ciò che 'n grembo a Benaco star non può, 074 INFERNO 20
non più Benaco, ma Mencio si chiama 077 INFERNO 20
Non molto ha corso, ch'el trova una lama, 079 INFERNO 20
ben ten de' ricordar, ché non ti nocque 128 INFERNO 20
che la mia comedìa cantar non cura, 002 INFERNO 21
a rimpalmare i legni lor non sani, 009 INFERNO 21
ché navicar non ponno--in quella vece 010 INFERNO 21
tal, non per foco ma per divin' arte, 016 INFERNO 21
I' vedea lei, ma non vedëa in essa 019 INFERNO 21
che, per veder, non indugia 'l partire: 028 INFERNO 21
si volse; e mai non fu mastino sciolto 044 INFERNO 21
gridar: «Qui non ha loco il Santo Volto! 048 INFERNO 21
Però, se tu non vuo' di nostri graffi, 050 INFERNO 21
non far sopra la pegola soverchio». 051 INFERNO 21
Non altrimenti i cuoci a' lor vassalli 055 INFERNO 21
la carne con li uncin, perché non galli. 057 INFERNO 21
Lo buon maestro «Acciò che non si paia 058 INFERNO 21
non temer tu, ch'i' ho le cose conte, 062 INFERNO 21
e disse a li altri: «Omai non sia feruto». 087 INFERNO 21
lungo 'l mio duca, e non torceva li occhi 098 INFERNO 21
da la sembianza lor ch'era non buona. 099 INFERNO 21
iscoglio non si può, però che giace 107 INFERNO 21
gite con lor, che non saranno rei». 117 INFERNO 21
se tu sa' ir; ch'i' per me non la cheggio. 129 INFERNO 21
non vedi tu ch'e' digrignan li denti 131 INFERNO 21
Ed elli a me: «Non vo' che tu paventi; 133 INFERNO 21
e nascondea in men che non balena. 024 INFERNO 22
ch'i' non temerei unghia né uncino!». 069 INFERNO 22
barattier fu non picciol, ma sovrano. 087 INFERNO 22
le lingue lor non si sentono stanche. 090 INFERNO 22
non s'apparecchi a grattarmi la tigna». 093 INFERNO 22
sì ch'ei non teman de le lor vendette; 101 INFERNO 22
Alichin non si tenne e, di rintoppo 112 INFERNO 22
io non ti verrò dietro di gualoppo, 114 INFERNO 22
non potero avanzar; quelli andò sotto, 128 INFERNO 22
non altrimenti l'anitra di botto, 130 INFERNO 22
ché più non si pareggia 'mo' e 'issa' 007 INFERNO 23
quand' io dissi: «Maestro, se non celi 021 INFERNO 23
l'imagine di fuor tua non trarrei 026 INFERNO 23
Già non compié di tal consiglio rendere, 034 INFERNO 23
non molto lungi, per volerne prendere. 036 INFERNO 23
che prende il figlio e fugge e non s'arresta, 040 INFERNO 23
Non corse mai sì tosto acqua per doccia 046 INFERNO 23
come suo figlio, non come compagno. 051 INFERNO 23
sovresso noi; ma non lì era sospetto: 054 INFERNO 23
dir chi tu se' non avere in dispregio». 093 INFERNO 23
ma più non dissi, ch'a l'occhio mi corse 110 INFERNO 23
«Non vi dispiaccia, se vi lece, dirci 128 INFERNO 23
Rispuose adunque: «Più che tu non speri 133 INFERNO 23
come 'l tapin che non sa che si faccia; 011 INFERNO 24
Non era via da vestito di cappa, 031 INFERNO 24
E se non fosse che da quel precinto 034 INFERNO 24
non so di lui, ma io sarei ben vinto. 036 INFERNO 24
quand' io fui sù, ch'i' non potea più oltre, 044 INFERNO 24
in fama non si vien, né sotto coltre; 048 INFERNO 24
se col suo grave corpo non s'accascia. 054 INFERNO 24
non basta da costoro esser partito. 056 INFERNO 24
meglio di lena ch'i' non mi sentia, 059 INFERNO 24
Parlando andava per non parer fievole; 064 INFERNO 24
Non so che disse, ancor che sovra 'l dosso 067 INFERNO 24
non poteano ire al fondo per lo scuro; 071 INFERNO 24
ché, com' i' odo quinci e non intendo, 074 INFERNO 24
«Altra risposta», disse, «non ti rendo 076 INFERNO 24
se non lo far; ché la dimanda onesta 077 INFERNO 24
Più non si vanti Libia con sua rena; 085 INFERNO 24
erba né biado in sua vita non pasce, 109 INFERNO 24
E qual è quel che cade, e non sa como, 112 INFERNO 24
Vita bestial mi piacque e non umana, 124 INFERNO 24
E ïo al duca: «Dilli che non mucci, 127 INFERNO 24
E 'l peccator, che 'ntese, non s'infinse, 130 INFERNO 24
Io non posso negar quel che tu chiedi; 136 INFERNO 24
Ma perché di tal vista tu non godi, 140 INFERNO 24
come dicesse 'Non vo' che più diche'; 006 INFERNO 25
che non potea con esse dare un crollo. 009 INFERNO 25
Ahi Pistoia, Pistoia, ché non stanzi 010 INFERNO 25
d'incenerarti sì che più non duri, 011 INFERNO 25
non vidi spirto in Dio tanto superbo, 014 INFERNO 25
non quel che cadde a Tebe giù da' muri. 015 INFERNO 25
El si fuggì che non parlò più verbo; 016 INFERNO 25
Maremma non cred' io che tante n'abbia, 019 INFERNO 25
Non va co' suoi fratei per un cammino, 028 INFERNO 25
gliene diè cento, e non sentì le diece». 033 INFERNO 25
se non quando gridar: «Chi siete voi?»; 037 INFERNO 25
Io non li conoscea; ma ei seguette, 040 INFERNO 25
ciò ch'io dirò, non sarà maraviglia, 047 INFERNO 25
Ellera abbarbicata mai non fue 058 INFERNO 25
che non è nero ancora e 'l bianco more. 066 INFERNO 25
Vedi che già non se' né due né uno». 069 INFERNO 25
divenner membra che non fuor mai viste. 075 INFERNO 25
converte poetando, io non lo 'nvidio; 099 INFERNO 25
non trasmutò sì ch'amendue le forme 101 INFERNO 25
non facea segno alcun che si paresse. 108 INFERNO 25
non torcendo però le lucerne empie, 122 INFERNO 25
ciò che non corse in dietro e si ritenne 127 INFERNO 25
non poter quei fuggirsi tanto chiusi, 147 INFERNO 25
ch'i' non scorgessi ben Puccio Sciancato; 148 INFERNO 25
che venner prima, non era mutato; 150 INFERNO 25
e tu in grande orranza non ne sali. 006 INFERNO 26
di quel che Prato, non ch'altri, t'agogna. 009 INFERNO 26
E se già fosse, non saria per tempo. 010 INFERNO 26
lo piè sanza la man non si spedia. 018 INFERNO 26
e più lo 'ngegno affreno ch'i' non soglio, 021 INFERNO 26
perché non corra che virtù nol guidi; 022 INFERNO 26
sì che s'io non avessi un ronchion preso, 044 INFERNO 26
che non mi facci de l'attender niego 067 INFERNO 26
non vi movete; ma l'un di voi dica 083 INFERNO 26
picciola da la qual non fui diserto. 102 INFERNO 26
acciò che l'uom più oltre non si metta; 109 INFERNO 26
non vogliate negar l'esperïenza, 116 INFERNO 26
fatti non foste a viver come bruti, 119 INFERNO 26
che non surgëa fuor del marin suolo. 129 INFERNO 26
quanto veduta non avëa alcuna. 135 INFERNO 26
per non dir più, e già da noi sen gia 002 INFERNO 27
così, per non aver via né forame 013 INFERNO 27
dicendo "Istra ten va, più non t'adizzo", 021 INFERNO 27
non t'incresca restare a parlar meco; 023 INFERNO 27
vedi che non incresce a me, e ardo! 024 INFERNO 27
Romagna tua non è, e non fu mai, 037 INFERNO 27
Romagna tua non è, e non fu mai, 037 INFERNO 27
non esser duro più ch'altri sia stato, 056 INFERNO 27
non tornò vivo alcun, s'i' odo il vero, 065 INFERNO 27
se non fosse il gran prete, a cui mal prenda!, 070 INFERNO 27
non furon leonine, ma di volpe. 075 INFERNO 27
e non con Saracin né con Giudei, 087 INFERNO 27
E' poi ridisse: "Tuo cuor non sospetti; 100 INFERNO 27
che 'l mio antecessor non ebbe care". 105 INFERNO 27
li disse: "Non portar: non mi far torto. 114 INFERNO 27
li disse: "Non portar: non mi far torto. 114 INFERNO 27
ch'assolver non si può chi non si pente, 118 INFERNO 27
ch'assolver non si può chi non si pente, 118 INFERNO 27
tu non pensavi ch'io löico fossi!". 123 INFERNO 27
come Livïo scrive, che non erra, 012 INFERNO 28
com' io vidi un, così non si pertugia, 023 INFERNO 28
s'ello non vuol qui tosto seguitarmi, 057 INFERNO 28
non rechi la vittoria al Noarese, 059 INFERNO 28
ch'altrimenti acquistar non saria leve». 060 INFERNO 28
e non avea mai ch'una orecchia sola, 066 INFERNO 28
e disse: «O tu cui colpa non condanna 070 INFERNO 28
se troppa simiglianza non m'inganna, 072 INFERNO 28
che, se l'antiveder qui non è vano, 078 INFERNO 28
non vide mai sì gran fallo Nettuno, 083 INFERNO 28
non da pirate, non da gente argolica. 084 INFERNO 28
non da pirate, non da gente argolica. 084 INFERNO 28
non sarà lor mestier voto né preco». 090 INFERNO 28
gridando: «Questi è desso, e non favella. 096 INFERNO 28
se non che coscïenza m'assicura, 115 INFERNO 28
Achitofèl non fé più d'Absalone 137 INFERNO 28
Tu non hai fatto sì a l'altre bolge; 007 INFERNO 29
e altro è da veder che tu non vedi». 012 INFERNO 29
Allor disse 'l maestro: «Non si franga 022 INFERNO 29
che non guardasti in là, sì fu partito». 030 INFERNO 29
che non li è vendicata ancor», diss' io, 032 INFERNO 29
Non credo ch'a veder maggior tristizia 058 INFERNO 29
che non potean levar le lor persone. 072 INFERNO 29
e non vidi già mai menare stregghia 076 INFERNO 29
del pizzicor, che non ha più soccorso; 081 INFERNO 29
«Se la vostra memoria non s'imboli 103 INFERNO 29
di palesarvi a me non vi spaventi». 108 INFERNO 29
ma quel per ch'io mori' qui non mi mena. 111 INFERNO 29
dannò Minòs, a cui fallar non lece». 120 INFERNO 29
Certo non la francesca sì d'assai!». 123 INFERNO 29
non punger bestie, nonché membra umane, 024 INFERNO 30
«Oh», diss' io lui, «se l'altro non ti ficchi 034 INFERNO 30
li denti a dosso, non ti sia fatica 035 INFERNO 30
che 'l viso non risponde a la ventraia, 054 INFERNO 30
e non so io perché, nel mondo gramo», 059 INFERNO 30
sempre mi stanno innanzi, e non indarno, 067 INFERNO 30
per Fonte Branda non darei la vista. 078 INFERNO 30
e men d'un mezzo di traverso non ci ha. 087 INFERNO 30
«Qui li trovai--e poi volta non dierno--», 094 INFERNO 30
e non credo che dieno in sempiterno. 096 INFERNO 30
col braccio suo, che non parve men duro, 105 INFERNO 30
al fuoco, non l'avei tu così presto; 110 INFERNO 30
ma tu non fosti sì ver testimonio 113 INFERNO 30
non vorresti a 'nvitar molte parole». 129 INFERNO 30
che per poco che teco non mi risso!». 132 INFERNO 30
sì che quel ch'è, come non fosse, agogna, 138 INFERNO 30
tal mi fec' io, non possendo parlare, 139 INFERNO 30
disse 'l maestro, «che 'l tuo non è stato; 143 INFERNO 30
non sonò sì terribilmente Orlando. 018 INFERNO 31
sappi che non son torri, ma giganti, 031 INFERNO 31
non si pente, chi guarda sottilmente, 053 INFERNO 31
cui non si convenia più dolci salmi. 069 INFERNO 31
pur un linguaggio nel mondo non s'usa. 078 INFERNO 31
Lasciànlo stare e non parliamo a vòto; 079 INFERNO 31
non so io dir, ma el tenea soccinto 086 INFERNO 31
le braccia ch'el menò, già mai non move». 096 INFERNO 31
Non fu tremoto già tanto rubesto, 106 INFERNO 31
e non v'era mestier più che la dotta, 110 INFERNO 31
s'io non avessi viste le ritorte. 111 INFERNO 31
mettine giù, e non ten vegna schifo, 122 INFERNO 31
Non ci fare ire a Tizio né a Tifo: 124 INFERNO 31
però ti china e non torcer lo grifo. 126 INFERNO 31
più pienamente; ma perch' io non l'abbo, 005 INFERNO 32
non sanza tema a dicer mi conduco; 006 INFERNO 32
ché non è impresa da pigliare a gabbo 007 INFERNO 32
sì che dal fatto il dir non sia diverso. 012 INFERNO 32
va sì, che tu non calchi con le piante 020 INFERNO 32
avea di vetro e non d'acqua sembiante. 024 INFERNO 32
Non fece al corso suo sì grosso velo 025 INFERNO 32
non avria pur da l'orlo fatto cricchi. 030 INFERNO 32
Con legno legno spranga mai non cinse 049 INFERNO 32
potrai cercare, e non troverai ombra 059 INFERNO 32
non quelli a cui fu rotto il petto e l'ombra 061 INFERNO 32
non Focaccia; non questi che m'ingombra 063 INFERNO 32
non Focaccia; non questi che m'ingombra 063 INFERNO 32
col capo sì, ch'i' non veggio oltre più, 064 INFERNO 32
E perché non mi metti in più sermoni, 067 INFERNO 32
non so; ma, passeggiando tra le teste, 077 INFERNO 32
se tu non vieni a crescer la vendetta 080 INFERNO 32
Lèvati quinci e non mi dar più lagna, 095 INFERNO 32
o che capel qui sù non ti rimagna». 099 INFERNO 32
non ti basta sonar con le mascelle, 107 INFERNO 32
se tu non latri? qual diavol ti tocca?». 108 INFERNO 32
«Omai», diss' io, «non vo' che più favelle, 109 INFERNO 32
ma non tacer, se tu di qua entro eschi, 113 INFERNO 32
non altrimenti Tidëo si rose 130 INFERNO 32
se quella con ch'io parlo non si secca». 139 INFERNO 32
Io non so chi tu se' né per che modo 010 INFERNO 33
e poscia morto, dir non è mestieri; 018 INFERNO 33
però quel che non puoi avere inteso, 019 INFERNO 33
per che i Pisan veder Lucca non ponno. 030 INFERNO 33
Ben se' crudel, se tu già non ti duoli 040 INFERNO 33
e se non piangi, di che pianger suoli? 042 INFERNO 33
Io non piangëa, sì dentro impetrai: 049 INFERNO 33
Perciò non lagrimai né rispuos' io 052 INFERNO 33
Queta'mi allor per non farli più tristi; 064 INFERNO 33
ahi dura terra, perché non t'apristi? 066 INFERNO 33
dicendo: "Padre mio, ché non m'aiuti?". 069 INFERNO 33
non dovei tu i figliuoi porre a tal croce. 087 INFERNO 33
non volta in giù, ma tutta riversata. 093 INFERNO 33
Lo pianto stesso lì pianger non lascia, 094 INFERNO 33
non è qua giù ogne vapore spento?». 105 INFERNO 33
dimmi chi se', e s'io non ti disbrigo, 116 INFERNO 33
ché Branca Doria non morì unquanche, 140 INFERNO 33
non era ancora giunto Michel Zanche, 144 INFERNO 33
aprimi li occhi». E io non gliel' apersi; 149 INFERNO 33
perché non siete voi del mondo spersi? 153 INFERNO 33
al duca mio, ché non lì era altra grotta. 009 INFERNO 34
nol dimandar, lettor, ch'i' non lo scrivo, 023 INFERNO 34
Io non mori' e non rimasi vivo; 025 INFERNO 34
Io non mori' e non rimasi vivo; 025 INFERNO 34
che i giganti non fan con le sue braccia: 031 INFERNO 34
vele di mar non vid' io mai cotali. 048 INFERNO 34
Non avean penne, ma di vispistrello 049 INFERNO 34
vedi come si storce, e non fa motto!; 066 INFERNO 34
la gente grossa il pensi, che non vede 092 INFERNO 34
Non era camminata di palagio 097 INFERNO 34
che non per vista, ma per suono è noto 129 INFERNO 34
non viste mai fuor ch'a la prima gente. 024 PGTORIO 01
che più non dee a padre alcun figliuolo. 033 PGTORIO 01
Poscia rispuose lui: «Da me non venni: 052 PGTORIO 01
esser non puote il mio che a te si nieghi. 057 PGTORIO 01
Questi non vide mai l'ultima sera; 058 PGTORIO 01
per lui campare; e non lì era altra via 062 PGTORIO 01
Tu 'l sai, ché non ti fu per lei amara 073 PGTORIO 01
Non son li editti etterni per noi guasti, 076 PGTORIO 01
ché questi vive e Minòs me non lega; 077 PGTORIO 01
più muover non mi può, per quella legge 089 PGTORIO 01
come tu di', non c'è mestier lusinghe: 092 PGTORIO 01
ché non si converria, l'occhio sorpriso 097 PGTORIO 01
però ch'a le percosse non seconda. 105 PGTORIO 01
Poscia non sia di qua vostra reddita; 106 PGTORIO 01
che mai non vide navicar sue acque 131 PGTORIO 01
un non sapeva che bianco, e di sotto 023 PGTORIO 02
Lo mio maestro ancor non facea motto, 025 PGTORIO 02
sì che remo non vuol, né altro velo 032 PGTORIO 02
che non si mutan come mortal pelo». 036 PGTORIO 02
qual verso Acheronte non si cala». 105 PGTORIO 02
E io: «Se nuova legge non ti toglie 106 PGTORIO 02
ch'esser non lascia a voi Dio manifesto». 123 PGTORIO 02
«non credi tu me teco e ch'io ti guidi? 024 PGTORIO 03
non ti maravigliar più che d'i cieli 029 PGTORIO 03
che l'uno a l'altro raggio non ingombra. 030 PGTORIO 03
che, come fa, non vuol ch'a noi si sveli. 033 PGTORIO 03
mestier non era parturir Maria; 039 PGTORIO 03
e più non disse, e rimase turbato. 045 PGTORIO 03
e non pareva, sì venïan lente. 060 PGTORIO 03
semplici e quete, e lo 'mperché non sanno; 084 PGTORIO 03
non sappiendo 'l perché, fenno altrettanto. 093 PGTORIO 03
Non vi maravigliate, ma credete 097 PGTORIO 03
che non sanza virtù che da ciel vegna 098 PGTORIO 03
Per lor maladizion sì non si perde, 133 PGTORIO 03
che non possa tornar, l'etterno amore, 134 PGTORIO 03
più corto per buon prieghi non diventa. 141 PGTORIO 03
vassene 'l tempo e l'uom non se n'avvede; 009 PGTORIO 04
lo sole, e io non m'era accorto, quando 016 PGTORIO 04
che non era la calla onde salìne 022 PGTORIO 04
com' io rimango sol, se non restai». 045 PGTORIO 04
se non uscisse fuor del cammin vecchio. 066 PGTORIO 04
che mal non seppe carreggiar Fetòn, 072 PGTORIO 04
non vid' io chiaro sì com' io discerno 077 PGTORIO 04
più che salir non posson li occhi miei». 087 PGTORIO 04
Più non rispondo, e questo so per vero». 096 PGTORIO 04
non m'impedì l'andare a lui; e poscia 117 PGTORIO 04
poi cominciai: «Belacqua, a me non dole 123 PGTORIO 04
ché non mi lascerebbe ire a' martìri 128 PGTORIO 04
se orazïone in prima non m'aita 133 PGTORIO 04
l'altra che val, che 'n ciel non è udita?». 135 PGTORIO 04
una gridò: «Ve' che non par che luca 004 PGTORIO 05
sta come torre ferma, che non crolla 014 PGTORIO 05
Che potea io ridir, se non «Io vegno»? 019 PGTORIO 05
Quando s'accorser ch'i' non dava loco 025 PGTORIO 05
Vapori accesi non vid' io sì tosto 037 PGTORIO 05
che color non tornasser suso in meno; 040 PGTORIO 05
deh, perché vai? deh, perché non t'arresti? 051 PGTORIO 05
non riconosco alcun; ma s'a voi piace 059 PGTORIO 05
pur che 'l voler nonpossa non ricida. 066 PGTORIO 05
assai più là che dritto non volea. 078 PGTORIO 05
Giovanna o altri non ha di me cura; 089 PGTORIO 05
che non si seppe mai tua sepultura?». 093 PGTORIO 05
di lei ciò che la terra non sofferse; 120 PGTORIO 05
el non s'arresta, e questo e quello intende; 007 PGTORIO 06
a cui porge la man, più non fa pressa; 008 PGTORIO 06
com' e' dicea, non per colpa commisa; 021 PGTORIO 06
sì che però non sia di peggior greggia. 024 PGTORIO 06
o non m'è 'l detto tuo ben manifesto?». 033 PGTORIO 06
e la speranza di costor non falla, 035 PGTORIO 06
ché cima di giudicio non s'avvalla 037 PGTORIO 06
non s'ammendava, per pregar, difetto, 041 PGTORIO 06
non ti fermar, se quella nol ti dice 044 PGTORIO 06
Non so se 'ntendi: io dico di Beatrice; 046 PGTORIO 06
ché già non m'affatico come dianzi, 050 PGTORIO 06
ma 'l fatto è d'altra forma che non stanzi. 054 PGTORIO 06
sì che ' suoi raggi tu romper non fai. 057 PGTORIO 06
Ella non ci dicëa alcuna cosa, 064 PGTORIO 06
e quella non rispuose al suo dimando, 069 PGTORIO 06
non donna di province, ma bordello! 078 PGTORIO 06
e ora in te non stanno sanza guerra 082 PGTORIO 06
per non esser corretta da li sproni, 095 PGTORIO 06
«Cesare mio, perché non m'accompagne?». 114 PGTORIO 06
di questa digression che non ti tocca, 128 PGTORIO 06
per non venir sanza consiglio a l'arco; 131 PGTORIO 06
non giugne quel che tu d'ottobre fili. 144 PGTORIO 06
che non può trovar posa in su le piume, 150 PGTORIO 06
lo ciel perdei che per non aver fé». 008 PGTORIO 07
che crede e non, dicendo «Ella è . . . non è . . . », 012 PGTORIO 07
che crede e non, dicendo «Ella è . . . non è . . . », 012 PGTORIO 07
Non per far, ma per non fare ho perduto 025 PGTORIO 07
Non per far, ma per non fare ho perduto 025 PGTORIO 07
Luogo è là giù non tristo di martìri, 028 PGTORIO 07
non suonan come guai, ma son sospiri. 030 PGTORIO 07
virtù non si vestiro, e sanza vizio 035 PGTORIO 07
Rispuose: «Loco certo non c'è posto; 040 PGTORIO 07
e andar sù di notte non si puote; 044 PGTORIO 07
e non sanza diletto ti fier note». 048 PGTORIO 07
d'altrui, o non sarria ché non potesse?». 051 PGTORIO 07
d'altrui, o non sarria ché non potesse?». 051 PGTORIO 07
non varcheresti dopo 'l sol partito: 054 PGTORIO 07
non però ch'altra cosa desse briga, 055 PGTORIO 07
Non avea pur natura ivi dipinto, 079 PGTORIO 07
che per la valle non parean di fuori. 084 PGTORIO 07
«tra color non vogliate ch'io vi guidi. 087 PGTORIO 07
e che non move bocca a li altrui canti, 093 PGTORIO 07
che non si puote dir de l'altre rede; 118 PGTORIO 07
non men ch'a l'altro, Pier, che con lui canta, 125 PGTORIO 07
come dicesse a Dio: 'D'altro non calme'. 012 PGTORIO 08
Ond' io, che non sapeva per qual calle, 040 PGTORIO 08
ma non sì che tra li occhi suoi e ' miei 050 PGTORIO 08
non dichiarisse ciò che pria serrava. 051 PGTORIO 08
quando ti vidi non esser tra ' rei! 054 PGTORIO 08
lo suo primo perché, che non lì è guado, 069 PGTORIO 08
Non credo che la sua madre più m'ami, 073 PGTORIO 08
se l'occhio o 'l tatto spesso non l'accende. 078 PGTORIO 08
Non le farà sì bella sepultura 079 PGTORIO 08
Da quella parte onde non ha riparo 097 PGTORIO 08
Io non vidi, e però dicer non posso, 103 PGTORIO 08
Io non vidi, e però dicer non posso, 103 PGTORIO 08
punto non fu da me guardare sciolta. 111 PGTORIO 08
non son l'antico, ma di lui discesi; 119 PGTORIO 08
già mai non fui; ma dove si dimora 122 PGTORIO 08
per tutta Europa ch'ei non sien palesi? 123 PGTORIO 08
sì che ne sa chi non vi fu ancora; 126 PGTORIO 08
che vostra gente onrata non si sfregia 128 PGTORIO 08
Ed elli: «Or va; che 'l sol non si ricorca 133 PGTORIO 08
se corso di giudicio non s'arresta». 139 PGTORIO 08
Non altrimenti Achille si riscosse, 034 PGTORIO 09
e non sappiendo là dove si fosse, 036 PGTORIO 09
«Non aver tema», disse il mio segnore; 046 PGTORIO 09
non stringer, ma rallarga ogne vigore. 048 PGTORIO 09
non ti maravigliar s'io la rincalzo. 072 PGTORIO 09
e un portier ch'ancor non facea motto. 078 PGTORIO 09
tal ne la faccia ch'io non lo soffersi; 081 PGTORIO 09
Guardate che 'l venir sù non vi nòi». 087 PGTORIO 09
che non si volga dritta per la toppa», 122 PGTORIO 09
diss' elli a noi, «non s'apre questa calla. 123 PGTORIO 09
non rugghiò sì né si mostrò sì acra 136 PGTORIO 09
Là sù non eran mossi i piè nostri anco, 028 PGTORIO 10
d'intagli sì, che non pur Policleto, 032 PGTORIO 10
che non sembiava imagine che tace. 039 PGTORIO 10
«Non tener pur ad un loco la mente», 046 PGTORIO 10
per che si teme officio non commesso. 057 PGTORIO 10
«se tu non torni?»; ed ei: «Chi fia dov' io, 088 PGTORIO 10
Colui che mai non vide cosa nova 094 PGTORIO 10
novello a noi perché qui non si trova. 096 PGTORIO 10
volgendosi ver' lui non furon lenti. 105 PGTORIO 10
Non vo' però, lettor, che tu ti smaghi 106 PGTORIO 10
Non attender la forma del martìre: 109 PGTORIO 10
oltre la gran sentenza non può ire. 111 PGTORIO 10
muovere a noi, non mi sembian persone, 113 PGTORIO 10
e non so che, sì nel veder vaneggio». 114 PGTORIO 10
non v'accorgete voi che noi siam vermi 124 PGTORIO 10
la qual fa del non ver vera rancura 133 PGTORIO 10
piangendo parea dicer: 'Più non posso'. 139 PGTORIO 10
non circunscritto, ma per più amore 002 PGTORIO 11
ché noi ad essa non potem da noi, 008 PGTORIO 11
s'ella non vien, con tutto nostro ingegno. 009 PGTORIO 11
benigno, e non guardar lo nostro merto. 018 PGTORIO 11
non spermentar con l'antico avversaro, 020 PGTORIO 11
già non si fa per noi, ché non bisogna, 023 PGTORIO 11
già non si fa per noi, ché non bisogna, 023 PGTORIO 11
non fur da cui venisser manifeste; 048 PGTORIO 11
E s'io non fossi impedito dal sasso 052 PGTORIO 11
cotesti, ch'ancor vive e non si noma, 055 PGTORIO 11
non so se 'l nome suo già mai fu vosco. 060 PGTORIO 11
che, non pensando a la comune madre, 063 PGTORIO 11
Io sono Omberto; e non pur a me danno 067 PGTORIO 11
e un di lor, non questi che parlava, 074 PGTORIO 11
«Oh!», diss' io lui, «non se' tu Oderisi, 079 PGTORIO 11
Ben non sare' io stato sì cortese 085 PGTORIO 11
e ancor non sarei qui, se non fosse 089 PGTORIO 11
e ancor non sarei qui, se non fosse 089 PGTORIO 11
se non è giunta da l'etati grosse! 093 PGTORIO 11
Non è il mondan romore altro ch'un fiato 100 PGTORIO 11
qua giù dimora e qua sù non ascende, 129 PGTORIO 11
se buona orazïon lui non aita, 130 PGTORIO 11
Più non dirò, e scuro so che parlo; 139 PGTORIO 11
che poi non sentì pioggia né rugiada! 042 PGTORIO 12
O Roboàm, già non par che minacci 046 PGTORIO 12
non vide mei di me chi vide il vero, 068 PGTORIO 12
figliuoli d'Eva, e non chinate il volto 071 PGTORIO 12
che non stimava l'animo non sciolto, 075 PGTORIO 12
che non stimava l'animo non sciolto, 075 PGTORIO 12
non è più tempo di gir sì sospeso. 078 PGTORIO 12
pensa che questo dì mai non raggiorna!». 084 PGTORIO 12
pur di non perder tempo, sì che 'n quella 086 PGTORIO 12
materia non potea parlarmi chiuso. 087 PGTORIO 12
che per lo pian non mi parea davanti. 117 PGTORIO 12
che non pur non fatica sentiranno, 125 PGTORIO 12
che non pur non fatica sentiranno, 125 PGTORIO 12
con cosa in capo non da lor saputa, 128 PGTORIO 12
se non che ' cenni altrui sospecciar fanno; 129 PGTORIO 12
che non si può fornir per la veduta; 132 PGTORIO 12
se non che l'arco suo più tosto piega. 006 PGTORIO 13
Ombra non lì è né segno che si paia: 007 PGTORIO 13
s'altra ragione in contrario non ponta, 020 PGTORIO 13
non però visti, spiriti parlando 026 PGTORIO 13
'Vinum non habent' altamente disse, 029 PGTORIO 13
E prima che del tutto non si udisse 031 PGTORIO 13
passò gridando, e anco non s'affisse. 033 PGTORIO 13
al color de la pietra non diversi. 048 PGTORIO 13
Non credo che per terra vada ancoi 052 PGTORIO 13
omo sì duro, che non fosse punto 053 PGTORIO 13
non pur per lo sonar de le parole, 065 PGTORIO 13
ma per la vista che non meno agogna. 066 PGTORIO 13
E come a li orbi non approda il sole, 067 PGTORIO 13
luce del ciel di sé largir non vole; 069 PGTORIO 13
si fa però che queto non dimora. 072 PGTORIO 13
veggendo altrui, non essendo veduto: 074 PGTORIO 13
e però non attese mia dimanda, 077 PGTORIO 13
Savia non fui, avvegna che Sapìa 109 PGTORIO 13
E perché tu non creda ch'io t'inganni, 112 PGTORIO 13
gridando a Dio: "Omai più non ti temo!", 122 PGTORIO 13
de la mia vita; e ancor non sarebbe 125 PGTORIO 13
se ciò non fosse, ch'a memoria m'ebbe 127 PGTORIO 13
E io: «Costui ch'è meco e non fa motto. 141 PGTORIO 13
«Non so chi sia, ma so ch'e' non è solo; 004 PGTORIO 14
«Non so chi sia, ma so ch'e' non è solo; 004 PGTORIO 14
quanto vuol cosa che non fu più mai». 015 PGTORIO 14
ché 'l nome mio ancor molto non suona». 021 PGTORIO 14
si sdebitò così: «Non so; ma degno 029 PGTORIO 14
ringhiosi più che non chiede lor possa, 047 PGTORIO 14
che non temono ingegno che le occùpi. 054 PGTORIO 14
ne lo stato primaio non si rinselva». 066 PGTORIO 14
nel fare a te ciò che tu far non vuo'mi. 078 PGTORIO 14
tanto sua grazia, non ti sarò scarso; 080 PGTORIO 14
E non pur lo suo sangue è fatto brullo, 091 PGTORIO 14
Non ti maravigliar s'io piango, Tosco, 103 PGTORIO 14
O Bretinoro, ché non fuggi via, 112 PGTORIO 14
e molta gente per non esser ria? 114 PGTORIO 14
Ben fa Bagnacaval, che non rifiglia; 115 PGTORIO 14
lor sen girà; ma non però che puro 119 PGTORIO 14
è 'l nome tuo, da che più non s'aspetta 122 PGTORIO 14
in destro feci, e non innanzi, il passo. 141 PGTORIO 14
e stupor m'eran le cose non conte; 012 PGTORIO 15
«Che è quel, dolce padre, a che non posso 025 PGTORIO 15
«Non ti maravigliar s'ancor t'abbaglia 028 PGTORIO 15
non ti fia grave, ma fieti diletto 032 PGTORIO 15
conosce il danno; e però non s'ammiri 047 PGTORIO 15
non vi sarebbe al petto quella tema; 054 PGTORIO 15
E se la mia ragion non ti disfama, 076 PGTORIO 15
io riconobbi i miei non falsi errori. 117 PGTORIO 15
disse: «Che hai che non ti puoi tenere, 120 PGTORIO 15
sovra la faccia, non mi sarian chiuse 128 PGTORIO 15
Ciò che vedesti fu perché non scuse 130 PGTORIO 15
Non dimandai "Che hai?" per quel che face 133 PGTORIO 15
chi guarda pur con l'occhio che non vede, 134 PGTORIO 15
non fece al viso mio sì grosso velo 004 PGTORIO 16
che l'occhio stare aperto non sofferse; 007 PGTORIO 16
per non smarrirsi e per non dar di cozzo 011 PGTORIO 16
per non smarrirsi e per non dar di cozzo 011 PGTORIO 16
pur: «Guarda che da me tu non sia mozzo». 015 PGTORIO 16
rispuose; «e se veder fummo non lascia, 035 PGTORIO 16
non mi celar chi fosti anzi la morte, 043 PGTORIO 16
dentro ad un dubbio, s'io non me ne spiego. 054 PGTORIO 16
libero arbitrio, e non fora giustizia 071 PGTORIO 16
non dico tutti, ma, posto ch'i' 'l dica, 074 PGTORIO 16
la mente in voi, che 'l ciel non ha in sua cura. 081 PGTORIO 16
se guida o fren non torce suo amore. 093 PGTORIO 16
rugumar può, ma non ha l'unghie fesse; 099 PGTORIO 16
di quel si pasce, e più oltre non chiede. 102 PGTORIO 16
e non natura che 'n voi sia corrotta. 105 PGTORIO 16
però che, giunti, l'un l'altro non teme: 112 PGTORIO 16
se non mi credi, pon mente a la spiga, 113 PGTORIO 16
Dio sia con voi, ché più non vegno vosco. 141 PGTORIO 16
Così tornò, e più non volle udirmi. 145 PGTORIO 16
non altrimenti che per pelle talpe, 003 PGTORIO 17
talvolta sì di fuor, ch'om non s'accorge 014 PGTORIO 17
chi move te, se 'l senso non ti porge? 016 PGTORIO 17
dentro da sé, che di fuor non venìa 023 PGTORIO 17
Ancisa t'hai per non perder Lavina; 037 PGTORIO 17
che mai non posa, se non si raffronta. 051 PGTORIO 17
che mai non posa, se non si raffronta. 051 PGTORIO 17
ché poi non si poria, se 'l dì non riede». 063 PGTORIO 17
ché poi non si poria, se 'l dì non riede». 063 PGTORIO 17
Noi eravam dove più non saliva 076 PGTORIO 17
Se i piè si stanno, non stea tuo sermone». 084 PGTORIO 17
esser non può cagion di mal diletto; 099 PGTORIO 17
o con men che non dee corre nel bene, 101 PGTORIO 17
Or, perché mai non può da la salute 106 PGTORIO 17
e perché intender non si può diviso, 109 PGTORIO 17
Altro ben è che non fa l'uom felice; 133 PGTORIO 17
non è felicità, non è la buona 134 PGTORIO 17
non è felicità, non è la buona 134 PGTORIO 17
del timido voler che non s'apriva, 008 PGTORIO 18
ch'è moto spiritale, e mai non posa 032 PGTORIO 18
sempre esser buona, ma non ciascun segno 038 PGTORIO 18
e l'anima non va con altro piede, 044 PGTORIO 18
se dritta o torta va, non è suo merto». 045 PGTORIO 18
la qual sanza operar non è sentita, 052 PGTORIO 18
de le prime notizie, omo non sape, 056 PGTORIO 18
merto di lode o di biasmo non cape. 060 PGTORIO 18
«Ratto, ratto, che 'l tempo non si perda 103 PGTORIO 18
questi che vive, e certo i' non vi bugio, 109 PGTORIO 18
che restar non potem; però perdona, 116 PGTORIO 18
Io non so se più disse o s'ei si tacque, 127 PGTORIO 18
E quella che l'affanno non sofferse 136 PGTORIO 18
quell' ombre, che veder più non potiersi, 140 PGTORIO 18
Ne l'ora che non può 'l calor dïurno 001 PGTORIO 19
Ancor non era sua bocca richiusa, 025 PGTORIO 19
qual non si sente in questa mortal marca. 045 PGTORIO 19
sì ch'io non posso dal pensar partirmi». 057 PGTORIO 19
quel sanza 'l quale a Dio tornar non pòssi, 092 PGTORIO 19
Vidi che lì non s'acquetava il core, 109 PGTORIO 19
Sì come l'occhio nostro non s'aderse 118 PGTORIO 19
rispuose; «non errar: conservo sono 134 PGTORIO 19
Vattene omai: non vo' che più t'arresti; 139 PGTORIO 19
non faccia lei per essempro malvagia; 144 PGTORIO 19
trassi de l'acqua non sazia la spugna. 003 PGTORIO 20
Non fia sanza mercé la tua parola, 037 PGTORIO 20
Ed elli: «Io ti dirò, non per conforto 040 PGTORIO 20
al sangue mio non tolse la vergogna, 062 PGTORIO 20
poco valea, ma pur non facea male. 063 PGTORIO 20
Tempo vegg' io, non molto dopo ancoi, 070 PGTORIO 20
Quindi non terra, ma peccato e onta 076 PGTORIO 20
che non si cura de la propria carne? 084 PGTORIO 20
dianzi non era io sol; ma qui da presso 122 PGTORIO 20
non alzava la voce altra persona». 123 PGTORIO 20
Certo non si scoteo sì forte Delo, 130 PGTORIO 20
dicendo: «Non dubbiar, mentr' io ti guido». 135 PGTORIO 20
se la memoria mia in ciò non erra, 147 PGTORIO 20
La sete natural che mai non sazia 001 PGTORIO 21
se non con l'acqua onde la femminetta 002 PGTORIO 21
«se voi siete ombre che Dio sù non degni, 020 PGTORIO 21
non li avea tratta ancora la conocchia 026 PGTORIO 21
venendo sù, non potea venir sola, 029 PGTORIO 21
però ch'al nostro modo non adocchia. 030 PGTORIO 21
Quei cominciò: «Cosa non è che sanza 040 PGTORIO 21
esser ci puote, e non d'altro, cagione. 045 PGTORIO 21
Per che non pioggia, non grando, non neve, 046 PGTORIO 21
Per che non pioggia, non grando, non neve, 046 PGTORIO 21
Per che non pioggia, non grando, non neve, 046 PGTORIO 21
non rugiada, non brina più sù cade 047 PGTORIO 21
non rugiada, non brina più sù cade 047 PGTORIO 21
nuvole spesse non paion né rade, 049 PGTORIO 21
secco vapor non surge più avante 052 PGTORIO 21
non so come, qua sù non tremò mai. 057 PGTORIO 21
non so come, qua sù non tremò mai. 057 PGTORIO 21
Prima vuol ben, ma non lascia il talento 064 PGTORIO 21
non saprei dir quant' el mi fece prode. 075 PGTORIO 21
«famoso assai, ma non con fede ancora. 087 PGTORIO 21
sanz' essa non fermai peso di dramma. 099 PGTORIO 21
più che non deggio al mio uscir di bando». 102 PGTORIO 21
ma non può tutto la virtù che vuole; 105 PGTORIO 21
dal mio maestro, e «Non aver paura», 118 PGTORIO 21
lasciala per non vera, ed esser credi 128 PGTORIO 21
non far, ché tu se' ombra e ombra vedi». 132 PGTORIO 21
più strinse mai di non vista persona, 017 PGTORIO 22
E se non fosse ch'io drizzai mia cura, 037 PGTORIO 22
'Per che non reggi tu, o sacra fame 040 PGTORIO 22
non par che ti facesse ancor fedele 059 PGTORIO 22
la fede, sanza qual ben far non basta. 060 PGTORIO 22
che porta il lume dietro e sé non giova, 068 PGTORIO 22
sanza mio lagrimar non fur lor pianti; 084 PGTORIO 22
cred' io, perché persona sù non vada. 135 PGTORIO 22
Io volsi 'l viso, e 'l passo non men tosto, 007 PGTORIO 23
giugnendo per cammin gente non nota, 017 PGTORIO 23
che si volgono ad essa e non restanno, 018 PGTORIO 23
Non credo che così a buccia strema 025 PGTORIO 23
e quel d'un'acqua, non sappiendo como? 036 PGTORIO 23
per la cagione ancor non manifesta 038 PGTORIO 23
Mai non l'avrei riconosciuto al viso; 043 PGTORIO 23
«Deh, non contendere a l'asciutta scabbia 049 PGTORIO 23
non rimaner che tu non mi favelle!». 054 PGTORIO 23
non rimaner che tu non mi favelle!». 054 PGTORIO 23
mi dà di pianger mo non minor doglia», 056 PGTORIO 23
non mi far dir mentr' io mi maraviglio, 059 PGTORIO 23
E non pur una volta, questo spazzo 070 PGTORIO 23
cinqu' anni non son vòlti infino a qui. 078 PGTORIO 23
cui non sarà quest' ora molto antica, 099 PGTORIO 23
ché, se l'antiveder qui non m'inganna, 109 PGTORIO 23
Deh, frate, or fa che più non mi ti celi! 112 PGTORIO 23
vedi che non pur io, ma questa gente 113 PGTORIO 23
che non farebbe, per altrui cagione. 009 PGTORIO 24
non so qual fosse più, trïunfa lieta 014 PGTORIO 24
Sì disse prima; e poi: «Qui non si vieta 016 PGTORIO 24
sì ch'io però non vidi un atto bruno. 027 PGTORIO 24
e sì fu tal, che non si sentì sazio. 033 PGTORIO 24
El mormorava; e non so che «Gentucca» 037 PGTORIO 24
«Femmina è nata, e non porta ancor benda», 043 PGTORIO 24
che de le nostre certo non avvenne; 060 PGTORIO 24
non vede più da l'uno a l'altro stilo»; 062 PGTORIO 24
«Non so», rispuos' io lui, «quant' io mi viva; 076 PGTORIO 24
ma già non fïa il tornar mio tantosto, 077 PGTORIO 24
ch'io non sia col voler prima a la riva; 078 PGTORIO 24
inver' la valle ove mai non si scolpa. 084 PGTORIO 24
Non hanno molto a volger quelle ruote», 088 PGTORIO 24
ciò che 'l mio dir più dichiarar non puote. 090 PGTORIO 24
d'un altro pomo, e non molto lontani 104 PGTORIO 24
e gridar non so che verso le fronde, 107 PGTORIO 24
che pregano, e 'l pregato non risponde, 109 PGTORIO 24
Sì tra le frasche non so chi diceva; 118 PGTORIO 24
e già mai non si videro in fornace 137 PGTORIO 24
nel petto lor troppo disir non fuma, 153 PGTORIO 24
Ora era onde 'l salir non volea storpio; 001 PGTORIO 25
per che, come fa l'uom che non s'affigge 004 PGTORIO 25
per voglia di volare, e non s'attenta 011 PGTORIO 25
Non lasciò, per l'andar che fosse ratto, 016 PGTORIO 25
là dove l'uopo di nodrir non tocca?». 021 PGTORIO 25
non fora», disse, «a te questo sì agro; 024 PGTORIO 25
discolpi me non potert' io far nego». 033 PGTORIO 25
Sangue perfetto, che poi non si beve 037 PGTORIO 25
non vedi tu ancor: quest' è tal punto, 062 PGTORIO 25
perché da lui non vide organo assunto. 066 PGTORIO 25
Quando Làchesis non ha più del lino, 079 PGTORIO 25
che di volger mi fé caler non meno; 123 PGTORIO 25
gridavano alto: 'Virum non cognosco'; 128 PGTORIO 25
a dir: «Colui non par corpo fittizio»; 012 PGTORIO 26
di non uscir dove non fosser arsi. 015 PGTORIO 26
di non uscir dove non fosser arsi. 015 PGTORIO 26
«O tu che vai, non per esser più tardo, 016 PGTORIO 26
al sol, pur come tu non fossi ancora 023 PGTORIO 26
già manifesto, s'io non fossi atteso 026 PGTORIO 26
non son rimase acerbe né mature 055 PGTORIO 26
Quinci sù vo per non esser più cieco; 058 PGTORIO 26
Non altrimenti stupido si turba 067 PGTORIO 26
La gente che non vien con noi, offese 076 PGTORIO 26
ma perché non servammo umana legge, 083 PGTORIO 26
tempo non è di dire, e non saprei. 090 PGTORIO 26
tempo non è di dire, e non saprei. 090 PGTORIO 26
tal mi fec' io, ma non a tanto insurgo, 096 PGTORIO 26
dove poter peccar non è più nostro». 132 PGTORIO 26
Poscia «Più non si va, se pria non morde, 010 PGTORIO 27
Poscia «Più non si va, se pria non morde, 010 PGTORIO 27
e al cantar di là non siate sorde», 012 PGTORIO 27
qui può esser tormento, ma non morte. 021 PGTORIO 27
non ti potrebbe far d'un capel calvo. 027 PGTORIO 27
non v'arrestate, ma studiate il passo, 062 PGTORIO 27
mentre che l'occidente non si annera». 063 PGTORIO 27
guardando perché fiera non lo sperga; 084 PGTORIO 27
ma mia suora Rachel mai non si smaga 104 PGTORIO 27
parole usò; e mai non furo strenne 119 PGTORIO 27
dov' io per me più oltre non discerno. 129 PGTORIO 27
Non aspettar mio dir più né mio cenno; 139 PGTORIO 27
e fallo fora non fare a suo senno: 141 PGTORIO 27
non di più colpo che soave vento; 009 PGTORIO 28
non però dal loro esser dritto sparte 013 PGTORIO 28
non potea rivedere ond' io mi 'ntrassi; 024 PGTORIO 28
raggiar non lascia sole ivi né luna. 033 PGTORIO 28
fioretti verso me, non altrimenti 056 PGTORIO 28
Non credo che splendesse tanto lume 064 PGTORIO 28
più odio da Leandro non sofferse 073 PGTORIO 28
che quel da me perch' allor non s'aperse. 075 PGTORIO 28
a l'uomo non facesse alcuna guerra, 100 PGTORIO 28
se non li è rotto il cerchio d'alcun canto, 105 PGTORIO 28
Non parrebbe di là poi maraviglia, 115 PGTORIO 28
e frutto ha in sé che di là non si schianta. 120 PGTORIO 28
L'acqua che vedi non surge di vena 121 PGTORIO 28
Eünoè si chiama, e non adopra 131 PGTORIO 28
se quinci e quindi pria non è gustato: 132 PGTORIO 28
la sete tua perch' io più non ti scuopra, 135 PGTORIO 28
Non eran cento tra ' suoi passi e ' miei, 010 PGTORIO 29
non sofferse di star sotto alcun velo; 027 PGTORIO 29
non perdea per distanza alcun suo atto, 048 PGTORIO 29
con vista carca di stupor non meno. 057 PGTORIO 29
e ciò che vien di retro a lor non guardi?». 063 PGTORIO 29
e tal candor di qua già mai non fuci. 066 PGTORIO 29
A descriver lor forme più non spargo 097 PGTORIO 29
tanto ch'a questa non posso esser largo; 099 PGTORIO 29
Tanto salivan che non eran viste; 112 PGTORIO 29
Non che Roma di carro così bello 115 PGTORIO 29
dintorno al capo non facëan brolo, 147 PGTORIO 29
non era di stupor, tremando, affranto, 036 PGTORIO 30
di sangue m'è rimaso che non tremi: 047 PGTORIO 30
che, lagrimando, non tornasser atre. 054 PGTORIO 30
non pianger anco, non piangere ancora; 056 PGTORIO 30
non pianger anco, non piangere ancora; 056 PGTORIO 30
non la lasciasse parer manifesta, 069 PGTORIO 30
non sapei tu che qui è l'uom felice?». 075 PGTORIO 30
ma oltre 'pedes meos' non passaro. 084 PGTORIO 30
sì che notte né sonno a voi non fura 104 PGTORIO 30
Non pur per ovra de le rote magne, 109 PGTORIO 30
che nostre viste là non van vicine, 114 PGTORIO 30
si fa 'l terren col mal seme e non cólto, 119 PGTORIO 30
e volse i passi suoi per via non vera, 130 PGTORIO 30
in te non sono ancor da l'acqua offense». 012 PGTORIO 31
di là dal qual non è a che s'aspiri, 024 PGTORIO 31
ciò che confessi, non fora men nota 038 PGTORIO 31
Mai non t'appresentò natura o arte 049 PGTORIO 31
di retro a me che non era più tale. 057 PGTORIO 31
Non ti dovea gravar le penne in giuso, 058 PGTORIO 31
ch'io non levai al suo comando il mento; 073 PGTORIO 31
che nol so rimembrar, non ch'io lo scriva. 099 PGTORIO 31
Disser: «Fa che le viste non risparmi; 115 PGTORIO 31
Come in lo specchio il sol, non altrimenti 121 PGTORIO 31
che non paresse aver la mente ingombra, 142 PGTORIO 31
di non caler--così lo santo riso 005 PGTORIO 32
«Beato se', grifon, che non discindi 043 PGTORIO 32
Io non lo 'ntesi, né qui non si canta 061 PGTORIO 32
Io non lo 'ntesi, né qui non si canta 061 PGTORIO 32
non so, però che già ne li occhi m'era 092 PGTORIO 32
Non scese mai con sì veloce moto 109 PGTORIO 32
non che d'i fiori e de le foglie nove; 114 PGTORIO 32
simile mostro visto ancor non fue. 147 PGTORIO 32
e come perché non li fosse tolta, 151 PGTORIO 32
'Modicum, et non videbitis me; 010 PGTORIO 33
Così sen giva; e non credo che fosse 016 PGTORIO 33
dissemi: «Frate, perché non t'attenti 023 PGTORIO 33
che non traggon la voce viva ai denti, 027 PGTORIO 33
sì che non parli più com' om che sogna. 033 PGTORIO 33
fu e non è; ma chi n'ha colpa, creda 035 PGTORIO 33
che vendetta di Dio non teme suppe. 036 PGTORIO 33
Non sarà tutto tempo sanza reda 037 PGTORIO 33
di non celar qual hai vista la pianta 056 PGTORIO 33
Dorme lo 'ngegno tuo, se non estima 064 PGTORIO 33
E se stati non fossero acqua d'Elsa 067 PGTORIO 33
voglio anco, e se non scritto, almen dipinto, 076 PGTORIO 33
che la figura impressa non trasmuta, 080 PGTORIO 33
Ond' io rispuosi lei: «Non mi ricorda 091 PGTORIO 33
«E se tu ricordar non te ne puoi», 094 PGTORIO 33
che l'acqua di Letè non gliel nascose». 123 PGTORIO 33
Come anima gentil, che non fa scusa, 130 PGTORIO 33
lo dolce ber che mai non m'avria sazio; 138 PGTORIO 33
non mi lascia più ir lo fren de l'arte. 141 PGTORIO 33
che dietro la memoria non può ire. 009 PRADISO 01
aguglia sì non li s'affisse unquanco. 048 PRADISO 01
Molto è licito là, che qui non lece 055 PRADISO 01
non si poria; però l'essemplo basti 071 PRADISO 01
lago non fece alcun tanto disteso. 081 PRADISO 01
mai non sentito di cotanto acume. 084 PRADISO 01
col falso imaginar, sì che non vedi 089 PRADISO 01
Tu non se' in terra, sì come tu credi; 091 PRADISO 01
non corse come tu ch'ad esso riedi». 093 PRADISO 01
Vero è che, come forma non s'accorda 127 PRADISO 01
Non dei più ammirar, se bene stimo, 136 PRADISO 01
lo tuo salir, se non come d'un rivo 137 PRADISO 01
non vi mettete in pelago, ché forse, 005 PRADISO 02
L'acqua ch'io prendo già mai non si corse; 007 PRADISO 02
vivesi qui ma non sen vien satollo, 012 PRADISO 02
non s'ammiraron come voi farete, 017 PRADISO 02
cui non potea mia cura essere ascosa, 027 PRADISO 02
S'io era corpo, e qui non si concepe 037 PRADISO 02
non dimostrato, ma fia per sé noto 044 PRADISO 02
dove chiave di senso non diserra, 054 PRADISO 02
certo non ti dovrien punger li strali 055 PRADISO 02
Questo non è: però è da vedere 082 PRADISO 02
S'elli è che questo raro non trapassi, 085 PRADISO 02
lo suo contrario più passar non lassi; 087 PRADISO 02
Ben che nel quanto tanto non si stenda 103 PRADISO 02
par differente, non da denso e raro; 146 PRADISO 02
che di mia confession non mi sovvenne. 009 PRADISO 03
non sì profonde che i fondi sien persi, 012 PRADISO 03
non vien men forte a le nostre pupille; 015 PRADISO 03
«Non ti maravigliar perch' io sorrida», 025 PRADISO 03
poi sopra 'l vero ancor lo piè non fida, 027 PRADISO 03
da sé non lascia lor torcer li piedi». 033 PRADISO 03
che, non gustata, non s'intende mai, 039 PRADISO 03
che, non gustata, non s'intende mai, 039 PRADISO 03
«La nostra carità non serra porte 043 PRADISO 03
a giusta voglia, se non come quella 044 PRADISO 03
non mi ti celerà l'esser più bella, 048 PRADISO 03
vostri risplende non so che divino 059 PRADISO 03
però non fui a rimembrar festino; 061 PRADISO 03
sol quel ch'avemo, e d'altro non ci asseta. 072 PRADISO 03
che vedrai non capere in questi giri, 076 PRADISO 03
del sommo ben d'un modo non vi piove. 090 PRADISO 03
onde non trasse infino a co la spuola. 096 PRADISO 03
non fu dal vel del cor già mai disciolta. 117 PRADISO 03
sì che da prima il viso non sofferse; 129 PRADISO 03
per che, s'i' mi tacea, me non riprendo, 007 PRADISO 04
sé stessa lega sì che fuor non spira. 018 PRADISO 04
che prender vuoli, io dico, non Maria, 030 PRADISO 04
non hanno in altro cielo i loro scanni 031 PRADISO 04
Qui si mostraro, non perché sortita 037 PRADISO 04
non è simile a ciò che qui si vede, 050 PRADISO 04
che la voce non suona, ed esser puote 056 PRADISO 04
con intenzion da non esser derisa. 057 PRADISO 04
non ti poria menar da me altrove. 066 PRADISO 04
di fede e non d'eretica nequizia. 069 PRADISO 04
non fuor quest' alme per essa scusate: 075 PRADISO 04
ché volontà, se non vuol, non s'ammorza, 076 PRADISO 04
ché volontà, se non vuol, non s'ammorza, 076 PRADISO 04
non usciresti: pria saresti lasso. 093 PRADISO 04
ch'alma beata non poria mentire, 095 PRADISO 04
si fé di quel che far non si convenne; 102 PRADISO 04
per non perder pietà si fé spietato. 105 PRADISO 04
sì che scusar non si posson l'offense. 108 PRADISO 04
Voglia assoluta non consente al danno; 109 PRADISO 04
non è l'affezion mia tanto profonda, 121 PRADISO 04
Io veggio ben che già mai non si sazia 124 PRADISO 04
nostro intelletto, se 'l ver non lo illustra 125 PRADISO 04
se non, ciascun disio sarebbe frustra. 129 PRADISO 04
ch'a la vostra statera non sien parvi». 138 PRADISO 04
non ti maravigliar, ché ciò procede 004 PRADISO 05
non è se non di quella alcun vestigio, 011 PRADISO 05
non è se non di quella alcun vestigio, 011 PRADISO 05
e sì com' uom che suo parlar non spezza, 017 PRADISO 05
e fermalvi entro; ché non fa scïenza, 041 PRADISO 05
Quest' ultima già mai non si cancella 046 PRADISO 05
se non servata; e intorno di lei 047 PRADISO 05
puote ben esser tal, che non si falla 053 PRADISO 05
Ma non trasmuti carco a la sua spalla 055 PRADISO 05
come 'l quattro nel sei non è raccolta. 060 PRADISO 05
sodisfar non si può con altra spesa. 063 PRADISO 05
Non prendan li mortali il voto a ciancia; 064 PRADISO 05
siate fedeli, e a ciò far non bieci, 065 PRADISO 05
non siate come penna ad ogne vento, 074 PRADISO 05
e non crediate ch'ogne acqua vi lavi. 075 PRADISO 05
uomini siate, e non pecore matte, 080 PRADISO 05
sì che 'l Giudeo di voi tra voi non rida! 081 PRADISO 05
Non fate com' agnel che lascia il latte 082 PRADISO 05
non procedesse, come tu avresti 110 PRADISO 05
ma non so chi tu se', né perché aggi, 127 PRADISO 05
una natura in Cristo esser, non piùe, 014 PRADISO 06
e non l'abbatta esto Carlo novello 106 PRADISO 06
per la colpa del padre, e non si creda 110 PRADISO 06
perché non li vedem minor né maggi. 120 PRADISO 06
in noi l'affetto sì, che non si puote 122 PRADISO 06
non hanno riso; e però mal cammina 131 PRADISO 06
Per non soffrire a la virtù che vole 025 PRADISO 07
freno a suo prode, quell' uom che non nacque, 026 PRADISO 07
Non ti dee oramai parer più forte, 049 PRADISO 07
ne la fiamma d'amor non è adulto. 060 PRADISO 07
non ha poi fine, perché non si move 068 PRADISO 07
non ha poi fine, perché non si move 068 PRADISO 07
libero è tutto, perché non soggiace 071 PRADISO 07
e in sua dignità mai non rivene, 082 PRADISO 07
se non rïempie, dove colpa vòta, 083 PRADISO 07
Non potea l'uomo ne' termini suoi 097 PRADISO 07
mai sodisfar, per non potere ir giuso 098 PRADISO 07
non fosse umilïato ad incarnarsi. 120 PRADISO 07
per che non pur a lei faceano onore 004 PRADISO 08
Io non m'accorsi del salire in ella; 013 PRADISO 08
Di fredda nube non disceser venti, 022 PRADISO 08
che non paressero impediti e lenti 024 PRADISO 08
di rïudir non fui sanza disiro. 030 PRADISO 08
non fia men dolce un poco di quïete». 039 PRADISO 08
molto sarà di mal, che non sarebbe. 051 PRADISO 08
non per Tifeo ma per nascente solfo, 070 PRADISO 08
li popoli suggetti, non avesse 074 PRADISO 08
già fuggeria, perché non li offendesse; 078 PRADISO 08
carcata più d'incarco non si pogna. 081 PRADISO 08
che non curasse di mettere in arca». 084 PRADISO 08
E non pur le nature provedute 100 PRADISO 08
Se ciò non fosse, il ciel che tu cammine 106 PRADISO 08
che non sarebbero arti, ma ruine; 108 PRADISO 08
e ciò esser non può, se li 'ntelletti 109 PRADISO 08
che muovon queste stelle non son manchi, 110 PRADISO 08
e manco il primo, che non li ha perfetti. 111 PRADISO 08
E io: «Non già; ché impossibil veggio 113 PRADISO 08
per l'omo in terra, se non fosse cive?». 116 PRADISO 08
«Sì», rispuos' io; «e qui ragion non cheggio». 117 PRADISO 08
«E puot' elli esser, se giù non si vive 118 PRADISO 08
Non, se 'l maestro vostro ben vi scrive». 120 PRADISO 08
ma non distingue l'un da l'altro ostello. 129 PRADISO 08
se non vincesse il proveder divino. 135 PRADISO 08
sì ch'io non posso dir se non che pianto 005 PRADISO 09
sì ch'io non posso dir se non che pianto 005 PRADISO 09
si leva un colle, e non surge molt' alto, 028 PRADISO 09
la cagion di mia sorte, e non mi noia; 035 PRADISO 09
E ciò non pensa la turba presente 043 PRADISO 09
sì, che per simil non s'entrò in malta. 054 PRADISO 09
perché non satisface a' miei disii? 079 PRADISO 09
Già non attendere' io tua dimanda, 080 PRADISO 09
ché più non arse la figlia di Belo, 097 PRADISO 09
Non però qui si pente, ma si ride, 103 PRADISO 09
non de la colpa, ch'a mente non torna, 104 PRADISO 09
non de la colpa, ch'a mente non torna, 104 PRADISO 09
non vanno i lor pensieri a Nazarette, 137 PRADISO 09
con tant' ordine fé, ch'esser non puote 005 PRADISO 10
tanto che mai da lei l'occhio non parte. 012 PRADISO 10
Che se la strada lor non fosse torta, 016 PRADISO 10
non m'accors' io, se non com' uom s'accorge, 035 PRADISO 10
non m'accors' io, se non com' uom s'accorge, 035 PRADISO 10
che l'atto suo per tempo non si sporge. 039 PRADISO 10
non per color, ma per lume parvente! 042 PRADISO 10
a tanta altezza, non è maraviglia; 047 PRADISO 10
ché sopra 'l sol non fu occhio ch'andasse. 048 PRADISO 10
Cor di mortal non fu mai sì digesto 055 PRADISO 10
Non le dispiacque; ma sì se ne rise, 061 PRADISO 10
tanto che non si posson trar del regno; 072 PRADISO 10
chi non s'impenna sì che là sù voli, 074 PRADISO 10
donne mi parver, non da ballo sciolte, 079 PRADISO 10
per la tua sete, in libertà non fora 089 PRADISO 10
se non com' acqua ch'al mar non si cala. 090 PRADISO 10
se non com' acqua ch'al mar non si cala. 090 PRADISO 10
u' ben s'impingua se non si vaneggia. 096 PRADISO 10
a veder tanto non surse il secondo. 114 PRADISO 10
e in dolcezza ch'esser non pò nota 147 PRADISO 10
se non colà dove gioir s'insempra. 148 PRADISO 10
e là u' dissi: ''Non nacque il secondo"; 026 PRADISO 11
non dica Ascesi, ché direbbe corto, 053 PRADISO 11
Non era ancor molto lontan da l'orto, 055 PRADISO 11
Ma perch' io non proceda troppo chiuso, 073 PRADISO 11
troppo la gente e per non stare indarno, 104 PRADISO 11
e al suo corpo non volle altra bara. 117 PRADISO 11
è fatto ghiotto, sì ch'esser non puote 125 PRADISO 11
che per diversi salti non si spanda; 126 PRADISO 11
Or, se le mie parole non son fioche, 133 PRADISO 11
''U' ben s'impingua, se non si vaneggia"». 139 PRADISO 11
e nel suo giro tutta non si volse 004 PRADISO 12
del mondo che già mai più non s'allaga: 018 PRADISO 12
per sola grazia, non per esser degna; 042 PRADISO 12
non molto lungi al percuoter de l'onde 049 PRADISO 12
Non per lo mondo, per cui mo s'affanna 082 PRADISO 12
più a' poveri giusti, non per lei, 089 PRADISO 12
non dispensare o due o tre per sei, 091 PRADISO 12
non la fortuna di prima vacante, 092 PRADISO 12
non decimas, quae sunt pauperum Dei, 093 PRADISO 12
ma non fia da Casal né d'Acquasparta, 124 PRADISO 12
sì ch'al volger del temo non vien meno; 009 PRADISO 13
Lì si cantò non Bacco, non Peana, 025 PRADISO 13
Lì si cantò non Bacco, non Peana, 025 PRADISO 13
quando narrai che non ebbe 'l secondo 047 PRADISO 13
Ciò che non more e ciò che può morire 052 PRADISO 13
non è se non splendor di quella idea 053 PRADISO 13
non è se non splendor di quella idea 053 PRADISO 13
dal suo lucente, che non si disuna 056 PRADISO 13
che più non fa che brevi contingenze; 063 PRADISO 13
non sta d'un modo; e però sotto 'l segno 068 PRADISO 13
che l'umana natura mai non fue 086 PRADISO 13
Or s'i' non procedesse avanti piùe, 088 PRADISO 13
Ma perché paia ben ciò che non pare, 091 PRADISO 13
Non ho parlato sì, che tu non posse 094 PRADISO 13
Non ho parlato sì, che tu non posse 094 PRADISO 13
non per sapere il numero in che enno 097 PRADISO 13
non si est dare primum motum esse, 100 PRADISO 13
trïangol sì ch'un retto non avesse. 102 PRADISO 13
e al sì e al no che tu non vedi: 114 PRADISO 13
perché non torna tal qual e' si move, 122 PRADISO 13
chi pesca per lo vero e non ha l'arte. 123 PRADISO 13
li quali andaro e non sapëan dove; 126 PRADISO 13
Non sien le genti, ancor, troppo sicure 130 PRADISO 13
Non creda donna Berta e ser Martino, 139 PRADISO 13
esser porà ch'al veder non vi nòi». 018 PRADISO 14
per viver colà sù, non vide quive 026 PRADISO 14
non circunscritto, e tutto circunscrive, 030 PRADISO 14
forse non pur per lor, ma per le mamme, 064 PRADISO 14
sì che la vista pare e non par vera, 072 PRADISO 14
si vuol lasciar che non seguir la mente. 081 PRADISO 14
E non er' anco del mio petto essausto 091 PRADISO 14
sì ch'io non so trovare essempro degno; 105 PRADISO 14
a tal da cui la nota non è intesa, 120 PRADISO 14
come a colui che non intende e ode. 126 PRADISO 14
che 'nfino a lì non fu alcuna cosa 128 PRADISO 14
e ch'io non m'era lì rivolto a quelli, 135 PRADISO 14
ché 'l piacer santo non è qui dischiuso, 138 PRADISO 14
chi, per amor di cosa che non duri 011 PRADISO 15
se non che da la parte ond' e' s'accende 017 PRADISO 15
ch'io non lo 'ntesi, sì parlò profondo; 039 PRADISO 15
du' non si muta mai bianco né bruno, 051 PRADISO 15
più gaudïoso a te, non mi domandi, 059 PRADISO 15
disagguaglianza, e però non ringrazio 083 PRADISO 15
se non col core a la paterna festa. 084 PRADISO 15
Non avea catenella, non corona, 100 PRADISO 15
Non avea catenella, non corona, 100 PRADISO 15
non gonne contigiate, non cintura 101 PRADISO 15
non gonne contigiate, non cintura 101 PRADISO 15
Non faceva, nascendo, ancor paura 103 PRADISO 15
non fuggien quinci e quindi la misura. 105 PRADISO 15
Non avea case di famiglia vòte; 106 PRADISO 15
non v'era giunto ancor Sardanapalo 107 PRADISO 15
Non era vinto ancora Montemalo 109 PRADISO 15
mirabil cosa non mi sarà mai: 004 PRADISO 16
ché là dove appetito non si torce, 005 PRADISO 16
sì che, se non s'appon di dì in die, 008 PRADISO 16
perché può sostener che non si spezza. 021 PRADISO 16
ma non con questa moderna favella, 033 PRADISO 16
non fosse stata a Cesare noverca, 059 PRADISO 16
non ti parrà nova cosa né forte, 077 PRADISO 16
per che non dee parer mirabil cosa 085 PRADISO 16
sì che non piacque ad Ubertin Donato 119 PRADISO 16
che non avea cagione onde piangesse. 150 PRADISO 16
non era ad asta mai posto a ritroso, 153 PRADISO 16
non perché nostra conoscenza cresca 010 PRADISO 17
non capere in trïangol due ottusi, 015 PRADISO 17
de la vostra matera non si stende, 038 PRADISO 17
necessità però quindi non prende 040 PRADISO 17
se non come dal viso in che si specchia 041 PRADISO 17
ella, non tu, n'avrà rossa la tempia. 066 PRADISO 17
Non se ne son le genti ancora accorte 079 PRADISO 17
in non curar d'argento né d'affanni. 084 PRADISO 17
non ne potran tener le lingue mute. 087 PRADISO 17
Non vo' però ch'a' tuoi vicini invidie, 097 PRADISO 17
io non perdessi li altri per miei carmi. 111 PRADISO 17
e ciò non fa d'onor poco argomento. 135 PRADISO 17
che l'animo di quel ch'ode, non posa 139 PRADISO 17
né per altro argomento che non paia». 142 PRADISO 17
non perch' io pur del mio parlar diffidi, 010 PRADISO 18
ma per la mente che non può redire 011 PRADISO 18
sovra sé tanto, s'altri non la guidi. 012 PRADISO 18
ché non pur ne' miei occhi è paradiso». 021 PRADISO 18
e frutta sempre e mai non perde foglia, 030 PRADISO 18
Quei che dipinge lì, non ha chi 'l guidi; 109 PRADISO 18
ch'io non conosco il pescator né Polo». 136 PRADISO 18
non portò voce mai, né scrisse incostro, 008 PRADISO 19
che non si lascia vincere a disio; 015 PRADISO 19
commendan lei, ma non seguon la storia». 018 PRADISO 19
non trovandoli in terra cibo alcuno. 027 PRADISO 19
che 'l vostro non l'apprende con velame. 030 PRADISO 19
non poté suo valor sì fare impresso 043 PRADISO 19
non rimanesse in infinito eccesso. 045 PRADISO 19
per non aspettar lume, cadde acerbo; 048 PRADISO 19
che non ha fine e sé con sé misura. 051 PRADISO 19
non pò da sua natura esser possente 055 PRADISO 19
Lume non è, se non vien dal sereno 064 PRADISO 19
Lume non è, se non vien dal sereno 064 PRADISO 19
che non si turba mai; anzi è tenèbra 065 PRADISO 19
de l'Indo, e quivi non è chi ragioni 071 PRADISO 19
Muore non battezzato e sanza fede: 076 PRADISO 19
ov' è la colpa sua, se ei non crede?". 078 PRADISO 19
se la Scrittura sovra voi non fosse, 083 PRADISO 19
da sé, ch'è sommo ben, mai non si mosse. 087 PRADISO 19
son le mie note a te, che non le 'ntendi, 098 PRADISO 19
non salì mai chi non credette 'n Cristo, 104 PRADISO 19
non salì mai chi non credette 'n Cristo, 104 PRADISO 19
a lui, che tal che non conosce Cristo; 108 PRADISO 19
sì che non può soffrir dentro a sua meta. 123 PRADISO 19
che mai valor non conobbe né volle. 126 PRADISO 19
Oh beata Ungheria, se non si lascia 142 PRADISO 19
che dal fianco de l'altre non si scosta». 148 PRADISO 19
non seguir Cristo, per l'esperïenza 047 PRADISO 20
non si trasmuta, quando degno preco 053 PRADISO 20
dal suo bene operar non li è nocivo, 059 PRADISO 20
veder non può de la divina grazia, 071 PRADISO 20
ben che sua vista non discerna il fondo». 072 PRADISO 20
tempo aspettar tacendo non patio, 081 PRADISO 20
per non tenermi in ammirar sospeso: 087 PRADISO 20
perch' io le dico, ma non vedi come; 089 PRADISO 20
veder non può se altri non la prome. 093 PRADISO 20
veder non può se altri non la prome. 093 PRADISO 20
non a guisa che l'omo a l'om sobranza, 097 PRADISO 20
D'i corpi suoi non uscir, come credi, 103 PRADISO 20
Ché l'una de lo 'nferno, u' non si riede 106 PRADISO 20
non pinse l'occhio infino a la prima onda, 120 PRADISO 20
ond' ei credette in quella, e non sofferse 124 PRADISO 20
che la prima cagion non veggion tota! 132 PRADISO 20
non conosciamo ancor tutti li eletti; 135 PRADISO 20
E quella non ridea; ma «S'io ridessi», 004 PRADISO 21
se non si temperasse, tanto splende, 010 PRADISO 21
contra 'l disio, fo ben ch'io non dimando'. 048 PRADISO 21
non mi fa degno de la tua risposta; 053 PRADISO 21
rispuose a me; «onde qui non si canta 062 PRADISO 21
per quel che Bëatrice non ha riso. 063 PRADISO 21
a la dimanda tua non satisfara, 093 PRADISO 21
questo rapporta, sì che non presumma 098 PRADISO 21
quel che non pote perché 'l ciel l'assumma». 102 PRADISO 21
e non molto distanti a la tua patria, 107 PRADISO 21
che non potrebbe qui assomigliarsi; 141 PRADISO 21
mi disse: «Non sai tu che tu se' in cielo? 007 PRADISO 22
e non sai tu che 'l cielo è tutto santo, 008 PRADISO 22
La spada di qua sù non taglia in fretta 016 PRADISO 22
la punta del disio, e non s'attenta 026 PRADISO 22
Ma perché tu, aspettando, non tarde 034 PRADISO 22
perché non è in loco e non s'impola; 067 PRADISO 22
perché non è in loco e non s'impola; 067 PRADISO 22
Ma grave usura tanto non si tolle 079 PRADISO 22
non di parenti né d'altro più brutto. 084 PRADISO 22
che giù non basta buon cominciamento 086 PRADISO 22
tu non avresti in tanto tratto e messo 109 PRADISO 22
nel viso mio, che non la sostenea. 033 PRADISO 23
per dilatarsi sì che non vi cape, 041 PRADISO 23
e che si fesse rimembrar non sape. 045 PRADISO 23
di tanto grato, che mai non si stingue 053 PRADISO 23
non si verria, cantando il santo riso 059 PRADISO 23
non è pareggio da picciola barca 067 PRADISO 23
che tu non ti rivolgi al bel giardino 071 PRADISO 23
a li occhi lì che non t'eran possenti. 087 PRADISO 23
là dov' io era, ancor non appariva: 117 PRADISO 23
però non ebber li occhi miei potenza 118 PRADISO 23
che mai da me non si partì 'l diletto. 129 PRADISO 23
Però salta la penna e non lo scrivo: 025 PRADISO 24
non che 'l parlare, è troppo color vivo. 027 PRADISO 24
non t'è occulto, perché 'l viso hai quivi 041 PRADISO 24
Sì come il baccialier s'arma e non parla 046 PRADISO 24
per approvarla, non per terminarla, 048 PRADISO 24
e argomento de le non parventi; 065 PRADISO 24
non lì avria loco ingegno di sofista». 081 PRADISO 24
non scalda ferro mai né batte incude». 102 PRADISO 24
che vuol provarsi, non altri, il ti giura». 105 PRADISO 24
è tal, che li altri non sono il centesmo: 108 PRADISO 24
non moto, con amore e con disio; 132 PRADISO 24
e a tal creder non ho io pur prove 133 PRADISO 24
non ha con più speranza, com' è scritto 053 PRADISO 25
Li altri due punti, che non per sapere 058 PRADISO 25
a lui lasc' io, ché non li saran forti 061 PRADISO 25
a la novizia, non per alcun fallo, 105 PRADISO 25
che, per veder, non vedente diventa; 120 PRADISO 25
per veder cosa che qui non ha loco? 123 PRADISO 25
per non poter veder, benché io fossi 138 PRADISO 25
la vista in te smarrita e non defunta: 009 PRADISO 26
altro non è ch'un lume di suo raggio, 033 PRADISO 26
Non fu latente la santa intenzione 052 PRADISO 26
fin che la stimativa non soccorre; 075 PRADISO 26
e per udirti tosto non la dico». 096 PRADISO 26
Or, figluol mio, non il gustar del legno 115 PRADISO 26
non ti maravigliar, ché, dicend' io, 020 PRADISO 27
che la sembianza non si mutò piùe: 039 PRADISO 27
«Non fu la sposa di Cristo allevata 040 PRADISO 27
Non fu nostra intenzion ch'a destra mano 046 PRADISO 27
e non asconder quel ch'io non ascondo». 066 PRADISO 27
e non asconder quel ch'io non ascondo». 066 PRADISO 27
sì uniforme son, ch'i' non so dire 101 PRADISO 27
e questo cielo non ha altro dove 109 PRADISO 27
Non è suo moto per altro distinto, 115 PRADISO 27
Tu, perché non ti facci maraviglia, 139 PRADISO 27
pensa che 'n terra non è chi governi; 140 PRADISO 27
e l'essemplare non vanno d'un modo, 056 PRADISO 28
«Se li tuoi diti non sono a tal nodo 058 PRADISO 28
sufficïenti, non è maraviglia: 059 PRADISO 28
tanto, per non tentare, è fatto sodo!». 060 PRADISO 28
la tua misura, non a la parvenza 074 PRADISO 28
non altrimenti ferro disfavilla 089 PRADISO 28
non in quel ch'ama, che poscia seconda; 111 PRADISO 28
che notturno Arïete non dispoglia, 117 PRADISO 28
mortale in terra, non voglio ch'ammiri: 137 PRADISO 28
Poi cominciò: «Io dico, e non dimando, 010 PRADISO 29
Non per aver a sé di bene acquisto, 013 PRADISO 29
ch'esser non può, ma perché suo splendore 014 PRADISO 29
usciro ad esser che non avia fallo, 023 PRADISO 29
a l'esser tutto non è intervallo, 027 PRADISO 29
tal vime, che già mai non si divima. 036 PRADISO 29
che non concederebbe che ' motori 044 PRADISO 29
che mai da circüir non si diparte. 054 PRADISO 29
e non voglio che dubbi, ma sia certo, 064 PRADISO 29
de la faccia di Dio, non volser viso 077 PRADISO 29
però non hanno vedere interciso 079 PRADISO 29
da novo obietto, e però non bisogna 080 PRADISO 29
sì che là giù, non dormendo, si sogna, 082 PRADISO 29
credendo e non credendo dicer vero; 083 PRADISO 29
Voi non andate giù per un sentiero 085 PRADISO 29
Non vi si pensa quanto sangue costa 091 PRADISO 29
per che 'l lume del sol giù non si porse; 099 PRADISO 29
Non ha Fiorenza tanti Lapi e Bindi 103 PRADISO 29
sì che le pecorelle, che non sanno, 106 PRADISO 29
e non le scusa non veder lo danno. 108 PRADISO 29
e non le scusa non veder lo danno. 108 PRADISO 29
Non disse Cristo al suo primo convento: 109 PRADISO 29
gonfia il cappuccio e più non si richiede. 117 PRADISO 29
in numero, che mai non fu loquela 131 PRADISO 29
Non altrimenti il trïunfo che lude 010 PRADISO 30
non pur di là da noi, ma certo io credo 020 PRADISO 30
non m'è il seguire al mio cantar preciso; 030 PRADISO 30
Non fur più tosto dentro a me venute 055 PRADISO 30
che li occhi miei non si fosser difesi; 060 PRADISO 30
Non che da sé sian queste cose acerbe; 079 PRADISO 30
che non hai viste ancor tanto superbe». 081 PRADISO 30
Non è fantin che sì sùbito rua 082 PRADISO 30
la sembianza non süa in che disparve, 093 PRADISO 30
non si smarriva, ma tutto prendeva 119 PRADISO 30
non anderà con lui per un cammino. 144 PRADISO 30
libito non udire e starmi muto. 042 PRADISO 31
occhio mortale alcun tanto non dista, 074 PRADISO 31
non discendëa a me per mezzo mista. 078 PRADISO 31
che per l'antica fame non sen sazia, 105 PRADISO 31
cominciò elli, «non ti sarà noto, 113 PRADISO 31
quanta ad imaginar, non ardirei 137 PRADISO 31
casüal punto non puote aver sito, 053 PRADISO 32
se non come tristizia o sete o fame: 054 PRADISO 32
a vera vita non è sine causa 059 PRADISO 32
di tanta ammirazion non mi sospese, 092 PRADISO 32
che non move occhio per cantare osanna; 135 PRADISO 32
sì che dal dicer mio lo cor non parti». 150 PRADISO 32
non disdegnò di farsi sua fattura. 006 PRADISO 33
che qual vuol grazia e a te non ricorre, 014 PRADISO 33
La tua benignità non pur soccorre 016 PRADISO 33
E io, che mai per mio veder non arsi 028 PRADISO 33
ti porgo, e priego che non sieno scarsi, 030 PRADISO 33
nel qual non si dee creder che s'invii 044 PRADISO 33
rimane, e l'altro a la mente non riede, 060 PRADISO 33
Non perché più ch'un semplice sembiante 109 PRADISO 33
è tanto, che non basta a dicer 'poco'. 123 PRADISO 33
per misurar lo cerchio, e non ritrova, 134 PRADISO 33
ma non eran da ciò le proprie penne: 139 PRADISO 33
se non che la mia mente fu percossa 140 PRADISO 33

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